In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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Verso il gran finale


Cresce l'attesa per il sabato conclusivo del Kaulonia, che vedrà Antonella Ruggiero accanto ai TaranProject: si scambieranno alcuni brani dei rispettivi repertori, eseguendoli assieme, e possiamo immaginare quali meraviglie scaturiranno dall'incontro di cotante voci.

Nel frattempo, a documentare il successo delle prime serate del Festival, cosa meglio dei resoconti di Pino Carella per TeleMia?
Il giorno inaugurale:
e i link alla seconda serata
e alla terza.

Santu Roccu... e poi Ancona

I TaranProject tornano a Gioiosa Ionica per chiudere alla grande la festa di San Rocco. Pronti poi a salpare, per risalire Jonio e Adriatico e sbarcare ad Ancona martedì.

Fine estate coi botti

Ormai meno di una settimana al via del Kaulonia TF, ma il sito ufficiale continua ad essere assai parco d'informazioni.
Il programma, del resto, parla da sé, non c'è serata che non sia da annotare in agenda con l'asterisco: peschiamo a caso, tra le promettenti realtà locali, i frizzantissimi Scarma (la band degli altri fratelli Sacrfò), e tra le attrazioni maggiori il glorioso veterano dell'etnojazz partenopeo, James Senese con Napoli Centrale; ma se scegliessimo Antiche Ferrovie e Ambrogio Sparagna, l'accoppiata sarebbe forse da meno? oppure Tamburi del Sud ed Agricantus? Insomma la grande musica, per cinque giorni, non darà tregua!

Ovvio, poi, che l'attesa più trepidante è per il fatale incontro tra i TaranProject ed Antonella Ruggiero, straordinaria voce del pop di gran classe, già primadonna dei Matia Bazar e poi raffinata interprete in proprio.
I TP, da parte loro, hanno sempre saputo stupire negli incontri su questo palcoscenico con altri artisti, e c'è da star certi che anche quest'anno saranno fuochi d'artificio.
E c'è ancora un altro appuntamento che cattura l'attenzione: venerdì 30, nel tardo pomeriggio, Mimmo Cavallaro presenta in anteprima “Sacro et Profano”.
Di che si tratta? Beh, non sveleremo nulla in anticipo...
Ma non perdetevelo!

Prima del KTF i TaranProject, non contenti di aver percorso in lungo e in largo la Calabria per un mese intero, martedì 27 raggiungeranno Ancona per essere tra i protagonisti di un'altra importante manifestazione, l'Adriatico Mediterraneo Festival.
Il fatto è che sempre più sono richiesti dagli eventi musicali di prima grandezza, così come le altre punte di diamante della musica locridea: archiviata la partecipazione al Roccella Jazz di Fabio Macagnino, che prosegue il tour con la sua tostissima JCS Band,
Stefano Simonetta – ci è mancato qualche suo concerto solista, quest'anno... - con Eugenio Bennato sarà alla Notte della Taranta a Melpignano; Francesco Loccisano sarà ospite di Vinicio Capossela al Calitri SponzFest, e nel frattempo è direttore artistico della nuova rassegna Tamburi di San Rocco, che prende il via a Gioiosa Ionica e culminerà domenica con i TaranProject.

'A fujara

E chi esti 'na fujara? - vi chiedo, e specialmente ai tanti fra voi che sono conoscitori e cultori del dialetto...
Ma non ricevo risposta. Nessuno lo sa?
Nemmeno coll'aiutino, se vi dico che è parola in uso tra i pastori?
No, sono sicuro che nessuno mi sa rispondere.
Perché sto scherzando: fujara – benché lo possa sembrare – non è vocabolo calabrese, anche se è del tutto pertinente ai temi che trattiamo
E i pastori a cui mi riferisco non sono quelli d'Aspromonte, abitano semmai sui monti Tatra, nei Carpazi. Cioè in Slovacchia.
Si chiama fujara, insomma, un particolare flauto a doppia canna originario di quel paese. Eccolo qui.

In abbinata allo Hang di Alfredo, delle cui origini svizzere abbiamo già detto, il fischio tenebroso della fujara suonata da Gabriele dà un'improbabile connotazione mitteleuropea al suono dei TaranProject.
Ma non c'è da stupirsi: accanto alla valorizzazione e all'innovazione nell'utilizzo dei più tradizionali strumenti della Locride, lira organetto chitarra battente e pipita,
da sempre i TP amano insaporire l'impasto sonoro con spezie esotiche, guidati in queste ardite commistioni dal loro indiscutibile talento di grandi chef musicali.
E Gabriele in particolare è un instancabile sperimentatore di nuovi aromi – tutti abbiamo in mente il favoloso duduk armeno di Citula d'argentu.

E fu così che il vocabolario calabrese si è arricchito di una nuova parola:
'nd'accattamu 'na fujara.
Suona bene, no?

