In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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Re Cosimo I di Calabria e Spagna

Ma quanto sarà bella questa bella figghjiola gioiosana se per prendere le sue mirabili misure è stato necessario far venire nientemeno che la mezza canna dalla lontana Sardegna? se per disegnarla, o per miniarla, è stato necessario intingere la penna in un calamaio d'oro giunto addirittura dalla remotissima Spagna?

Sto citando versi che tutta la Locride, dopo la scorsa estate, conosce e canta: quella "bella figghjiola" - ma il vero titolo è "Spagna" - che tiene avvinto ogni spettatore per giorni e notti dopo la sua prima volta a un concerto dei Taranproject, il pezzo che non si può dimenticare e che si vorrebbe riascoltare ovunque, in tutti i modi, assetati di riviverne la magia.

La Sardegna, la Spagna, prima la Grecia antica, e quante altre civiltà nel mezzo, quante violente o pacifiche ondate hanno invaso e fecondato le terre calabresi per poi ritirarsi, come fa sempre l'onda, lasciando però sul terreno umido parole, concetti, una tecnica, un sapere, una lingua, un raffinato strumentino, un modo di muoversi, un angolo dal quale vedere il mondo?
Sono belli i calabresi e le calabresi forgiati da tanta storia, cesellati e misurati con il meglio di cento culture passate di qui. Sono belli al punto che, accanto alle attrattive mozzafiato del paesaggio e a quelle preziose dell'architettura, la Calabria tutela e valorizza il suo patrimonio "antropico": le persone, le meravigliose persone del luogo. L'ho letto all'ingresso di una Villa Comunale: soprendendomi, all'inizio, ma poi comprendendo che era la semplice verità.


E infatti: da dove poteva uscire, se non spremuto fuori come un frutto succoso dalle terre interne e collinari del gioiosano, un musicista di assoluta potenza come Cosimo Papandrea? Cantante trascinatore, compositore ricco di timbri e di svolte, cardararo autentico, tutt'uno con la sua lira calabrese dal suono fresco e sfrenato?
Sarà scaturito direttamente dal suo balcone, come sembra fare nel video del concerto di Gioiosa? Avrà semplicemente aperto, a un certo punto, la sua finestra per l'oriente, decidendo di tuffarsi nell'Unda Jonica che lo chiamava?

Fatto sta che per la nostra gioia i due re, Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea, si sono incontrati e hanno dato vita insieme a qualcosa che non poteva nascere dall'uno o dall'altro, ma solo da tutti e due. E pare che l'artefice da ringraziare per l'intuizione geniale, colui che vedeva lontano mentre costruiva questo incontro, sia il mai abbastanza benedetto Fabio Macagnino - che ascolteremo domani a Reggio Emilia nel concerto contro la 'ndrangheta, con tutti i fortunati che ci potranno venire.

L'Unda Jonica sale verso nord...

Il programma dei concerti dei TaranProject per i prossimi mesi si va rimpolpando. E' già fittissimo per agosto, e prevede per maggio - finalmente! - due date anche al Nord: Chivasso e Rozzano.
I fan del settentrione, più numerosi di quanto si possa pensare, fremono impazienti.

E un gustoso antipasto si presenta già questa domenica, 28 febbraio a Reggio Emilia: in occasione della manifestazione "Da Sud a Nord: un'alleanza per la Democrazia", con inizio alle 17.30, si terrà il Concerto contro la 'ndrangheta, maratona musicale interamente dedicata ai gruppi calabresi.
Culminerà nella presentazione del nuovo cd del Parto delle Nuvole Pesanti, gruppo storico di cui fu leader Peppe Voltarelli, e vi parteciperanno inoltre i Mattanza, i Quartaumentata di Locri, e soprattutto - dal nostro punto di vista - gli Scialaruga.


