In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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sabato 29 concerto a Santena (Torino)

Pioggia a dirotto per tutto il giorno...
Ma intanto Cosimo c'è!

E alla fine, malgrado le infauste premesse, il maltempo dà tregua e si può iniziare.

Il pubblico non manca di certo.
La scaletta è ricca, prevede anche Carvunaru e Malarazza...
L'irriducibile fedeltà dei presenti, accorsi incuranti dell'acqua e del freddo, viene premiata: lo spettacolo comincia!

Con i colori dell'autunno

22 settembre, l'estate finisce. I TaranProject sono a Fino Mornasco, in una serata imprevedibilmente fredda, incappucciati e con le felpe durante il soundcheck. Non c'è Cosimo, rimasto a casa per un problema di salute: il concerto sarà per forza di cose un po' diverso dal solito, si rabbercia in fretta la scaletta, si ripartisce l'onere della sostituzione, ciascuno metterà un po' più del suo per riempire il vuoto.
Può il Real Madrid affrontare un'impegnativa trasferta privo di Cristiano Ronaldo? Sì, può, se c'è coesione e il gioco di squadra funziona.
E così i TP in questa prima delle tre tappe al Nord, hanno offerto al pubblico, numerosissimo ed entusiasta, una scintillante prestazione.

Naturalmente niente Spagna, Mulinarella e Stilla chjara, ma i rimpiazzi sono stati pienamente all'altezza: in campo Peppinella, Mariola, Brigante, Tarantella Nova, lu Marinaru... e il taglio che il concerto ha assunto è stato singolarmente in tono col cambio di stagione.
Tralasciate per forza le tinte soleggiate e torride dell'organetto, il brillìo lucente dell'impatto di Cosimo, si son potute apprezzare le tonalità crepuscolari, le tenui cangianti sfumature, gli squarci tempestosi e densi di umori che caratterizzano tante canzoni di Mimmo, e il risultato è stato un concerto autunnale appagante e bellissimo.
Per chi conosce bene lo spettacolo un'interessante variazione sul tema - e uno speciale amarcord, per me, del primo concerto, tre anni fa a Staiti, quando agli albori Cosimo ancora non era presenza stabile nel gruppo.
Per tutti i presenti comunque, ugualmente, un'emozione travolgente.

L'indomani replica: "su le mani, Pieve Emanuele!"

Rotta sul Nord

Finalmente i TaranProject ritornano, attesissimi,
in Lombardia e in Piemonte.

Si comincia sabato con Fino Mornasco. Quel ramo del Lago di Como - si sa - volge a Mezzogiorno... da dove arriva la Taranta!


Due concerti con l'accento!

Sabato 15 a Ragonà (VV)
Domenica 16 a Ciminà

Al Luna Park dei TaranProject


La parola chiave dello spettacolo 2012 è Meraviglia:
stupore e appagamento insieme.
Come quando da bambini ci si aggirava eccitati, stropicciandosi gli occhi, tra giostre gigantesche e sensazionali attrazioni, inondati di colori e suoni, avidi di emozioni, brividi, trasalimenti.


Quest'anno ad accoglierci è la pipita di Gabriele, che tratteggia melodiosi arabeschi, preannunziandoci che è di sogni, di visioni e d'altre mirabilie l'universo in cui andiamo a immergerci.
Subito siamo carpiti da Citula d'argento, la più alata delle sinfonie terzinate, e dalla seduzione inestinguibile di Massaru. Dopo un'accoppiata del genere, capita di pensare, cos'altro di meglio potrà seguire?
Ma c'è appena il tempo di rendersi conto delle novità più evidenti:
quanto è diventato vivido e dettagliato il sound, con il nuovo basso di Carmelo così tonico e risonante; come il progetto luci - merito di Antonio Sposato - ha ora una caratterizzazione precisa, capace di costruire un'avvincente narrazione per immagini; e c'è qualche secondo di silenzio e buio tra un brano e l'altro, a conferire più individualità e risalto a ciascun quadro sonoro.
Nell'insieme l'impressione è di una straordinaria messa a fuoco complessiva, che ci permette di godere dello spettacolo nel suo totale splendore. Ma non si tratta affatto solo di accorgimenti tecnici, perché decisiva rimane la capacità di convogliare e condividere emozioni, da sempre l'asso nella manica dei TaranProject; ora è la manica di un abito ancor più elegante.

Cominciano a fioccare altre sorprese:
in un firmamento di bagliori luminosi parte una “Passeggera” sibilante e quasi elettronica, Giovanna si staglia roteando muccaturi argentati come fossero alabarde spaziali; l'accostamento con il testo rancoroso e graffiante rende questa canzone inquieta e bellissima.
“Sona battenti”, ritornata dopo due anni di assenza, è tirata a lucido e rifulge, il nuovo riff di Gabriele alla pipita ne è l'ideale compimento, la dimostrazione di come solo all'arte sia concesso di rendere ancor più perfetto ciò che già lo è di suo.
In Virrinedda il proverbiale triplice finale viene offerto e impugnato con sapienza irresistibile da Cosimo, che per tutta la serata rivelerà doti di istrione e tempi scenici formidabili; sarà il controcanto a Giovanna che fa da squisita padrona di casa, prodiga di virtù artistiche ed umane inesauribili.
Sona ssu tamburu è diventata ancora più espressiva, fino a culminare nel flash cinematografico di Alfredo che percuote la grancassa inondata di luce.
In mezzo ai soliti pezzi da novanta - Mulinarella, Passa lu mari, Spagna... - si colloca a pieno titolo Stafanazzu, già assurta a classico senza tempo, ennesimo saggio della qualità vocale sopraffina di Mimmo.
Osserviamo Andrea, magistrale architetto delle armonie, Alfredo che è ormai l'incarnazione del ritmo, Carmelo che espande il suo regno dalle basse frequenze verso escursioni solistiche, Gabriele ricamatore di inedite variazioni...

