Non lontano da Locri, in contrada Pirettina, c'è un luogo di favola, che sta in uno spaziotempo sospeso, tra cielo e mare, tra passato e presente, tra natura e creazione artistica; stranamente discosto dagli itinerari turistici più invadenti, conserva perciò intatta la sua arcana suggestione. La si assapora semplicemente sedendosi su uno dei gradoni in alto, a contemplare la striscia color carta da zucchero stesa lungo l'orizzonte, gli ulivi secolari, il modo in cui gli antichi manufatti si compenetrano con la terra, le erbe, i fiori, i profumi intensi della Locride. Magari nell'ora che segue il crepuscolo, quando il verdegrigio e l'ocra si animano di quella incredibile screziatura rosa: succederà di sentirsi - come canta Mimmo - “nu re, sedutu supa 'na petra”.
Proprio a quell'ora, alle 19.30 di sabato 17, nella cavea del Teatro Greco di Locri risuonerà come per incanto una Danza Ionia.
Inizierà con questo brano lo straordinario concerto di Francesco Loccisano: in trio con Mico Corapi e Vincenzo Oppedisano eseguirà per intero il suo album "Battente Italiana", profittando di un'acustica naturale d'eccezione.
Sarà la prima assoluta, per l'antico Teatro: la prima volta dopo millenni che si offrirà ad un concerto musicale. E va alla Direzione del sito archeologico di Locri Epizefiri il merito di aver scelto, per questa storica riappropriazione, un esponente di spicco di quel piccolo grande Rinascimento musicale che su queste pagine andiamo documentando, in continuità con il concerto dei TaranProject presso il Tempio Marasà dello scorso anno.
Non poteva esserci scelta di maggior prestigio: Francesco Loccisano - disse bene Eugenio Bennato, presentandolo, la sera finale del Festival - è il massimo virtuoso al mondo della chitarra battente.
L'ingresso è gratuito, ma – attenzione! - i posti sono limitati.
L'indomani, domenica 18, c'è un altro concerto da non perdere: a Siderno, alla Festa del Volontariato, si esibirà Stefano Simonetta, alias Mujura; non è così frequente, l'opportunità di vederlo suonare dal vivo, ma ne vale assolutamente la pena: per godersi il suo bellissimo album solista in versione ancor più rockettara, sulfurea e umorale, un'occasione per liberare le emozioni e la mente.
Non se ne avranno a male, i TaranProject, se per questo weekend suggerisco appuntamenti alternativi ai loro concerti: in settembre loro gravitano per lo più sulla provincia di Vibo, nuovo ennesimo focolaio di passione che si sta accendendo per loro.
Ed ecco una bella foto (by Rosalba) del Loccisano Trio a Epizefiri.
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Doverosa citazione per coloro che hanno reso possibile questo straordinario evento:
RispondiEliminala direzione artistica è di Marò D'agostino, l'organizzazione di Rossella Agostino, direttrice degli Scavi archeologici di Locri Epizefiri; hanno contribuito inoltre il Comune di Portigliola, l'Associazione Culturale "Battente Italiana" e l'assessorato alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria.