Il repertorio dei TaranProject deve evidentemente molto alla tradizione musicale locale, sia per i testi che in quanto a ritmi e melodie.
Quel che li proietta due spanne al disopra delle dozzine di altri gruppi che fanno musica folk è la virtù che ha Mimmo, con pochi tocchi di bacchetta magica, di confezionare ad intarsio i testi, conferendo loro una precisa dimensione narrativa assieme a quel senso di lieve straniamento che li rende così affascinanti; e di far quadrare a pennello le musiche, trasformando quelli che in origine erano canovacci ritmici buoni per l'improvvisazione e il ballo in compiute e smaglianti canzoni dall'appeal universale.
Pochi sono in effetti i brani ripresi integralmente dalla versione popolare, ad esempio Rosabella e Cioparella. All'estremo opposto vi sono viceversa alcune canzoni “d'autore”, come Rosa Russa dello stesso Cavallaro, e questa “Tarantella della Seduzione”.
La compose una decina d'anni fa, agli albori dei TaranKhan, Stefano Simonetta, oggi affermato bassista dei Taranta Power di Eugenio Bennato, nonché cantautore in proprio come Mujura, e sempre fratello minore dell'Andrea chitarrista dei TaranProject. Erano i tempi in cui – lo ricorda proprio Stefano – vedendo comparire lui, Mimmo e Fabio Macagnino, gli impresari allibiti si chiedevano dove fosse il resto dell'orchestra da ballo che pensavano di aver ingaggiato; eppure i tre TaranKhan ci riuscivano, eccome, a scatenare la piazza, e a sollevare la “purvarata” di cui parla la canzone!
Il brano nacque come parte di un ideale Suite di Tarantelle. Chi fosse animato da zelo filologico ha ora l'opportunità straordinaria - seguendo questo link - di ricostruire l'intero trittico, andando ad ascoltarsi - nella versione registrata dai TaranKhan nel 2005 per il cd Albjonica - gli altri due pezzi di una triade che Stefano riassume sinteticamente in: Seduzione, Amore, Sdegno. I due brani si chiamano “Canto d'Amore” e “Occhj di Sita” (che inizialmente s'intitolava Canto di Sdegno).
(il bel video da youtube è di zezemia)
Nei concerti la Tarantella della Seduzione è assurta a pieno titolo al rango di classico, è tra le più amate (e le più ballate) dal pubblico, forse perché esplicita alla perfezione le due anime della tarantella calabrese: da una fase iniziale molto cadenzata, dominata dalla geometria rigorosa delle figure di danza e dei rituali sociali ad esse sottesi, si passa ad un vorticoso crescendo in cui il parossismo sale assieme al desiderio erotico - scatenato appunto dal gioco della seduzione - fino all'invocazione di santi e Madonna a far da complici alla conquista amorosa, e fino all'appassionata carnalità dell'ultimo verso.
Ecco qui di seguito il testo, e – come sempre nei commenti – la traduzione in italiano.
(un grazie a Stefano per le notizie sul brano, accompagnato dall'in bocca al lupo per il suo bellissimo disco solista di imminente pubblicazione)
Tarantella della Seduzione
Arzira a lu pajisi fici rota
morimmu tutti di la purvarata
arzati la gunnella
arzati la gunnella
arzati la gunnella 'n curtesia
Tutti abballaru cu la bella mia
puru lu figghju di la parmisana
lu mastru 'i ballu mu'
lu mastru 'i ballu mutu
lu mastru 'i ballu mutu addimurava
Nci fici 'nzinga 'mu veni cu mmia
arretu a lu ruvettu, a la sipala
e ida mi guardava
e ida mi guardava
e ida mi guardava e s'a fujia
E veniti veniti cu mmia
e vui, cumpari, sonati pulitu,
abballati cummari Natedda
e vui, massaru, cu tamburellu,
San Pascali Bailonni
protetturi di li donni,
dassa stari pe' stasira
fammi la grazia, Madonna mia.
Ca puru so mamma nci lu dicia
chi natichi tundi e chi minni ch'avia.
Passau lu santu e passau la festa
non si nda dinnu cchjù missi cantati
Mussu di labbra ru
Mussu di labbra russi
Mussu di labbra russi 'nzuccarati.
A luna è na certezza assicurata
u vinu mina forti 'nta meduda.
Ballasti poi cu mmia
venisti sup'a mmia,
trasisti 'nta stu cori spanpanatu.
A luna è na certezza assicurata
u vinu mina forti 'nta meduda.
Ballasti poi cu mmia
venisti sup'a mmia,
trasisti 'nta stu cori spanpanatu.
E veniti veniti cu mmia
e vui, cumpari, sonati pulitu,
abballati cummari Natedda
e vui, massaru, cu tamburellu,
San Pascali Bailonni
protetturi di li donni,
dassa stari pe' stasira
fammi la grazia, Madonna mia.
Ca puru so mamma nci lu dicia
chi natichi tundi e chi minni ch'avia.
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Tarantella della Seduzione
RispondiEliminaIeri sera al paese feci ruota
morimmo tutti per la polverata
alzate la gonna per cortesia.
Tutti ballarono con la bella mia
pure il figlio della parmigiana
il maesto di ballo, muto, indugiava.
Le feci segno di venire con me
dietro al rovo, alla siepe
e lei mi guardava e fuggiva.
E venite venite con me
e voi compare suonate bene,
ballate, comare Natella
e voi massaro col tamburello,
San Paquale Bayonne
protettore delle donne,
lascia stare per stasera,
fammi la grazia, Madonna mia.
Che pure sua mamma glie lo diceva
che natiche tonde e che tette che aveva!
Passato il santo e passata la festa
non si dicono più messe cantate.
Muso di labbra rosse zuccherate.
La luna è una certezza assicurata,
il vino picchia forte nella testa.
Poi ballasti con me
venisti sopra me
entrasti in questo cuore spampanato.
E venite venite con me
e voi compare suonate bene,
ballate, comare Natella
e voi massaro col tamburello,
San Paquale Bayonne
protettore delle donne,
lascia stare per stasera,
fammi la grazia, Madonna mia.
Che pure sua mamma glie lo diceva
che natiche tonde e che tette che aveva!
Giuseppina, che ha questa canzone per sua preferita, e che dal suo remoto paesello getta uno sguardo sul versante tirrenico, ha fornito finalmente una convincente spiegazione riguardo al misterioso "figlio della Parmigiana" - che non si capiva cosa c'entrasse con la Calabria, se non per via delle melanzane... Si tratta invece di una Palmisana, una donna originaria di Palmi! Grazie Giuseppina!
RispondiEliminaFil carissimo..chiediamo conferma a qualcuno della Locride...non si sa mai.Tarantella della seduzione è la mia prefrita, e anche di Cosimo,infatti la ballaimo sempre in coppia,solo che io non riesco mai ad arrivare alla fine!
RispondiEliminaE' una canzone bellissima,ha una melodia che ti prende!e poi la storia...questa ragazza un pò furbetta, e lui che prega la Madonna di concedergli la grazia d'averla!cosa c'è di più intrigante?ah,noi donne.....