Ma è tempo di saltare sulla giostra più divertente, quella che ci solleva in ampie volute col Corvu nigru, ci fa girar la testa con li cosi storti della Palumbella, ci cattura nel ballo vorticoso della Seduzione, per adagiarci infine nel dondolio rassicurante di Pizzicarella: è stupefacente come l'andamento canzonatorio di questa buffa filastrocca si muti pian piano nell'affettuoso ritornello che ospita le presentazioni dei musicisti, e l'unisono tra lira calabrese e fischiotti è una prelibatezza sublime, musicoterapia per l'anima.
Dopo i canonici bis - con Vurria, Santu Roccu, il bagno di folla, e Stilla chjara - il finale è lo stesso dello scorso anno.
Già, e chi mai avrebbe potuto desiderare che cambiasse? Ritorna, più che mai pertinente e liberatoria, la benedizione della Tarantella guappa, con Mimmo e Cosimo che si passano la borraccia come Coppi e Bartali sulle vette del Tour, entusiasmandoci e conducendoci altrettanto in alto.


Evviva cu balla, come sempre; ma ancor di più, quest'anno, evviva chi non balla e sta assorto, per non perdersi un fotogramma o una nota di uno spettacolo fantastico; evviva chi, rimasto a bocca aperta per due ore, la chiude alla fine solo per sussurrare: “Che meraviglia!”

La scaletta

Citula d'argento (Cosimo, con Giovanna)
Massaru (Mimmo)
Japri ssu barcuni (Cosimo)
Passeggera (Mimmo, con Giovanna)
Lu stessu cielu (Mimmo)
Virrinedda (Cosimo)
Sona battenti (Mimmo)
Tarantella d'amuri (Mimmo)
Sona ssu tamburu (Giovanna)
Hjuri di hjumari (Mimmo, con Giovanna)
Mulinarella (Cosimo)
Laroggiu d'amuri (Cosimo)
Cioparella (Mimmo)
Passa lu mari (Mimmo)
Stafanazzu (Mimmo, con Cosimo e Giovanna)
Spagna (Cosimo)
medley: Corvu nigru (Cosimo) – Jocu di la palumbella (Mimmo) – Tarantella della seduzione (Mimmo) – Pizzicarella (Cosimo)
Vurria (Giovanna)
Santu Roccu (Mimmo) – con processione tra il pubblico
Stilla chjara (Cosimo)
Tarantella guappa – U jimbusedu – Tarantella finale (Mimmo e Cosimo)

Il pubblico di Reggio, in diretta...

In piazza per i TaranProject.
Quanti sono!

(In tempo reale, la foto scattata dal palco dal tecnico dei suoni Felice Logozzo)

Sì, ma quanti sono?
Si stima 20.000 - dicasi Ventimila!



TaranProject lunedì a Reggio

Il poeta - sempre quello del post precedente - definì il Lungomare di Reggio Calabria "il chilometro più bello d'Italia". E come dargli torto?
La passeggiata approda in Piazza Indipendenza, ed è proprio là che lunedì 10 si terrà l'attesissimo concerto del "gruppo più bravo d'Italia" - questo lo diciamo noi, e siamo in tanti ad esserne convinti!


“ 'n acinu d'abbentu...”

...un granellino di riposo.
Dopo due mesi fitti fitti di concerti, i TaranProject rifiatano per qualche giorno.
E ci voleva! E' pur vero che è dal 2009 che a luglio e ad agosto la loro agenda è stipata d'impegni, ma quest'anno c'è da aggiungere che la quantità di kilometri in auto che han dovuto macinare è stata più ingente che mai: chiamati ad esibirsi in località di tutte le province calabresi, al mare e tra i monti; e la Calabria, si sa, è lunga e tortuosa.
Avanti e indietro, come “lu smaragghju” di Satafanazzu, dando prova di una tempra inossidabile, sostenuti - per loro ammissione - da un doping speciale: l'abbraccio appassionato delle piazze che li hanno accolti, che di sera in sera rinnova l'adrenalina.


Non mancano, prossimamente, altri appuntamenti importanti, primo fra tutti il tanto atteso ritorno a Reggio, dopo il Cilea, per la festa patronale, lunedì 10.
E poi a settembre, lo dice il poeta, è tempo di migrare: tra il 22 e il 29 i TaranProject sono attesi da tre concerti al nord, iniziando col ricambiare idealmente la visita al nuovo amico Van de Sfroos in quel di Como, e poi Milano e Torino. Queste le date.

Una domenica in Campania




Concerto dei TaranProject domenica 2 a Novi Velia, in provincia di Salerno, nel quadro del Festival Antichi Suoni.