In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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Brindisi al 2013 con i TaranProject

dopo la mezzanotte in piazza a Caluonia Marina!

E la sera di Capodanno a Zungi (VV)

"Canto di Natale"

Val la pena di scomodare un nobile titolo Dickensiano per introdurre questo video del concerto del 16 dicembre (by hollyreggio) dove incastonata tra due diamanti senza tempo, Spagna e Stilla chjara, risplende la nuova perla di Mimmo; credo si tratti della canzone presente sul cd natalizio nelle edicole in questi giorni, come potrà confermare chi lo abbia già acquistato.



Sul sito di HollyReggio si possono godere i tre video in sequenza, per una mezz'ora abbondante di musica, con molte chicche: E' Natali di Cosimo, con il nuovo finale, la classica Li boni festi, e addirittura due brani amatissimi dai fan di vecchia data che assai raramente abbiamo la fortuna di ascoltare, L'armacera di Cosimo e Primavera spampinata di Mimmo!

Ai confini del jazz

E' un quartetto ad alta gradazione di TaranProject, quello che si esibirà stasera, 20 dicembre, a Villa San Giovanni.
Accanto ai nostri Gabriele Albanese e Alfredo Verdini c'è il grande Nour Eddine, che dei TP è ormai assiduo compagno e ...cugino; e perfino il bassista Pino Delfino vanta in curriculum la partecipazione ad una delle primissime formazioni raccolte da Mimmo Cavallaro, anni fa, sotto l'egida TaranProject.
Il nome del progetto è Makam, parola che designa uno stile musicale caratteristico della tradizione araba e turca.
La locandina parla di jazz, ma naturalmente in questo gustoso cous-cous non mancheranno gli intensi sapori etnici dalle due sponde del Mediterraneo.
Da non mancare!

"E nasciu lu bambineddhu..."

Così si intitola il cd natalizio presentato stamani a Reggio Calabria, cui hanno prestato le loro voci gli artisti che qui vediamo in affettuosa foto di gruppo

Ed ecco la lista delle canzoni.
Occhio naturalmente ai brani numero 5, 9 e 12!

Il cd sarà in vendita nelle edicole di Calabria nei prossimi giorni, abbinato a Il Quotidiano, o può essere richiesto direttamente a Elca Sound.

I doni sotto l'albero

Il Natale di Mimmo e Cosimo, dopo il prezioso concerto di ieri sera nel Santuario di Sant'Antonio a Reggio organizzato dall'Associazione Incontriamoci Sempre, riserva altre sorprese.

Ci sono i regali ...e che regali!
Domattina, martedì 18, presso la sede dell'Amministrazione Provinciale, sempre a Reggio, verrà presentato il nuovo cd "Salviamo il Natale", cui hanno donato un brano ciascuno i tre maestri Cavallaro, Papandrea e Profazio, così come altri bei nomi della musica popolare calabrese: la nostra bravissima Giovanna Scarfò, Mimmo Martino leader dei Mattanza, Paolo Sofia voce dei Quartaumentata...
Non ne sappiamo molto, se non che si tratta di inediti - e tanto basta a rendere elettrizzante l'aspettativa.

Natale con Mimmo e Cosimo

L'atmosfera delle feste natalizie, da sempre, si addice particolarmente ai TaranProject.
Non c'è bisogno di gran discorsi per spiegare il perché, basterà l'ascolto di due canzoni che tornano in repertorio proprio in questo periodo: Li boni festi ed E' Natali.
Quest'anno, poi, a Reggio Calabria c'è un appuntamento ad hoc, da non mancare assolutamente:




Quando volano i colombi cotti


Nel corso dello spettacolo 2012, che svolge la sua narrazione dosando accortamente emozioni e sorprese, arriva il momento dell'incantesimo. E' quando parte Sona Battenti, con la sua melodia dall'incedere sghembo; una canzone che fa storia a sé, delinea in pochi vigorosi tratti uno scenario fantastico nel quale immergersi e perdersi: parla proprio di strani incantesimi, e crea essa stessa un avvolgente sortilegio.
Il tema che viene svolto all'inizio sembra un classico: è il lamento del cantastorie, il cui lavoro non viene mai adeguatamente riconosciuto; è il rapporto viscerale che egli ha con la sua chitarra (battente, s'intende!), a cui si rivolge come a una persona; è il suo dispetto nel vedere che la donna desiderata, oggetto del suo incalzante corteggiamento canoro, potrebbe preferire un solido e gretto pecoraio a lui, l'ispirato aedo dei sentimenti, magari un po' scapestrato...

