Quando mi chiedono cosa ci sia di così speciale, nella musica di Mimmo Cavallaro, a giustificare questa passione travolgente ed esclusiva, pesco di volta in volta, dall'universo artistico dei TaranProject, una delle tante risposte che a questa domanda è possibile dare... Ma sempre più di frequente la mia risposta fa riferimento alla voce di Mimmo, alla sua qualità di cantante: una voce che non ci si stanca di ascoltare, al cui timbro particolare e straordinariamente melodioso ci si affeziona fino a ritornarci con ascolti quotidiani che rinnovano il piacere, come avviene con poche altre voci – tra gli italiani, ad esempio, con Lucio Battisti.
La canzone che per me illustra al meglio le qualità della voce di Mimmo è “Tarantella Nova”: la prima che mi conquistò quando l'ascoltai otto mesi fa, e ancora oggi la mia canzone del cuore.
Qui trovate il link ad una versione dal vivo, impreziosita da una coda strumentale con la lira a condurre la danza.
Ma, ancor meglio, suggerisco di ascoltare la versione in studio: sul cd “Karakolo Fool” per i pochi fortunati che ci han messo le mani sopra, o almeno (in una lievemente sbiadita versione mp3) sul sito di KarakoloFool.
Ascolterete Mimmo indugiare a lungo sulle vocali esplorandone gli armonici cangianti, una gioia per l'orecchio; far schioccare le erre di “la mia chitarra”; flautare le proverbiali aspirate calabre. E converrete che non c'è lingua più musicale del calabrese ionico – o almeno questo Mimmo riesce a farci credere.
Mi piace immaginarlo nelle vesti del bardo medievale, a cantare l'amor cortese per questa meravigliosa ragazza cui si rivolge col voi, facendola oggetto di attenzioni e fantasie mai men che nobili, inventando per lei metafore che esprimono in alta poesia sensazioni che hanno radici forti nel territorio da cui scaturiscono:
solo chi conosce le fiumare, capaci di impeto selvaggio d'inverno e torridi giacigli pietrosi d'estate, può intendere quale potenza di ardente desiderio e generosa comunione evochino due fiumare che si congiungono per portare l'acqua dentro il mare;
solo chi ha idea di cosa rappresenti l'icona della Madonna per la gente della locride (ho in mente la festa del 15 agosto a Bianco) può cogliere il compimento mistico, il senso di appagamento e protezione da ogni male, che c'è nella visione di un ritratto, in mezzo alla casa, della Madonna che porta in petto l'amata.
Una menzione è doverosa anche per Andrea Simonetta, autore di un accompagnamento alla chitarra perfetto per lucentezza e misura.
Qui sotto c'è il testo del brano.
Anche in questa occasione mi sono cimentato nella traduzione in italiano, la trovate nei commenti.
Tarantella Nova
Mi dissaru ca vui non vi nda jati
Allu casali mu cogghjiti fica
e alla festa quandu vui abballati
'mmenzu alla chjazza vui faciti rota
Giuvana bella mia, cunocchja d'oru,
eu quandu guardu a vui suspiru e moru.
Cantu 'na canzuneda chjana chjana
mu ti lu dicu ca ti vogghju beni.
Coda lu suli e spunta la luna
na stida di lu celu si 'mbicina
e allu sonu di la mia chitarra
sonu di tarantella e stid'abballa
Di li massari siti la massara
e cu 'ss'occhjuzzi vui fat'arba chjara.
Giuvani cavaleri vui levati
e non patruni di brutti casati.
Nui ndi jungimu com'a ddui hjumari
e pe' portari l'acqua 'nta lu mari.
'Mmenzu 'ssa casa nc'esti nu ritrattu
di la Madonna chi vi porta 'mpettu.
E cu 'ssa saja e cu 'ssu muccaturi
balli la tarantella 'n facci'a lu mari.
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Tarantella Nuova
RispondiEliminaMi hanno detto che non ve ne andate.
Al casale cogliete i fichi,
e alla festa quando ballate
in mezzo alla piazza fate la ruota.
Mia bella giovane, conocchia d'oro,
quando guardo voi sospiro e muoio.
Canto una canzoncella piano piano,
e te lo dico che ti voglio bene
Cala il sole e spunta la luna,
una stella dal cieo s'avvicina,
e al suono della mia chitarra,
suono di tarantella, la stella balla
Dei massari siete la massara,
e con quest'occhi fate alba chiara.
Voi scegliete un giovane cavaliere
e non il padrone di un brutto casato.
Noi ci congiungiamo come due fiumare
per portare l'acqua nel mare.
In mezzo a questa casa c'è un ritratto
della Madonna che vi porta in petto.
E con questa veste e questo fazzoletto
balli la tarantella in faccia al mare.
Un paio di precisazioni: la conocchia, che è strumento per la tessitura, immagino sia qui intesa come fermaglio per i capelli; la "saja" è una veste tradizionale calabrese.
e allu sonu de la mia chitarra: sonu di tarantella, esti c'abballa....= e al suono della mia chitarra: syìuono di tarantella, lei è li che balla
RispondiEliminaprecisazione sulla traduzione dei primi due versi: "mi hanno detto che voi non andate al casale a raccogliere fichi"
RispondiEliminaLe poesia si fonde con la musica, la voce con il suono della chitarra e della lira come in una struggente serenata alla castellana.
RispondiEliminaDomenico MAC
Adoro questo brano,in particolare il suono della chitarra battente. Ho fatto una cover, se vi va ascoltatela... Un saluto a tutti i fan di Mimmo e W la Calabria!
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=ZLo2cSy5EMU
Ciao Saverio io ho ascoltato la tua cover, hai veramente una bella voce. Bravo e complimenti.
Eliminaqualcuno ha gli accordi??? grazie
RispondiEliminaGiusto per la cronaca l'arrangiamento del brano è del Maestro Francesco Speziale e di Andrea Simonetta.
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