In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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III - Sette soli

Se il timbro vocale dei nostri meravigliosi TaranProject è uno e trino, cioè divino e universale, è prima di tutto perché tre grandi voci soliste cantano insieme, ciascuna rinunciando ad essere l’unico gallo del proprio pollaio. Un miracolo che di solito accade nel corso di eventi eccezionali, ambiziose e irripetibili trovate mediatiche di un giorno solo come quella celebratissima dei “Tre Tenori”.

Sappiamo che c’è stata la mano geniale e benedetta di Fabio Macagnino nell’immaginare e mettere in moto tutto ciò. Ma da quel momento in poi il miracolo di un giorno solo è diventato permanente: quotidiana armonia, quotidiana benevolenza, amore, umiltà, generosità, stima, rispetto, e soprattutto sapienza nell’arte preziosa di far convivere creatività diverse senza che nessuna sia soffocata.

È, questa, l’arte che più conta nella vita di ognuno di noi. Vogliamo stare insieme, amare ed essere amati, ma la nostra parte più libera e originale ha bisogno di spazio. Vogliamo esprimerci, creare, inventare la nostra vita giorno per giorno, ma se lo facciamo da soli tutto comincia dopo un po’ a seccarsi e inaridire. Magari esistesse la formula magica che tiene insieme amore e libertà, creazione e condivisione!

Ma ecco: nel tempo che trascorriamo immersi, anima orecchio e corpo, dentro la musica dei TaranProject, abbiamo la garanzia che questa formula magica esiste e che sono loro a possederla.

Anche perché, naturalmente, non parliamo solo delle tre voci. Non abbiamo davanti un sistema solare, ma una costellazione di sette brillantissime stelle.

Ciascuno di questi sette musicisti eccezionali avrebbe il talento e la personalità per essere il sole di un proprio gruppo, circondandosi di pianeti che ruotassero solo intorno a lui/lei. È molto facile immaginarlo per ciascuno dei sette - ma per non più di una frazione di secondo!! dopo la quale smettiamo subito di accarezzare questo pensiero pericoloso. Se diventasse realtà avremmo altri sette gruppi guidati da un bravissimo, prezioso, ammirevole artista dell’Unda Jonica, come quelli che ci hanno affascinati a Caulonia, ma non avremmo più il miracolo nel quale oggi viviamo.

Un meraviglioso equilibrio dell’amore nel quale ciascuno dà e mostra il meglio di sé, ora in primo ora in secondo o in terzo piano, pensando solo alla bellezza dell’insieme. Non a se stesso, a un proprio traguardo o alla propria vanità, ma solo a rendere vera e possibile la bellezza dell’insieme.

Non sarebbe forse questa la soluzione a tutti i mali del mondo? Dalle disarmonie che a volte avvelenano il piccolissimo cerchio chiuso di una casa, di una famiglia, a quelle che dividono sfruttatori e sfruttati, primo e terzo mondo, continenti spreconi e continenti affamati?

Voi, amatissimi TaranProject che possedete questa formula magica, restate insieme, vi prego, continuando a darci la prova che essa esiste. E noi cercheremo di afferrarla imparando a vivere anche noi non per noi stessi, non per un nostro traguardo né per la nostra vanità, ma per rendere vera e possibile la bellezza.

3 commenti:

  1. Brava Caterina , davvero brava!

    L'uomo si scontra da sempre col dilemma di mettere insieme amore e libertà, con l'eterna impossibilità di realizzarlo se non in rare miracolose condizioni ... e quando una di queste si verifica non può che nascere una preghiera che ,come questa, voglia preservarla !

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  2. Mi permetto di fare un “piccolo” intervento dopo aver disertato a lungo da questo blog, non esprimendomi più su queste pagine...
    Pagine dentro le quali mi è sempre stato dato spazio per raccontare le mie emozioni, che con piacere ho potuto condividere insieme a Filippo e Caterina già dal nostro primo incontro: la cosiddetta "intervista trapano", definizione che tutto poteva farmi immaginare, tranne la reale facilità e serenità che ho provato nel parlare con loro...mi correggo: con voi!
    Miei adorati amici lontani, che mi state regalando molto…state donando tantissimo a questa piccola (prima immobile ora vispa) presenza assidua, che da qualche anno a questa parte si arricchisce di ogni sfumatura, di ogni avvenimento che circonda questo piccolo mondo, che a volte sembra fuori dalla realtà, sembra un piccolo pianeta a sé, dentro il quale, appena metti piede, tutto il resto scompare per magia: le difficoltà quotidiane, le amarezze che strascichiamo come un macigno incatenato ai nostri piedi...ed ecco accogliere a braccia aperte sorrisi di gente mai vista prima, che ora è così familiare, che ora condivide la stessa tua passione e che ogni tanto, quando può, fa un viaggetto sul “pianeta TaranProject”...non vedi solo sorrisi, ma anche pianti, spesso di gioia ed emozione nell'osservare i volti felici di piccoli bambini che ammirano e acquisiscono quel passato che sta tornando, con piccole modifiche, nel nostro presente; affiancati da genitori, zii, nonni...ed ecco che apri gli occhi e pensi che questa sfera magica, questo globo, dentro il quale trovi tutto ciò, non potrà mai rigenerarsi con altri abitanti identici all'interno, non potrà mai essere la stessa cosa, nonostante ci siano altre persone nei pianeti accanto, che hanno molte capacità e che in passato hanno affiancato i protagonisti di questo mondo fatto di note, scale, melodie, voci che si affiancano e che si distinguono tra tante altre. Ed è anche reale e giusto sottolineare che ognuno dei componenti “TaranProject” potrebbe singolarmente continuare a esistere in altri contesti musicali senza perdere le proprie caratteristiche ed ecco perché aggiungo: se mai dovesse accadere che, anche solo uno di loro dovesse prendere la decisione di percorrere un'altra strada, accrescendo sicuramente il proprio bagaglio professionale, quindi in un contesto musicale differente, beh…io credo che questo “incantesimo” svanirebbe, lasciandoci l’amaro in bocca ma nello stesso tempo ricordi felici fatti di persone che hai incontrato lungo il cammino e che comunque ti hanno dato tanto, tantissimo e che mai, e sottolineo MAI potrai dimenticare…però c’è sempre un’alternativa…concentriamoci anche su un altro tipo di magia un po’ più difficile da raggiungere: “cuncertamentooo” sul dono dell’ubiquità… potremmo riuscire a seguire ognuno di loro nello stesso spazio temporale…nello stesso momento…
    Ma per questo c’è ancora tempo, teniamola in considerazione come ultima opzione ;oP

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  3. Grazie carissimo Francesco Franco, grazie carissima Giupi! ero certa che, nel grande mare degli abbracci, dei sorrisi e delle rote, proprio voi due avreste raccolto per intero quello che ho cercato di esprimere. E... hai ragione, Giupi: anche se un giorno le cose fatalmente cambiassero, la magia di questo eden appartiene a tutti noi per sempre e continuerà ad unirci.

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