Ma ecco improvvisamente farsi luce nel brano, con quello straordinario effetto polifonico che conosciamo in tante canzoni di Mimmo, il mondo del pecoraio, con la forza dirompente di un richiamo che echeggia tra le forre e i pianori d'Aspromonte: “Trizzorè!” - già, perché questa misteriosa parola altro non è che un grido in uso tra i pastori quando radunano il gregge. Così il pecoraio parla alle sue bestie e le chiama a sé, in un linguaggio noto solo tra loro, come il cantastorie parla alla sua chitarra, condividendone pene e fatiche. Due universi messi a confronto, e alla bella di turno spetta la scelta: se io fossi donna – dice il cantante – non avrei dubbi!

Invece tutto prende a confondersi: il ritmo incalza e spiazza, e succedono “li cosi storti”.
Due immagini irresistibili descrivono questa realtà sottosopra - frutto di magheggi?, o è lo stordimento per il troppo suonare? - che sgomenta e sollecita al tempo stesso la risata liberatoria: c'è un'agguerritissima pattuglia di tre sorci grossi e tre piccini, che mettono in fuga ventinove gatti; e ci sono i colombi già cucinati che volano via, portandosi appresso pure i piatti!
Un turbine mischia le carte alla ragione, che perde il controllo sulla realtà; musicalmente un rapimento che esalta, fino a sfociare nella cadenza quasi marziale della danza conclusiva: Giovanna e Cosimo si fronteggiano, immersi in un cilindro di luce, è il momento del parossismo, ma anche della perentoria ricostituzione dell'ordine naturale; siamo ributtati di qua, come Alice di ritorno dal suo meraviglioso viaggio oltre lo specchio.

Non mancano, qui e là, com'è giusto che sia per questo brano, intriganti riferimenti, insolite presenze evocate in trasparenza: c'è un Mastro Ciccio da Gioiosa, mago della chitarra battente - come non pensare a Ciccio Loccisano? C'è un fratello che suona, e Mimmo indica Andrea – come non pensare a Stefano Simonetta? E anche il pastore, Cola, cela nel nome quello Zzi Cola che – me l'ha segnalato l'amico Giuseppe – in ambienti rurali calabresi rappresenta il Diavolo. Quanti misteri... e quanta fascinazione!



Per “Sona battenti” propongo due video da Youtube: la classica versione del 2009 (impeccabilmente filmata da Sarocrissemy) e quella di quest'anno (by Stilla Chjara), dove si apprezzeranno il nuovo ritornello vincente della pipita di Gabriele e il balletto finale.



Di seguito il testo, nei commenti la traduzione in italiano.

Sona battenti

Sona chitarra mia sona battenti,
li cordi su accordati una pè d'una,
li cordi sù accordati una pè d'una.

Mastru Cicciu da Gejusa, accordatimi sta chitarra,
accordatimilla bona, c'è me frati chi la sona,
accordatimilla bona, c'è me frati chi la sona.

Chitarra sì di lignu e soni tantu,
a cui 'nci duni spassu e a cui turmentu.
Eu vinna bella ccà pemmu vi tantu,
nommu pigghijati n'acinu d'abbentu.

Chitarra quantu è duci lu to sonu,
ma chi mi servi stu sonari 'nvanu.
Eu m'abbragu la vuci e tu lu tonu,
tu ti strudi li cordi ed eu la manu.

E trizzorè! e vota i peculi Cola meu,
e trizzorè! e vota i peculi Cola meu.
E si fussi fimmana eu pecurari non 'ndi vorrìa,
si fussi fimmana eu pecurari non 'ndi vorrìa.

E succediru a mia li cosi storti,
li surici u currìjanu li gatti,
li surici u currìjanu li gatti.

Tri suricedi e quattro suriciotti,
li currijianu a vintinovi gatti,
li currijiaru a vintinovi gatti.

E trizzorè! e vota i peculi Cola meu,
e trizzorè! e vota i peculi Cola meu.
E si fussi fimmana eu pecurari non 'ndi vorrìa,
si fussi fimmana eu pecurari non 'ndi vorrìa.

E succediru a mia li cosi storti,
mi la fujiru li palombi cotti,
mi la fujiru li palombi cotti.

