In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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Ritorno a Lione

Nuova avventura in terra di Francia per i TaranProject: concerto sabato 29 a St. Clair du Rhone, nei pressi di Lione, che già fu meta di una fortunatissima esibizione nel febbraio scorso.
Bon voyage, TiPì !

Leggete nei commenti l'appassionante racconto della serata di Francesco Franco, che ha portato sino a Lione l'entusiasmo del "Danza cu lu ventu...". Eccolo con i musicisti e Giuseppina, arrivata da Milano con Ciccio e Anna.
Anche Giuseppina descrive qui sotto le emozioni speciali che l'incontro con i TP ed il concerto hanno regalato.

4 commenti:

  1. Bellissima e interessante la serata coi TP in Francia.
    Una serata, anzi una giornata, davvero da ricordare, a cominciare dall'organizzazione del viaggio piuttosto faticoso per coprire i 2000 km che separano l'area di Lione dalla Locride... ma ne valeva la pena ! Si, perchè devo dire che il tutto è stato più bello di quanto avessi previsto. I TP sempre grandi con le loro caratteristiche personali e con la combinazione perfetta del loro ormai più che collaudato "incastro" il cui prodotto è quella comunicazione musicale che tanto ci piace e ci spinge ai ben noti ..... pellegrinaggi ! :)

    Si, gl'ingredienti c'erano tutti ; ma all'estero, e nella fattispecie in una cittadina dell'interland di Lione recentemente gemellata con Mammola , gli elementi che si vengono ad unire sono molteplici. La bella accoglienza riservata a loro e di conseguenza a noi che li abbiamo seguiti , ci ha regalato diversi spunti per osservare da vicino percorsi umani di integrazione nel mantenimento saldo delle proprie radici, processo che si coniuga perfettamente con quello dell'affermazione di questa "nostra" musica ..............

    Il capiente locale si è riempito versi sera ....Sul palco un pannello del fans club " Danza cu lu Ventu comu l'Unda di lu Maari" creato in loco per l'occasione ( Grazie all'amica Giuseppina per la collaborazione ) , la sala animata da un'umanità varia che , dall'inizio alla fine dello spettacolo, aveva un unico comun denominatore : restare ammaliata da una musica coinvolgente a cui non sapeva resistere ! Tutti coinvolti , e molti trascinati nella danza , da una bravissima e freschissima Giovanna, dal ritmo incessante di Alfredo , dalla voce vellutata di Mimmo e da quella corposa di Cosimo , dalla perfetta chitarra di Andrea , dall'energico tocco di Carmelo , dalle magiche pipite di Gabriele ........
    E in mezzo a tutto questo , il racconto di un signore anziano partito dalla calabria sessant'anni fa , che commuove Giovanna ricordandone il nonno ...... il figlio d questi e il nipote , generazioni nate e cresciute in Francia che affermano con accento francese :" Sugnu mammulisi" ............. E una signora francese restìa a ballare difendendosi così : " Je sais pas , je suis pas italienne ! ..." , ma che dopo dieci minuti sembrava di Caulonia !! ......... Una platea trasversale e incantata .... Che dire ? Vive la France o Viva l'Italia ?!... Magari entrambe , ma certamente " Vive cette musique ! " ........ e lunga vita ai TP !

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  2. Ciao a tutti, a me quello che ha più colpito, di questa esperienza, è stata la possiblità di osservare i componenti del gruppo e la loro semplicità. Sinceramente, spesso il mondo della musica popolare mi si presenta come un mondo spietato dove non si capisce cosa sia di chi, e dove i personaggi, arrivati ad un certo successo, credono d'essere "arrivati". Quel che ho visto coi miei occhi è che i Tp non presentano alcuno di questi tratti. E' gente semplice, alla mano, gente cordiale ed umile. Ho provato a chiedere a Mimmo cosa si aspettava dal lancio del disco "Hjuri di hjumari" su scala nazionale, e non m'aspettavo di sicuro un'autocelebrazione, questo è vero, ma il suo commento mi ha lasciata spiazzata: "E' difficile sfondare su scala nazionale. Noi ci proviamo e vedremo". Il suo sguardo non era di compiacimento, nessun braccio levato al cielo, semmai...preoccupato, guardingo. Ho provato a stuzzicarlo chiedendogli se, sulla scia di Van de ...qualcosa...non ricordo bene il cognome, non volesse magari tentare il palco dell'Ariston, ma niente! E' rimasto ancorato alla sua sconcertante semplicità. E voi sapete bene che ormai le piazze di tutta la Calabria sono sue!!!!Chi meglio di Mimmo potrebbe gloriarsi del suo successo?
    Ma secondo me Mimmo e gli altri componenti del gruppo si gloriano di un'altra cosa: dell'affetto dei suoi fan. Non tutti hanno appassionati discepoli che lo seguono in capo al mondo, affrontando viaggi non da poco per assistere ai suoi magici concerti. Sebbene nessuno di loro abbia pronunciato aprola, la commozione di vederci lì è stata grande, ne sono sicura.Tanto che quel cartellone che vedete in foto è stato completato da re Mimmo in persona, che onore! E colorato fra le battute di Gabriele "Che bello, mi sento in Calabria", ha detto, vedendomi colorare attorniato da Francesco, Ciccio e Anna che osservavano, "unu lavura e quattru guardanu!"
    Cosimo non ha perso occasione per deliziarci coi suoi scherzetti e si è lasciato prendere d'assalto con domande sul significato di alcune frasi poco chiare e controverse. A fine serata era felice: "Santu Roccu" funziona sempre per coinvolgere la gente, anche i compassati francesi presenti al concerto, che all'inizio non volevano saperne di fare quattro salti. "Ho puntato i piedi per fare "la processione" e scendere fra il pubblico", mi ha detto, "perchè così la gente ci sente vicini, ci vede, sudati, accaldati, insomma umani ma appassionati e veri, e sente lo spirito della tarantella che passa in mezzo a loro"

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  3. Parliamo di Giovanna che è stata, come sempre, l'anima che lega i Tp al pubblico. Una splendida ragazza,ve lo assicuro. Ha baciato e salutato come fossero gente di casa sua tutti i mammolesi presenti lì in sala, ha dispensato abbracci e sorrisi a non finire, di tutti ricordava i nomi. L'ho osservata da lontano. Ha ricevuto l'ovazione più lunga, e se la merita tutta. Non ha un filo di presunzione, è la ragazza della porta accanto, ma con un cuore grande! Io posso soltanto immaginare che ricordo incancellabile può aver lasciato nel cuore dei suoi compaesani che, ne sono più che certa, si sono sentiti anche loro accolti e di nuovo figli di Calabria. L'avranno ammirata e amata e avranno rivisto in lei tutte le ragazze calabresi belle, generose e sorridenti che c'erano un tempo e ci sono ancora oggi nei nostri paesi.

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  4. Più spazio a Giovanna!!!
    Ha una voce meravigliosa!!!!

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