L'ultimo a suonare la lira, a Roma, era stato Nerone.
Avvenne duemila anni fa: Svetonio narra come lo sciagurato si dilettasse a canticchiare, accompagnandosi con lo strumento, mentre contemplava l'incendio della città, fatto appiccare da lui stesso. Una brutta storia.
C'è voluto l'arrivo di un altro imperatore, il nostro Cosimo
– si somigliano pure un po', non vi pare? - con un'altra lira, quella calabrese, per invertire il senso di quella nefasta immagine.
Roma non brucia, stavolta, ma arde!
Di passione, trascinata dal suono incantatore. E' il messaggio non è più di cinica indifferenza, ma di armonica condivisione.
E così finalmente la lira è andata in paradiso,
stavolta non si scordau.
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