Mi la fujiru li palumbi cotti,
mi la fujiru cu tutti li piatti,
mi la fujiru cu tutti li piatti.

E trizzorè! e vota i peculi Cola meu,
e trizzorè! e vota i peculi Cola meu.
E si fussi fimmana eu pecurari non 'ndi vorrìa,
si fussi fimmana eu pecurari non 'ndi vorrìa.

Chi l'ha visto?


Da tre settimane si son perse le tracce dei TaranProject: nessun concerto, nessun preannuncio di prossime date...
Tra i fans inizia a serpeggiare una vaga inquietudine.
Così abbiamo sguinzagliato i nostri segugi internazionali, e i primi rapporti confidenziali in arrivo ci segnalano un Gabriele avvistato in panciolle sulle spiagge dell'Atlantico, sponda Brasile.
Ecco spiegato, almeno, perché il calendario dei concerti langue, visto che è proprio Gabriele a occuparsi di aggiornare il sito ufficiale.
Ma su questo punto possiamo fin d'ora rassicurare tutti: tenetevi liberi per il weekend dell'Immacolata, tre serate sono già sicure.
E Mimmo?
I servizi di intelligence ci hanno passato questa foto.
Sì, sì, è lui! Barba e capelli a profusione, abbondantemente camuffato, ma è inequivocabilmente Mimmo!
E che ci fa accanto a un muro di calce e una palma? In quale oscuro caravanserraglio levantino si nasconde, e soprattutto: perché?
E chi sarà il beduino che lo scruta fingendo di sonnecchiare? Un agente del controspionaggio?

Abbiamo scherzato, naturalmente.
Un modo affettuoso per augurare a Mimmo un buon compleanno, giusto oggi 29 novembre.
Senza dimenticare che in questo mese, il giorno 2, ha compiuto gli anni anche Cosimo.
E dunque: lunga vita ai due Maestri dei Maestri!

Ma... la foto?
Doverosa spiegazione: lo scatto risale all'aprile 1991, domenica delle Palme. A Caulonia si svolse una sacra rappresentazione, e tra i figuranti in costume Mimmo era sicuramente il più fascinoso di tutti.

Anche l'Enciclopedia...

...parla dei TaranProject!
Mi riferisco a Wikipedia, dove è comparsa la voce intitolata ai TP.

E com'è questa scheda che li riguarda?
Beh - per motivi ...facilmente intuibili - non spetta a me giudicare.
Andate a leggerla.
Così scoprirete che l'iniziativa ha suscitato la perplessità di qualche utente, che ha sollevato un “dubbio di enciclopedicità”; si sta cioè chiedendo se davvero l'importanza dei TP sia solida abbastanza da meritargli un posto nell'autorevole dizionario.
Certo che lo meritano! Per le qualità artistiche, per il seguito che li accompagna, e anche per il fenomeno sociale di cui sono stati il motore, con la rinascita della musica popolare calabrese e con un nuovo modo di appropriarsi delle piazze da parte di tante comunità della Locride, e poi di tutta la Calabria.
Ma evidentemente i severi controllori di Wikipedia tutto questo non lo sanno.
Chi abbia voglia di spiegarlo, a loro e al mondo, può intervenire nella discussione inerente il dubbio in questione, sulla pagina della voce TaranProject, producendo riferimenti precisi o citando fonti che corroborino agli occhi degli ignari ciò che per noi è palese evidenza.

Quel che bolle in pentola

L'avevamo detto, che nei giorni scorsi i TaranProject erano alacremente al lavoro in sala di registrazione.
Ecco le prove, in qualche foto apparsa su Facebook,

dove vediamo Mimmo alle prese con gli ammennicoli del caso,

...mentre Gabriele sogna chitarre hawaiiane.

Ma chi c'è con i TP?
Guardate un po' qua:

Sì, è proprio Nour Eddine!
Dopo il felice incontro a Capodanno 2012, e di nuovo sul palco del Kaulonia TF due mesi fa, in tanti avevamo auspicato che il magico connubio venisse riproposto e sancito nella dimensione discografica.
Ora la strada è intrapresa, e di certo ci attendono nuove meraviglie!

Un, due, tre

Novembre, come febbraio, è solitamente un mese che i TaranProject dedicano al Buen Retiro, nello studio di registrazione allestito a casa di Mimmo, dove in questi giorni si è lavorato intensamente. Però nel prossimo weekend, giusto per non impigrirsi, calano un bel Tris:

concerto venerdì 9 a Rizziconi,

sabato 10 a Oppido Mamertina,

domenica 11 a Motta San Giovanni,
con gustoso contorno gastronomico!