Di Scialaruga abbiamo già parlato: ne fanno parte Fabio Macagnino, da sempre compagno di strada di Mimmo Cavallaro, nei Folìa, nei TaranKhan, nei SonuDivinu, nonchè percussionista e direttore artistico nel progetto Karakolo Fool; Francesco Loccisano, ex TaranKhan, che ha suonato tutte le chitarre nel cd Sona Battenti di Mimmo, e Vincenzo Oppedisano; e con loro suonerà anche Stefano Simonetta, lui pure ex TaranKhan, nonchè fratello dell'Andrea chitarrista di TaranProject.
Dunque tre quarti degli ormai mitici TaranKhan - manca solo Mimmo!

Gli ScialaRuga propongono un approccio innovativo alla musica calabrese, scostandosi dalla Tradizione, ma rimanendo nel solco della Memoria, per esplorare nuovi percorsi di ricerca musicale. All'insegna della Candalìa. Cos'è? Scopritelo sul loro sito.
Insomma - per tanti motivi - un appuntamento da non mancare!

Nel frattempo consiglio caldamente l'ascolto, sul sito di Stefano Simonetta, dei brani di "Albjonica", unico cd - rimasto purtroppo inedito - dei TaranKhan (nel 2005, con Macagnino, Loccisano, Simonetta e la cantante inglese Anna Helena McLean):
il disco è molto bello, un'altra gemma preziosa portata in superficie dall'Unda Jonica, che sempre più si rivela movimento vitale e originalissimo.

TaranProject sabato 20 a Bova

Pareva dovessero esser settimane di letargo, e invece anche in questo freddo febbraio saltano fuori occasioni di vedere Mimmo Cavallaro dal vivo. Stavolta è il turno di Bova Marina, e l'occasione è nobile: Concerto contro il Razzismo.
Idea quanto mai tempestiva, per ricordarci che accanto alla triste clamorosa vicenda di Rosarno esistono da anni in Calabria esperienze coraggiose di solidarietà, di accoglienza e di integrazione nel territorio (ad esempio a Riace, come documenterà il film girato nientemeno che da Wim Wenders); è la testimonianza che molti calabresi, almeno loro, non hanno dimenticato il tempo in cui gli emigranti eravamo noi.
Il concerto, opportunamente, si svolgerà in un teatro: ambientazione inusuale per i TaranProject, trionfatori delle piazze, e dunque l'occasione per scoprirli in una dimensione diversa, con il ricavato della serata a sostegno di una buona causa.

Cosimo, japri ssu barcuni... c'è Mimmo che balla!

Un video sorprendente, per due motivi:
la scenografica apparizione di Cosimo da un balcone sulla piazza di Gioiosa Ionica (che sia quello di casa sua?)
e l'insolita esibizione di Mimmo alla tarantella, dove dà prova di esser anche eccellente ballerino.

(Il concerto è dell'11 ottobre 2009, il video da youtube dell'ottimo Sarocrissemy)

la Calabria ha un corpo e balla



Roccella, 7 dicembre.
Avevo già ascoltato e riascoltato i Taranproject di Mimmo Cavallaro nello strabiliante cd ricevuto in dono da Fildiferro alla fine dell'estate.
Sarebbe stato diverso vederli e sentirli dal vivo per la prima volta?


La risposta è stata un tuffo al cuore non appena si sono accese le luci. Ecco Giovanna - non me l'aspettavo - con uno scialle bianco alto sopra le testa, roteato al ritmo vigoroso e solenne delle prime note e dei suoi passi di danza.
La musica dei Taranproject, già amata per la gioia delle orecchie e del cuore, di colpo si rivela anche musica per la gioia del corpo.

Il corpo di Giovanna non solo balla, ma recita mille ruoli trasformandosi ogni volta dal profondo: è la tiepida palpitante cioparella della mamma, la danzatrice travolgente che fa rota intorno a sè sulla piazza, lo splendente oggetto del desiderio nella tarantella della seduzione ma anche l'intoccabile sdegnosetta figlia di mastro Totò, la madre fatale di figghjiu figghjiu, la fiera pasionaria di brigante se more.
E', in un certo senso, le varie donne vere della Calabria. L'esatto contrario di una velina, se posso permettermi di dirlo: è tutta energia autentica, fatta di storia e di realtà.

