In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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Addio al 2013

E che fine anno sarebbe, senza il concerto dei TaranProject?
Torna anche la bella tradizione di festeggiare con un brindisi artistico di eccelsa qualità, come fu due anni fa.


Auguri dai TaranProject



Stelle di Natale

Fantastica accoppiata di anteprime al Teatro di Gioiosa Ionica, con i nuovi cd in uscita per due artisti che non hanno uguali al mondo:
la chitarra battente di Francesco Loccisano, con Mastrìa,
e la voce calabrese di Mimmo Cavallaro, con Sacru et Profanu.


La prima immagine di Sacru et Profanu,
con Mimmo in versione professorale...

Sabato in concerto

per gli auguri di Natale,
a Lazzaro di Motta San Giovanni.


Nei commenti qui sotto i link ad una bella serie di video della serata,
by courtesy of Domenico Meduri.

Briganti e mulinaru, tata meu!

Viaggio tribolato, quello per giungere a Lumezzane, avversato dalla nebbia e da una lunga coda al posto di blocco dei Forconi, ma, imboccata finalmente la Val Trompia, eccoci sul posto.
Manca Cosimo, purtroppo, rimasto a casa indisposto, e il concerto cambia un po'.

Ma il rammarico per l'assenza del maestro dell'organetto e della lira è ben presto lenito dai doni che Mimmo e Giovanna ci elargiscono: alcune canzoni che non sentivamo da tempo, e che canzoni!
Si staglia luciferino il Mulinaro, ritorna un Brigante da brividi, la Palumbella vola alta con i riff del sassofono di Gabriele, una fremente intensissima Mariola avvince tutti: bresciani e calabresi del Nord, fedelissimi giunti da Taurianova e chi arriva dal Veneto, dal Piemonte, da Aosta.
Anche la conclusione è diversa: niente tarantella finale, ci sono invece in dolcissima sequenza Stafanazzu e Li boni festi, che ci accarezzano e cullano in un arcaico sogno natalizio di lumini baluginanti nel buio, con la neve immacolata e l'incanto di un focolare, amurusamenti.

Brescia richiama...

e i TaranProject rispondono,
per la terza volta in poco più di un anno.
Dopo le due serate primaverili a Borgosatollo, ora è la volta di Lumezzane: imperdibile rendez-vous con tutti gli appassionati che stanno al Nord, per una volta fortunati destinatari di questo meraviglioso regalo di Natale.
Il concerto si svolgerà al Palazzetto dello Sport - al coperto, quindi - in via Cefalonia 53/55, in zona industriale. Uscita autostradale consigliata ad Ospitaletto, poi si prosegue per la Valtrompia.
Un numero di cellulare per informazioni: 3355449599

Eccoli, arrivano - faci friddu, neh!

Sacru et Profanu

Le O sono diventate U, e ora c'è anche un'immagine, che potrebbe verosimilmente essere la copertina del doppio cd di imminente uscita.
Dopo l'appuntamento mancato a Palizzi, stasera a Rende finalmente la presentazione dell'attesissimo progetto solista di Mimmo Cavallaro, con Francesco Loccisano e Andrea Simonetta.

La repubblica di Cavallaro


Il cammino del Sonu tour ha da tempo doppiato la boa del suo spumeggiante clou estivo, e prosegue in acque placide la navigazione invernale.
E' il momento di qualche riflessione su uno spettacolo che già era stato magistralmente descritto e interpretato nel momento del suo nascere, ma che poi è andato naturalmente acquisendo la sua forma compiuta e perfetta.
Vive di tre momenti distinti, a scandire una narrazione appassionante che si dipana come un romanzo dal respiro storico.


All'inizio c'è il Mito.
Giovanna è la vestale che avanza tra i fumi di scena, mentre sul ribollire primordiale dei suoni di hang e fujara si alza la sua ieratica invocazione, ed è la Genesi del suono:
"Sonu di mari, sonu di munti. Sona lu ventu, canta la terra..."
Parte con un arpeggio favoloso la canzone che con termine dotto definiremo mitopoietica, generatrice di un'epopea, è quella dei Lestrigoni fecondatori della costa jonica e immaginari artefici di una primigenia tarantella: la leggenda di Ciano, già raccontata qui, immancabilmente ci rapisce e ci proietta in un universo di epiche visioni.
E per rimanere nelle alate sfere dello spirito, cosa meglio di Citula d'argento, insuperabile archetipo musicale?
Anche Cioparella, che come una fenice si rigenera diversa ad ogni estate, è nobilitata da inedite ricercatezze nell'arrangiamento, e l'impetuosa Pe'ttia ha una maestà rusticana.
E' festa è festa dipinge un mirabile affresco di paesaggi pastorali, culminando nella chiama emozionante dei mulini (Gozza, Crochi, Rubbinu, Tumba...) che disegna i confini di un microcosmo toponomastico e sociale, vero protagonista della vicenda che il concerto va svolgendo.
Dopo Passeggera, gemma arcaica e moderna al tempo stesso, arriva un trittico di delizie d'amor cortese: Mulinarella, Tarantella nova, e poi...