Occhio agli occhiali!

Ha cominciato Carmelo, che dall'inizio dell'estate scorsa ha cambiato look: non solo per via del basso nuovo fiammante (e come suona meravigliosamente!) ma anche per quest'altro particolare.

“C'è chi si mette degli occhiali da sole, per avere più carisma e sintomatico mistero...” - così cantava Franco Battiato trent'anni fa, Bandiera Bianca.
Sarà stato questo l'intento? Certo che sì, ma scherzosamente, con lo spirito giocherellone che è tipico di Carmelo.

Più d'una volta, poi, verso fine serata, scende dalla sua pedana per infilare gli occhiali, da dietro, a Cosimo; un gesto apparentemente casuale, ma dall'esito clamoroso: l'immagine di Cosimo con gli occhiali da Blues Brother che intona la più arcaica delle sue canzoni, Stilla Chjara, è una sfavillante irresistibile icona kitsch, tra gli emblemi del Tour 2012.

C'è un remoto antefatto, che forse qualcuno ricorda: nel 2009, la prima estate dei TaranProject, la vittima designata della burla di Carmelo era Andrea, e la cosa funzionava al contrario. Andrea gli occhiali li porta di suo, e in un momento in cui era concentrato nei suoi arpeggi Carmelo di soppiatto glie li portava via, lasciandolo a vista annebbiata; anche quella, a suo tempo, un'immagine distintiva: Andrea con gli occhi smarriti e i piedi scalzi (come soleva all'epoca), in piena trance artistica, sciolto da ogni difesa.


Ultimamente, a Cittanova, a Scilla e altrove, sul palco è stato un allegro proliferare di occhiali per tutti, dalle fogge più stravaganti e improbabili.
Lo testimoniano queste foto.



Significherà qualcosa di particolare, questo giocare con gli occhiali sulla scena dei TaranProject, da sempre?
Mah, è materia che lasciamo ai dietrologi...



Alla festa di Sant'Ilarione

L'appuntamento clou di questo ottobre apparentemente dedicato al riposo (ma sappiamo che è tutt'altro che così: in sala prove l'attività dei TaranProject ferve più che mai...) è il classico concerto di metà ottobre a Caulonia, per la festa del patrono cittadino.
Venerdì 19 alle 21.30, naturalmente a piazza Mese.
E anche il Santo sembra azzardare un passo di tarantella!

Sogno di una notte d'estate

All'approssimarsi della stagione delle piogge, e in attesa del prossimo concerto - venerdì 19 a Caulonia, per la festa di Sant'Ilarione – abbandoniamoci a questa magica visione agostana:
sempre a Caulonia, gran finale della serata conclusiva del Festival, alle tre di notte, con Nour Eddine, Mimmo Epifani, Davide Van de Sfroos, tutti a improvvisare assieme ai TaranProject, in un caleidoscopio di suoni e culture, dal Marocco alla Lombardia, un luminoso proposito di comunione per i freddi mesi a venire.
Un sogno.



(bellissimo video da Youtube di Paolo Cirillo)

sabato a Scilla

si assegna il Premio Simpatia: riconoscimenti, tra gli altri, per due personaggi in orbita TP, Marcello Cirillo e Massimo Bonelli.
Ma a noi, naturalmente, interessa soprattutto il concerto.

Bella questa foto, dove l'Albero dei TaranProject confonde i rami con gli arbusti fioriti sulla rupe a picco sul mare, e sette omini fanno capolino tra le fronde: sono i nostri Sette ...Giganti!

L'hanno fatto di nuovo...

I TaranProject hanno fermato la pioggia!
In barba agli Stregoni del Meteo, che avevano evocato il diluvio universale su Torino ieri sera. Ma il loro potere è nulla al cospetto dei Maghi della Taranta, che - come già in altre occasioni - hanno compiuto il prodigio di ipnotizzare le nuvole proprio all'ora del concerto.
Così a chi non ha avuto fede, si è fatto fuorviare dalle funeste previsioni e se n'è rimasto a casa, non resta che il rimpianto.
Ma in tanti ci hanno creduto: le prime cronache dicono di una platea sconfinata, di uno spettacolo straordinario...

