In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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"...e de na longa via, amorusamenti..."

Prime impressioni dalla serata di Locri, in attesa di rivedere su VideoCalabria, nel weekend pasquale, lo speciale televisivo ad essa dedicato, che diventerà il biglietto di presentazione dei TaranProject al mondo.


Le emozioni musicali sono state forti, e in successione incalzante:
la prima, di sapore antico, ha preso forma allorché Mimmo, Cosimo e Giovanna, all'unisono, hanno intonato “Felicissimu Boscu”, in coro con la scenografia pensata per l'occasione;
poi l'emozione poetica della “Virinedda” di Rosa Balistreri, che Cosimo ha interpretato da par suo;
quelle palpitanti donate da altri brani riemersi da un lungo letargo, alternati ai classici di sempre, persino un “Corvu Nigru” in duplice veste: la più arcaica per sola voce, e la più trascinante che ci è familiare;
una di personale commozione per l'incanto di “Zia Marianna”, struggente ballata del periodo TaranKhan;
lungamente agognata in questi mesi, l'emozione di ascoltare finalmente dal vivo due pezzi da novanta dell'ultimo cd: scintillante “Hjuri di Hjumari”, irresistibile “U massaru”;
fino all' inebriante fragranza regalataci dalla nuova canzone “E' festa è festa”: sarà forse azzardato sbilanciarsi dopo solo il primo ascolto, ma questo ci è parso un brano destinato a scatenare l'amore immediato del pubblico, col suo ritmo avvolgente e la dolcissima carezza finale: “la Luna s'ammuccia...”

Sul versante delle più pacate riflessioni, notiamo come aver ripercorso - sia pur sinteticamente, per l'incalzare dei tempi televisivi - le fasi delle carriere di Mimmo e Cosimo, ha dato l'occasione di ricordare i nomi dei musicisti che li hanno accompagnati per lunghi tratti di cammino: a cominciare da Fabio Macagnino e Francesco Loccisano, presenti in sala ad offrire un loro ricordo, ma senza dimenticare Stefano Simonetta e tantissimi altri. A ripensarla tutta intera, questa favolosa avventura, si è stagliata agli occhi di coloro che l'hanno vissuta, da protagonisti o da spettatori, nella sua unicità e straordinaria portata.
Riconoscere e dar valore alla propria storia è il primo cardine su cui poggia l'acquisizione e la consapevolezza dell'identità, e questo è stato il vero significato della serata, quasi il confezionare in veste definitiva i primi capitoli per apprestarsi a sfogliare il prossimo e appassionante, che si apre con l'edizione nazionale del cd.
(Pare che ci sarà qualche bonus track! Immaginate quale? Sì, proprio quella!)

Prima del concerto c'è stato modo di conversare con Massimo Bonelli, il manager di CNI, che affiancherà i TaranProject da qui in avanti, e così scoprire che anche lui, come tanti, è stato folgorato dai Magnifici Sette, lo scorso settembre a Siderno, ed è perciò uno di noi! Massimo mostra non solo idee chiare e lungimiranza sulle scelte da compiere, ma soprattutto grande attenzione nel non forzare il fenomeno TaranProject entro schemi di marketing precostituiti, ma nel voler costruire con loro un percorso di crescita che ne valorizzi le originalissime qualità. Sì, il destino dei nostri beniamini è in ottime e sapienti mani.

Nei commenti qui sotto la scaletta del concerto, zeppa di leccornie!

3 commenti:

  1. La scaletta dei brani eseguiti il 16 aprile a Locri, per l'evento "Pensieri, parole e musica di un successo":

    Felicissimu boscu
    L'emigrante
    A virinedda
    Lu meu patruni
    Zia Marianna
    Corvu nigru
    Peppinella
    Ela elamu conda
    Jocu di la palumbella
    Spagna
    Stilla chjara
    Sona battenti
    Figghju figghju
    Lu cantu di lu marinaru
    Hjuri di hjumari
    Laroggiu d'amuri
    Vurria
    Citula d'argento
    U massaru
    Mulinarella
    E festa è festa

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  2. mmmmmhhhhhh...cosa mi sono persa..... voglio ascolatre l'ultima nata!!!

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  3. C'erano un paio di errori ed omissioni nella scaletta riferita a caldo.
    Col senno di poi, ecco quella corretta:

    Felicissimu boscu
    L'emigrante
    A virinedda
    Lu patruni meu
    Zia Marianna
    Ela elamu conda
    Corvu nigru
    Peppinella
    Jocu di la palumbella
    Spagna
    Stilla chjara
    Sona battenti
    Figghju figghju
    Lu cantu di lu marinaru
    Mulinarella
    Hjuri di hjumari
    Laroggiu d'amuri
    Vurria
    Passa lu mari
    Citula d'argento
    Massaru
    E festa è festa

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