Sonu Tour ...e cd!

L'uscita ufficiale rimane programmata per ottobre, ma il nuovo cd dei TaranProject in realtà c'è già.

Lo si può acquistare al gazebo nelle serate dei concerti, e naturalmente sta andando a ruba.
Che è come dire: affrettatevi!
Non lasciatevi intimorire da qualche chilometro di macchina in più - per il fatto che quest'anno seguire i TP di sera in sera richiede di iscriversi a una specie di Rally delle Calabrie, alla scoperta di borghi aspromontani fuori dal tempo e strade mozzafiato (in tutti i sensi: ad esempio la statale che da Platì porta a Santa Cristina, tra panorami da favola, frane e voragini sulla carreggiata, mucche nottambule in galleria...) – correte ad una delle prossime serate, e fate vostro questo disco bellissimo!
Ci sarà tempo per parlarne diffusamente; per ora ci limitiamo a registrare novità e conferme di una scaletta stellare: i brani nuovi sono Felicissimu boscu, Gira la testa mia, E' festa è festa, Castrum vetus, oltre a Ela elamu conda in lingua grecanica; i classicissimi, per la prima volta su cd in versione TaranProject, sono Cioparella, Ciano, Mulinarella, Spagna e Tarantella nova; e ci sono le quattro canzoni presentate nell'estate 2011, finora inedite su disco: Pe'ttia, Sona ssu tamburu, Patruni meu, e una irresistibile Virrinedda con fanfare.
Variazioni e sorprese negli arrangiamenti sono numerose, alcune già familiari dal vivo, altre del tutto inattese.
Il cd, come si suol dire in questi casi, è in heavy rotation su lettori e autoradio, e siamo sicuri che ci resterà a lungo.

Cogliamo l'occasione per metter ordine anche nella scaletta del concerto 2013, che dopo l'anteprima di Cittanova, con brani in più, ha assunto ora questa definitiva fisionomia:

1. Sonu - Cianu
2. Citula d'argentu
3. Cioparella
4. Pe'ttia
5. Sona ssu tamburu
6. E' festa è festa
7. Passeggera
8. Mulinarella
9. Tarantella nova
10. Gira la testa mia
11. Occhji di mari
12. Castrum vetus
13. Medley
- U salutu
- Corvu nigru
- Peppinella
- Malarazza
- Massaru
14. Virrinedda
15. Patruni meu
16. Hjuri di hjumari
17. Spagna
18. Passa lu mari
19. Santu Roccu
20. Vurria
21. Stafanazzu
22. Stilla chjara
23. Tarantella guappa - Jimbusedu

Sutt'a lu stessu cielu

Agosto è anche il mese delle mille occasioni musicali nelle piazze calabresi, grandi e piccine, costiere o montane.
Non c'è che da scegliere, avendo magari un occhio alla qualità della proposta.
Tra i tanti Festival, oltre alle serate del circuito Calabriasona, non fatevi mancare almeno qualche appuntamento del glorioso Paleariza (suggerirei il 9 agosto a Palizzi con Antiche Ferrovie Calabro Lucane, il gruppo di Ettore Castagna e Mico Corapi; o il 18 a Staiti, con il formidabile Francesco Loccisano Trio, già sentito giorni fa, sul lungomare di Bianco, in un'esibizione scintillante).
Calendario di grande prestigio per il Tradizionandu a Cittanova, di cui il nostro Gabriele Albanese è direttore artistico (il 16 ci sono i redivivi Phaleg, il 18 Fabio Macagnino aprirà per i Modena City Ramblers).
Anche un'istituzione come il Roccella Jazz riserva spazi interessanti ad artisti della locride (di nuovo Fabio Macagnino, con la sua Jazzmine Coast Sound Band, il 16 a Monasterace).
Tutti i nomi citati sono stati tra gli artefici del filone aureo della musica etnica calabrese, quello che dai mitici Re Niliu conduce ai gruppi protagonisti delle storie raccontate su questo blog.

Manca ancora all'appello il più atteso e conclusivo, il Kaulonia Tarantella Festival, il cui sito ci tiene in ansia con la dicitura “cast in allestimento” - ma intanto il titolo che si è dato quest'anno, “Lu stessu cielu”, la dice lunga sullo spazio rilevante che vi avranno i TaranProject...

Novità dell'ultima ora!
Ecco il programma, ancora caldo di forno...

E li cuncerti d'agustu...

...ca l'acitu non è mustu!

Parafrasando un verso di Stafanazzu, ci prepariamo agli appuntamenti del mese clou.
Stasera immancabile tappa a Spadola
e poi sotto con il Catanzarese:
venerdì 2 a Vallefiorita,
sabato 3 a Gagliano, rione di Catanzaro.

Domenica 4 a San Roberto,
lunedì 5 a Maropati,
martedì 6 a Santa Cristina d'Aspromonte.