Ecco l'epigrammatico resoconto di Santo da Facebook:

Diluvio o no, poco prima del concerto tutto finisce.
E abballamma fin'a quandu i sonaturi non dissaru finimma.
E poi per non finire, rota a mastru e ballu... fino a tarda notte!!


Così si conclude trionfalmente il Settembre Settentrionale dei TP.

sabato 29 concerto a Santena (Torino)

Pioggia a dirotto per tutto il giorno...
Ma intanto Cosimo c'è!

E alla fine, malgrado le infauste premesse, il maltempo dà tregua e si può iniziare.

Il pubblico non manca di certo.
La scaletta è ricca, prevede anche Carvunaru e Malarazza...
L'irriducibile fedeltà dei presenti, accorsi incuranti dell'acqua e del freddo, viene premiata: lo spettacolo comincia!

Con i colori dell'autunno

22 settembre, l'estate finisce. I TaranProject sono a Fino Mornasco, in una serata imprevedibilmente fredda, incappucciati e con le felpe durante il soundcheck. Non c'è Cosimo, rimasto a casa per un problema di salute: il concerto sarà per forza di cose un po' diverso dal solito, si rabbercia in fretta la scaletta, si ripartisce l'onere della sostituzione, ciascuno metterà un po' più del suo per riempire il vuoto.
Può il Real Madrid affrontare un'impegnativa trasferta privo di Cristiano Ronaldo? Sì, può, se c'è coesione e il gioco di squadra funziona.
E così i TP in questa prima delle tre tappe al Nord, hanno offerto al pubblico, numerosissimo ed entusiasta, una scintillante prestazione.

Naturalmente niente Spagna, Mulinarella e Stilla chjara, ma i rimpiazzi sono stati pienamente all'altezza: in campo Peppinella, Mariola, Brigante, Tarantella Nova, lu Marinaru... e il taglio che il concerto ha assunto è stato singolarmente in tono col cambio di stagione.
Tralasciate per forza le tinte soleggiate e torride dell'organetto, il brillìo lucente dell'impatto di Cosimo, si son potute apprezzare le tonalità crepuscolari, le tenui cangianti sfumature, gli squarci tempestosi e densi di umori che caratterizzano tante canzoni di Mimmo, e il risultato è stato un concerto autunnale appagante e bellissimo.
Per chi conosce bene lo spettacolo un'interessante variazione sul tema - e uno speciale amarcord, per me, del primo concerto, tre anni fa a Staiti, quando agli albori Cosimo ancora non era presenza stabile nel gruppo.
Per tutti i presenti comunque, ugualmente, un'emozione travolgente.

L'indomani replica: "su le mani, Pieve Emanuele!"

Rotta sul Nord

Finalmente i TaranProject ritornano, attesissimi,
in Lombardia e in Piemonte.

Si comincia sabato con Fino Mornasco. Quel ramo del Lago di Como - si sa - volge a Mezzogiorno... da dove arriva la Taranta!


Due concerti con l'accento!

Sabato 15 a Ragonà (VV)
Domenica 16 a Ciminà

Al Luna Park dei TaranProject


La parola chiave dello spettacolo 2012 è Meraviglia:
stupore e appagamento insieme.
Come quando da bambini ci si aggirava eccitati, stropicciandosi gli occhi, tra giostre gigantesche e sensazionali attrazioni, inondati di colori e suoni, avidi di emozioni, brividi, trasalimenti.


Quest'anno ad accoglierci è la pipita di Gabriele, che tratteggia melodiosi arabeschi, preannunziandoci che è di sogni, di visioni e d'altre mirabilie l'universo in cui andiamo a immergerci.
Subito siamo carpiti da Citula d'argento, la più alata delle sinfonie terzinate, e dalla seduzione inestinguibile di Massaru. Dopo un'accoppiata del genere, capita di pensare, cos'altro di meglio potrà seguire?
Ma c'è appena il tempo di rendersi conto delle novità più evidenti:
quanto è diventato vivido e dettagliato il sound, con il nuovo basso di Carmelo così tonico e risonante; come il progetto luci - merito di Antonio Sposato - ha ora una caratterizzazione precisa, capace di costruire un'avvincente narrazione per immagini; e c'è qualche secondo di silenzio e buio tra un brano e l'altro, a conferire più individualità e risalto a ciascun quadro sonoro.
Nell'insieme l'impressione è di una straordinaria messa a fuoco complessiva, che ci permette di godere dello spettacolo nel suo totale splendore. Ma non si tratta affatto solo di accorgimenti tecnici, perché decisiva rimane la capacità di convogliare e condividere emozioni, da sempre l'asso nella manica dei TaranProject; ora è la manica di un abito ancor più elegante.

