In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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Torna il Roma Tarantella Festival

Seconda edizione del Festival, l'8 e il 9 luglio, sempre a Villa Carpegna, con la Locride più che mai protagonista: venerdì gli Scialaruga; sabato Francesco Loccisano, Mujura e immancabilmente i TaranProject.
I quattro pilastri di TaranKhan!
La direzione artistica è di Eugenio Bennato.
Anima, cuore, cervello, muscoli e volontà sono del cauloniese d'adozione Valerio Filippi - e mai cittadinanza onoraria fu più meritata di questa.
Ecco il programma.
Serve dirlo? Si annunciano due serate da favola.

Nei commenti i racconti di Francesco Franco e di Giupi, sempre presenti!

2 commenti:

  1. Dalla pagina di "Danza cu lu ventu..." le impressioni di Francesco Franco, a Roma in rappresentanza del fanclub e di tutti noi:

    "Bellissima la serata di sabato 9 del Roma Tarantella Festival (ho potuto assistere solo a quella), che ha visto protagonisti i nostri musicisti!
    In una caldissima serata romana sono stati molto apprezzati e applauditi sia Francesco LOCCISANO con Mico CORAPI, che i MUJURA di Stefano SIMONETTA, veramente bravi e coinvolgenti...
    Quando poi l'amico Valerio FILIPPI, grande 'patron' della manifestazione, ha annunciato i TARANPROJECT, Villa Carpegna si è trasformata in una piazza della Locride!!
    Dopo due minuti tutti a ballare sulle note di 'Mulinarella', di 'Spagna', di 'Tarantella della seduzione'.
    I nostri amici TP non hanno proposto la nuova scaletta, per privilegiare i pezzi 'forti' che trascinano al ballo... E così è stato! Tanto da chiedersi: ma siamo a Roma o a Caulonia??? ...E' villa Carpegna o 'u Spiruni' ??
    Serata conclusa da Eugenio Bennato, che ha proposto un paio dei suoi pezzi; molto bravo Carlo D'ANGIO', fondatore insieme a Bennato negli anni '70 dello storico gruppo 'Nuova Compagnia di Canto Popolare'.
    ...E lo striscione di 'DANZA CU LU VENTU...' grande protagonista sul palco!!! EVVIVACUBALLA !!!"

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  2. Ed ecco il racconto di Giupi, che come sempre sa far sentire anche noi presenti accanto a lei:

    "Giorno 8 luglio:
    SCIALARUGA in concert... purtroppo non posso pronunciarmi molto perché sono arrivata all'ultimo brano, ma posso dire che il pubblico ha prestato molta attenzione alla loro musica, ascoltando con interesse questo genere particolarmente eccentrico e seguendo ritmicamente con il battito delle mani l'ultimo brano "ZZAFRATATRANCE".
    Spettacolo che prosegue con ballerine danzanti: il gruppo "SCIARABALLO", composto da circa 10 elementi che alternavano in coppia o singolarmente varie figure e coreografie; per concludere con "ROMA TARANTELLA ORCHESTRAL", 15 elementi che hanno coinvolto molte, molte persone nel ballo scatenato, tra pizziche, tammurriate, saltarello romano e tarantelle calabresi. Nota particolare per una delle voci femminili, che accompagnava melodicamente con il violino compensando l'assenza della lira: strumento musicale, a quanto pare, molto più diffuso in Calabria.

    L'ambiente circostante, contornato da alberi altissimi, su un manto di verdeggiante praticello, ospitava stands gastronomici e gazebo con CD e gadgets, formando un semicerchio che racchiudeva all'interno tavolini e sedie; inoltre sedie a sdraio striate, di vari colori, erano collocate e posizionate come dentro un inedito anfiteatro "moderno". Il tutto illuminato da calde luci ambrate, che creavano la giusta, magica atmosfera...

    Giorno 9 luglio:
    apre la serata Francesco LOCCISANO, affiancato da Mico Corapi alle percussioni; al tamburello Vincenzo Gagliani, al basso Vincenzo Oppedisano (chitarrista elettrico di Scialaruga)... ed eccole, le magiche note che portano ad alienarsi in un mondo individuale, a chiudere gli occhi e lasciarsi andare a pensieri fluttuanti che scatenano emozioni profonde. Mi avvio a piccoli passi verso il palco, affiancandomi a chi già era stato spinto dall'istinto di sentirsi a diretto contatto con il contesto musicale circostante, sedendosi a terra a gambe incrociate. Sembravamo un po' degli hippies, anche nei movimenti lenti che la musica ci portava a compiere. Assuefatta, mi guardavo intorno e meravigliata apprezzavo come persone così diverse tra loro, per abbigliamento, per età, per lavoro, fossimo tutti lì riuniti ad ascoltare. Successivamente all'intervento di BUNGARO, ecco la grintosa ed estrosa presenza scenica di Stefano Simonetta MUJURA, incitato da un direttore d'orchestra d'eccezione: un signore anziano che ondeggiava le braccia a ritmo di musica, "dirigendo" sia il pubblico, sia i musicisti... molto, molto particolare e divertente, unico direi, proprio perché si è trattato di un intervento casuale e istintivo!
    Sale sul palco Carlo D'ANGIO', con la sua versione di "Brigante se more", e lascia poi spazio ai TARANPROJECT, e il clou dello spettacolo si avvia con Eugenio BENATO.

    La gente era in trepida attesa, nella consapevolezza dell'inizio dello spettacolo dei TaranProject, sembrava in fibrillazione: emanavano una carica intensa, impazienti di condividerla con chi era al proprio fianco, con chi era in platea, e lo stesso avveniva tra il pubblico sotto il palco. Non credo ci sia bisogno ormai di scendere nei dettagli, basta lasciare spazio all'immaginazione; ma non alla fantasia, dato che si tratta di realtà vera e presente, solo dirò che è stato davvero uno spettacolo intenso, la risposta del pubblico sempre più viva, la presenza sempre più numerosa, il che mi porta a dire che non si tratta certo della moda del momento, ma che tutto questo rimarrà indelebile nella mente e nel cuore di chiunque abbia avuto la fortuna di imbattersi in questa irripetibile era musicale, caratterizzata dalla nascita di rapporti sociali, di esperienze condivise, di nuovi posti da scoprire...
    A mio parere non è semplicemente musica, ma intensamente vita..."

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