E' con questa suggestiva dedica che Mimmo ha presentato l'esibizione dei TaranProject al Roma Tarantella Festival, un paio di settimane fa.
Era la sera, ci suggeriscono gli astronomi, in cui il nostro satellite raggiungeva la massima vicinanza alla Terra; pur sempre oltre 350 mila chilometri, ma – forse solo suggestione, o chissà che – chi c'era ha raccontato di una luna meravigliosamente piena e rosea, come volesse partecipare anche lei alla festa.
E da ospite d'onore, sicuro.
Basti pensare a quante sono le canzoni dei TP in cui lei ha un ruolo di primo piano: a partire dal triangulu di luna che balena all'inizio in Ciano, eccola poi tunda tunda nel Cantu di lu marinaru, pronuba nei corteggiamenti in Tarantella della seduzione e Jocu di la palumbella, invocata a sublime termine di paragone in Citula d'argentu, a lucente musa d'amore in Massaru...
fino a sottrarsi e scomparire nella nuova “E' festa è festa”, dove
la luna s'ammuccia e mancu la vidi.
Le belle foto scattate da Piero Positivo quella sera a Roma sembrano carpire i gesti di strane coreografie:
forse un esoterico rituale in onore dell'astro notturno?
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Filippo è sempre un piacere vedere le mie foto sul tuo blog. Un abbraccio. Piero+
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