Cominciano a fioccare altre sorprese:
in un firmamento di bagliori luminosi parte una “Passeggera” sibilante e quasi elettronica, Giovanna si staglia roteando muccaturi argentati come fossero alabarde spaziali; l'accostamento con il testo rancoroso e graffiante rende questa canzone inquieta e bellissima.
“Sona battenti”, ritornata dopo due anni di assenza, è tirata a lucido e rifulge, il nuovo riff di Gabriele alla pipita ne è l'ideale compimento, la dimostrazione di come solo all'arte sia concesso di rendere ancor più perfetto ciò che già lo è di suo.
In Virrinedda il proverbiale triplice finale viene offerto e impugnato con sapienza irresistibile da Cosimo, che per tutta la serata rivelerà doti di istrione e tempi scenici formidabili; sarà il controcanto a Giovanna che fa da squisita padrona di casa, prodiga di virtù artistiche ed umane inesauribili.
Sona ssu tamburu è diventata ancora più espressiva, fino a culminare nel flash cinematografico di Alfredo che percuote la grancassa inondata di luce.
In mezzo ai soliti pezzi da novanta - Mulinarella, Passa lu mari, Spagna... - si colloca a pieno titolo Stafanazzu, già assurta a classico senza tempo, ennesimo saggio della qualità vocale sopraffina di Mimmo.
Osserviamo Andrea, magistrale architetto delle armonie, Alfredo che è ormai l'incarnazione del ritmo, Carmelo che espande il suo regno dalle basse frequenze verso escursioni solistiche, Gabriele ricamatore di inedite variazioni...

Ma è tempo di saltare sulla giostra più divertente, quella che ci solleva in ampie volute col Corvu nigru, ci fa girar la testa con li cosi storti della Palumbella, ci cattura nel ballo vorticoso della Seduzione, per adagiarci infine nel dondolio rassicurante di Pizzicarella: è stupefacente come l'andamento canzonatorio di questa buffa filastrocca si muti pian piano nell'affettuoso ritornello che ospita le presentazioni dei musicisti, e l'unisono tra lira calabrese e fischiotti è una prelibatezza sublime, musicoterapia per l'anima.
Dopo i canonici bis - con Vurria, Santu Roccu, il bagno di folla, e Stilla chjara - il finale è lo stesso dello scorso anno.
Già, e chi mai avrebbe potuto desiderare che cambiasse? Ritorna, più che mai pertinente e liberatoria, la benedizione della Tarantella guappa, con Mimmo e Cosimo che si passano la borraccia come Coppi e Bartali sulle vette del Tour, entusiasmandoci e conducendoci altrettanto in alto.


Evviva cu balla, come sempre; ma ancor di più, quest'anno, evviva chi non balla e sta assorto, per non perdersi un fotogramma o una nota di uno spettacolo fantastico; evviva chi, rimasto a bocca aperta per due ore, la chiude alla fine solo per sussurrare: “Che meraviglia!”

La scaletta

Citula d'argento (Cosimo, con Giovanna)
Massaru (Mimmo)
Japri ssu barcuni (Cosimo)
Passeggera (Mimmo, con Giovanna)
Lu stessu cielu (Mimmo)
Virrinedda (Cosimo)
Sona battenti (Mimmo)
Tarantella d'amuri (Mimmo)
Sona ssu tamburu (Giovanna)
Hjuri di hjumari (Mimmo, con Giovanna)
Mulinarella (Cosimo)
Laroggiu d'amuri (Cosimo)
Cioparella (Mimmo)
Passa lu mari (Mimmo)
Stafanazzu (Mimmo, con Cosimo e Giovanna)
Spagna (Cosimo)
medley: Corvu nigru (Cosimo) – Jocu di la palumbella (Mimmo) – Tarantella della seduzione (Mimmo) – Pizzicarella (Cosimo)
Vurria (Giovanna)
Santu Roccu (Mimmo) – con processione tra il pubblico
Stilla chjara (Cosimo)
Tarantella guappa – U jimbusedu – Tarantella finale (Mimmo e Cosimo)

Il pubblico di Reggio, in diretta...

In piazza per i TaranProject.
Quanti sono!

(In tempo reale, la foto scattata dal palco dal tecnico dei suoni Felice Logozzo)

Sì, ma quanti sono?
Si stima 20.000 - dicasi Ventimila!