Così quando il concerto finisce e Mimmo, tra gli altri musicisti, la presenta, con quali parole riuscirà a nominare il suo strumento, che è poi l'intera sua persona?
Ai cori, alle danze, all'eleganza, alla bellezza mediterranea... Tutto questo è certamente vero: mancano però le parole per dire che Giovanna "suona" se stessa senza riserve, dall'interno, stabilendo un contatto esplosivo con il corpo collettivo della piazza.
E così alla fine dimentichiamo di dire che Giovanna è anche una grande voce solista, una cantante completa, capace di passare dalla toccante sensibilità di un'antica ninna nanna allo sdegno vibrante di un canto di lotta.
C'era tutto questo, forse, nel fascio di rose rosse che le venne regalato quella sera a Roccella: "alla Giovanna d'Arco della Calabria" era la dedica.

Sabato 13 concerto a S.Caterina

E finalmente, dopo un paio di date annullate per maltempo o altri problemi, sabato 13 alle 21.30 si torna in piazza con Mimmo Cavallaro TaranProject!
Appuntamento a Santa Caterina dello Jonio Marina, in provincia di Catanzaro, qualche kilometro a nord di Monasterace.
Per chi vuol vivere il pre-concerto in compagnia, c'è l'ormai immancabile pullman dei fan, in partenza da Roccella Jonica.
(Ahimè, io non ci sarò... ma dal lontano Nord attendiamo i racconti dei fedelissimi)

TaranProject - il gruppo

Tra i segreti del successo di Mimmo Cavallaro il meno nascosto è la qualità eccelsa dei musicisti che l'accompagnano, ciascuno ricco di esperienze e qualità individuali, eppure ciascuno funzionale e indispensabile alla costruzione dell'identità dei TaranProject, perfetta macchina da concerti.

Alle percussioni c'è Alfredo Verdini (viene da da Cataforìo di Reggio Calabria, è quindi lo “straniero” del gruppo); erede della tradizione dei virtuosi del tamburello, lui ha la qualità dei grandi percussionisti jazz: dita, mani, braccia, gambe sono tutt'uno con tamburi e casse, vibrano con esse traendone sonorità e cadenze ricche di colori e di pathos.

Al basso c'è Carmelo Scarfò, da Mammola, il potente motore del sound TaranProject: coi suoi acrobatici salti sul palco dà il via al traino rock che caratterizza i pezzi più travolgenti, e li conduce padroneggiando il il timone ritmico con piglio autorevole.

Alla chitarra siede Andrea Simonetta, da Roccella Jonica: sempre immobile sul palco, imperturbabile e quasi in trance, è perfetto nel tessere e punteggiare le armonie; verosimilmente c'è molto della sua sensibilità schiva negli arrangiamenti scintillanti che danno lustro ai brani.

Alla danza e al canto c'è Giovanna Scarfò, sorella di Carmelo; voce e presenza mediterranea, amatissima dal pubblico, sta ritagliandosi uno spazio sempre più determinante: Mimmo le ha affidato Figghju figghju, canzone a lui molto cara (gliela cantava la sua mamma da bambino...), e lei la rende in una versione da brividi, scatenando poi la sua vocalità appassionata in “Brigante se more”, autentico inno al riscatto per la gente di tutti i Sud.

Alla lira, all'organetto, alla voce, alla tradizione, alla calabresità... il grande Cosimo Papandrea, da Gioiosa Ionica, detto u Cardararu, leggenda vivente della musica popolare locridea! E' un personaggio straordinario, che trasmette emozioni intense quando suona e canta, esprimendo con tutto il corpo una musicalità gestuale che fa fremere all'unisono la piazza, di cui è il re.

E poi c'è Mimmo Cavallaro, da Caulonia; una voce che è semplicemente una meraviglia: intensa, inesauribile, densa di coloriture armoniche e profondità tonali, ove risuonano in trasparenza arcaici richiami di pastori d'Aspromonte e struggenti canti d'amore di marinai in Jonio, in una personale sintesi timbrica che è piena e matura classicità.

Post scriptum: A partire da Aprile 2010 anche Gabriele Albanese fa parte ufficialmente del gruppo.