Per me l'occasione finalmente di rivederli dal vivo dopo quattro mesi, e di conoscerli personalmente.
E che abbuffata è stata! Non parlo della pasta e fagioli con la cotica, né di melenzane o maccaruna, ma dei ben cinque concerti che i TaranProject, accompagnati dalla giovane ballerina Maria Vittoria, hanno tenuto tra sabato e domenica, dividendosi tra i due spazi espositivi, sottoponendosi a un massacrante andirivieni con traslochi di strumenti, soundcheck da rifare e set da allestire, e pure riuscendo a proporre in ciascuna delle dimensioni – ora un solo brano, ora tre, ora un paio di interi concerti di un'ora e mezza – espressioni sempre diverse e avvincenti della loro creatività.
Li ho seguiti nei due giorni, in un sovraccarico di emozioni, una gioia che si è continuamente protratta e rinnovata:
tutto quello che un fan ha sempre sognato e mai osato chiedere!

(la foto è di Giupi)
Rivederli a distanza di mesi mi ha consentito di apprezzare minime e decisive variazioni qua e là: una versione tiratissima di “Cioparella” con Carmelo che pare un satanasso, una “Comu si gira” fremente e quasi spettrale, i ricami preziosi di Giovanna alla seconda voce, e il suo travolgente successo come ballerina di tarantella, regina della scena con la sua espressività forte e sincera; qualche chicca insolita, come una “Riturnella” che dalla versione ben nota di Eugenio Bennato torna ora perentoriamente di proprietà calabrese, o il recupero della bellissima ballata “Rosa”, che fu dei SonuDivinu. E poi il suono davvero magico della lira; a sentirla così da vicino, quasi unplugged, scardina i cuori e rimescola le emozioni più profonde: in “Stilla chjara”, naturalmente, e in una “Li boni festi” ipnotica e luccicante, con Mimmo e Cosimo che paiono i due sciamani dei buoni sentimenti.
“Corvu nigru” e “Tarantella Brada”, alla fine, hanno scatenato il baccanale danzereccio, in un'apoteosi in diretta televisiva (anche sulla Rai, con Linea Verde).
Insomma: un trionfo!
non ho parole, caro fildiferro: mi mangiavo le mani per non essere stata lì a Verona, ma dopo il tuo fantastico resoconto non me le mangio più perchè sei riuscito a farmeli godere sfumatura per sfumatura come se ci fossi stata. grazie!
RispondiElimina...e se c'era il mio amico Gabriele Albanese ai fiati, saresti andato ancor di più in solluchero! Ciao Marco
RispondiEliminaEh si cara Caterinà, qui bisognerà premiare i Taranproject , ma anche Filippo per le coloratissime descrizioni degli eventi | :-)
RispondiEliminaConcordo con Marco , i fiati di Gabriele sono proprio la ciliegina sulla torta.
Sono uno di quelli che hanno organizzato la presenza della Calabria al Vinitaly, devo riconoscere che i TaranProject sono stati veramente bravi e coinvolgenti.
RispondiEliminaSaluti a tutti voi
Antonio
L'esperienza del Vinitaly è stata bellissima, vedere tanta gente nuova, proveniente da tutte le parti del mondo, interessata alla nostra musica ci ha dato tanta carica in più, le 14 ore di ritorno in furgone,Verona Caulonia, ci sono sembrate meno pesanti.
RispondiEliminaI Taranproject hanno avuto modo di passare un po di tempo con Filippo, l'autore di questo meraviglioso blog, e con piacere scoprire che dietro tutto questo c’è una persona fantastica: attenta, competente, disponibile, con una bellissima famiglia e Professore di MATEMATICA….
Spero presto di rivederti e complimenti ancora per questo magnifico blog.
Un abbraccio Scarmelo
Resoconto delle esibizioni al Vinitaly anche su "La Riviera" in edicola il 18 aprile.
RispondiEliminaEcco il link per leggerlo online:
http://www.larivieraonline.com/public/giornale/1016/giornale.pdf
(alle pagine 36-37)