TaranProject lunedì a Reggio

Il poeta - sempre quello del post precedente - definì il Lungomare di Reggio Calabria "il chilometro più bello d'Italia". E come dargli torto?
La passeggiata approda in Piazza Indipendenza, ed è proprio là che lunedì 10 si terrà l'attesissimo concerto del "gruppo più bravo d'Italia" - questo lo diciamo noi, e siamo in tanti ad esserne convinti!


“ 'n acinu d'abbentu...”

...un granellino di riposo.
Dopo due mesi fitti fitti di concerti, i TaranProject rifiatano per qualche giorno.
E ci voleva! E' pur vero che è dal 2009 che a luglio e ad agosto la loro agenda è stipata d'impegni, ma quest'anno c'è da aggiungere che la quantità di kilometri in auto che han dovuto macinare è stata più ingente che mai: chiamati ad esibirsi in località di tutte le province calabresi, al mare e tra i monti; e la Calabria, si sa, è lunga e tortuosa.
Avanti e indietro, come “lu smaragghju” di Satafanazzu, dando prova di una tempra inossidabile, sostenuti - per loro ammissione - da un doping speciale: l'abbraccio appassionato delle piazze che li hanno accolti, che di sera in sera rinnova l'adrenalina.


Non mancano, prossimamente, altri appuntamenti importanti, primo fra tutti il tanto atteso ritorno a Reggio, dopo il Cilea, per la festa patronale, lunedì 10.
E poi a settembre, lo dice il poeta, è tempo di migrare: tra il 22 e il 29 i TaranProject sono attesi da tre concerti al nord, iniziando col ricambiare idealmente la visita al nuovo amico Van de Sfroos in quel di Como, e poi Milano e Torino. Queste le date.

Una domenica in Campania




Concerto dei TaranProject domenica 2 a Novi Velia, in provincia di Salerno, nel quadro del Festival Antichi Suoni.

1 - Caulonia, sul lago di Como

Non si spegne l'eco della fantastica serata finale del Festival, quando abbiamo assistito alla germinazione spontanea di un prodigio impensabile.
Davide Van de Sfroos, il ben noto cantautore rigorosamente in dialetto comasco, catapultato nel cuore della Locride solo poche ore prima, ha ardito intonare assieme ai TaranProject “Japri ssu barcuni” in calabrese, sottobraccio a Cosimo.
E... potere dell'arte! quell'agognato dialogo tra culture del Nord e del Sud dello Stivale, che da due secoli sovente incespica e crea fraintendimenti, è fluito nel modo più fertile e comunicativo, in una sintesi istantanea di stili e sensibilità, offrendo al nostro orecchio incredulo una nuova espressione unitaria, risonante di sfumature e ricchezze, di echi e colori, di rimescolate latitudini.
Il video da Youtube - per il quale ringraziamo Francesco Alliva - se non può rendere piena testimonianza della magica atmosfera che si respirò quella notte a piazza Mese, rammenterà almeno a chi c'era l'emozione di aver preso parte ad un evento a suo modo storico: la dimostrazione palese e festosa che, al di là di differenze e diffidenze, c'è una casa comune per le culture d'Italia; è quella della musica popolare, almeno quando la si intenda come l'inesauribile esprimersi e rinnovarsi di una lingua di tutti e per tutti.



Grande Davide, per il coraggio e per la padronanza della scena e dei mezzi espressivi, e grandi i TaranProject per la comprovata capacità di accogliere chiunque suoni con loro magnificandone le qualità.

(seconda parte)

2 - I pirati a Caulonia!

Davide Van de Sfroos ha cantato a Sanremo 2011, il brano s'intitolava "Yanez".
Al Kaulonia TF lo ha voluto riproporre, affidandolo – così ha detto – all'accompagnamento di una band di “professionisti dell'anima”, i TaranProject, e ad una piazza calorosa e ribollente di emozioni.
Il risultato, festosa scorribanda attraverso i sette mari del mondo, è stato questo:
(il video da Youtube è di Giuseppe Macheda)



E non è finita qui!
A conclusione del concerto, iniziato a mezzanotte e durato tre ore e venti minuti, c'è stato l'epilogo a sorpresa, con Nour Eddine e Mimmo Epifani – protagonisti delle serate precedenti, ma fermatisi qualche giorno a godersi l'ospitalità e le meraviglie del luogo – chiamati sul palco a suonare con i TaranProject. E infine raggiunti di nuovo anche da Davide Van de Sfroos, per improvvisare tutti assieme una favolosa jam globale, la smagliante foto ricordo a suggello del Kaulonia Tarantella Festival più bello e significativo di sempre.