Ma si approssima il momento cruciale dello spettacolo, che si rivelerà in un brano di grande spessore: Castrum Vetus scorre i secoli tra altre vicende mitiche, di pirati e briganti, fino alle concitate scene di massa, fino al grido che risuona con forza inesorabile:
"Rivoluzioni, rivoluzioni!"

Poco prima, era stato Cosimo a innescarla, la Rivoluzione, con il suo tango tarantato Gira la testa mia, in cui i moti (di rivoluzione, appunto) della Luna e degli Astri precipitano nel vorticare della gonna, proprio al centro della rota nella piazza, che fa tremare la terra e ribalta il mondo. Altro che semplice canzone d'amore! Cosimo pone la donna nel fulcro gravitazionale dell'universo contadino calabrese, riconoscimento copernicano di una radice matriarcale che da sempre è forte e vivifica.
Il riferimento della canzone di Mimmo invece è alla Repubblica Rossa di Caulonia, 1945, di cui fu artefice e leader il sindaco di allora. Che si chiamava - guarda un po' - Cavallaro.

Ed è proprio la Repubblica di Cavallaro quella che viene figurativamente proclamata a questo punto del concerto, trasparente metafora di quel che è successo davvero in fondo alla Calabria in questi anni, dall'esplosione dei TaranProject in poi.
Come ogni repubblica che si rispetti, anche la loro s'ispira a principi costituzionali, a valori che vengono richiamati e stabiliti con solenne chiarezza: ecco il medley che cita alcuni tra i consolidati successi degli anni scorsi, cominciando da quel manifesto sublime di fratellanza che è U salutu:
"Saluti, bona genti, simu amici..."
e concludendo con uno dei ritornelli più travolgenti, quello di Massaru, rilanciato con grande effetto scenografico al riaccendersi dei fari sul palco dopo l'intermezzo semiacustico, intimo e affettuoso.


Fatta la rivoluzione, instaurato un nuovo modo di vivere nella condivisione le piazze dei paesi, è l'ora del Buon Governo, che viene amministrato con consumata sapienza, consentendoci di goderci i grandi classici, gli irresistibili: Virrinedda, Spagna, Passa lu mari, Santu Roccu... e poi Vurria, Stilla chjara; unico brano relativamente recente, tra questi, è quel formidabile Stafanazzu che l'habitus della classicità l'ha indossato fin dalla sua prima esecuzione.

I titoli di coda sono ancora e sempre per il gobbetto che va alla fiera, u Jimbusedu, e per la Tarantella guappa che raduna i cuori e scatena i corpi, nell'apoteosi festosa che da cinque anni, e cinquecento concerti, si rinnova.
Siamo tutti cittadini felici nella Repubblica dei TaranProject.

La scaletta del concerto 2013

Sonu - Cianu
Citula d'argentu
Cioparella
Pe'ttia
Sona ssu tamburu
E' festa è festa
Passeggera
Mulinarella
Tarantella nova
Gira la testa mia
Castrum vetus
Medley:
- U salutu
- Corvu nigru
- Peppinella
- Malarazza
- Massaru
Virrinedda
Patruni meu
Hjuri di hjumari
Spagna
Passa lu mari
Santu Roccu
Vurrìa
Stafanazzu
Stilla chjara
Tarantella guappa - U jimbusedu

Difendiamo la musica

Lo scorso 3 novembre un terribile incendio doloso ha colpito e quasi distrutto il Museo dello Strumento Musicale a Reggio Calabria.
Un gesto vile e incivile, che riecheggia nefasti precedenti contro la cultura, come i roghi di libri che la Storia ricorda.
Immediata è stata la mobilitazione di associazioni e singoli musicisti con iniziative a sostegno della ricostruzione del Museo; stasera, lunedì 2, ci sarà il concerto dei Tamburi del Sud con alcuni ospiti illustri sul palco, e tra questi ci sono Mimmo Cavallaro e Francesco Loccisano.
Sarà la volta buona per ascoltare finalmente qualcuno dei brani che non si son potuti sentire a Palizzi sabato scorso!

Al Teatro Politeama Siracusa, corso Garbaldi 165 a Reggio.

Ecco una bella immagine dei musicisti a fine serata: con Mimmo e Francesco ci sono anche Andrea Simonetta e Alfredo Verdini, che dei Tamburi del Sud è una delle colonne, e poi Luca Scorziello, leader del gruppo, e Mimmo Martino dei Mattanza...