(prima parte)



Ultimi concerti di agosto

..."ca l'acitu non è mustu!"

il 26 a San Nicola Da Crissa (VV)
il 27 a Sinopoli
il 28 a Terranova di Sibari (CS)
il 29 a Cinquefrondi
il 30 a Lungro (CS)
il 31 a San Sostene Marina (CZ)

L'ultimo giro di ballo a San Sostene.

Il gran finale

Chiude stasera, sabato 25, una XIV edizione particolarmente brillante del Kaulonia TF: presenze artistiche d'eccellenza e un ritrovato format organizzativo, in barba al drastico taglio del budget, hanno ridisegnato a tinte forti la caratterizzazione culturale dell'evento, che si era un po' appannata negli ultimi anni.

L'appuntamento da non mancare è quello che si son dati i TaranProject e Davide Van de Sfroos. Se ne vedranno delle belle!
"Da Nord a Sud vorrìa volari..."

Via al Festival

Il tour dei TaranProject si ferma per cinque giorni, e fa spazio al Kaulonia Tarantella Festival, da oggi 21 agosto fino a sabato 25.
Oltre ai nomi eccellenti in cartellone, meritano grande attenzione le iniziative di contorno, dagli ormai consolidati Corsi gratuiti di strumenti e ballo, disseminati nelle suggestive piazze del paese, al rilancio in grande stile della sezione Seminari, che ospiterà tematiche di indubbio interesse e nomi di grande prestigio: si parte oggi con la lectio magistralis sulla lira calabrese tenuta da Ettore Castagna, ricercatore, etnomusicologo nonché eccelso musicista - dai Re Niliu alle Antiche Ferrovie Calabro-Lucane.


Con la speranza, tra l'altro, che le proverbiali brezze cauloniesi compiano davvero il miracolo di trasformare questa torrida Cayenna estiva nella fragrante Primavera del Mediterraneo di cui dice il titolo del Festival...

E i TaranProject, intanto?
In attesa di acclamarli sul palco con Davide Van de Sfroos nella serata conclusiva, non sarà difficile incontrare più d'uno di loro per le strade di Caulonia: Mimmo in veste di Direttore artistico, Alfredo come docente di tamburello - in un cast di maestri All Stars, che comprende Francesco Loccisano, Mico Corapi, Domenico Macrì, Ciccio Nucera e Diego Pizzimenti! - qualcun altro tra il pubblico, e in particolare Giovanna, attesa in un ruolo ...a sorpresa!

Kaulonia!

Ecco finalmente il programma, succosissimo, del Kaulonia Tarantella Festival, da martedì 21 a sabato 25 agosto.
Serata finale con uno storico summit Nord-Sud:
Mimmo Cavallaro incontra Davide Van de Sfroos!


Nel paese di Obelix

Lasciata la riviera, oltrepassata Caulonia Superiore, c'è da addentrarsi tra le verdi campagne e le improvvise pareti rocciose scavate dalla fiumara Allaro per raggiungere la contrada di San Nicola, dove per il terzo anno si celebra la favolosa
Sagra del Cinghiale.

E sembra davvero - quando nel buio della notte stellata d'agosto si avvistano le luci della contrada - di essere approdati ad un villaggio incantato, dove si consumerà il pantagruelico banchetto.

Qui opera la mitica Squadra Cinghialai, che già dal nome incute soggezione, e ci piace immaginare alla loro testa il portentoso Obelix.

Anche i TaranProject, per consolidata tradizione, a San Nicola sono soliti offrire una porzione extra: il concerto durerà un'ora in più!


Doppio festival a Satriano

Martedì 7 il percorso del Calabria Taranta Festival si interseca col Satrianella Festival


E a proposito di festival:
il direttore artistico del Kaulonia Tarantella Festival 2012
è Mimmo Cavallaro!
Indizio che anche quest'anno ci sarà una serata tutta per i TaranProject?
In attesa del programma ufficiale, noi ci contiamo...

Ritorno nella Locride

Finalmente il nuovo spettacolo 2012 si presenta anche nella terra d'origine dei TaranProject, con due concerti di fila:

Domenica 5 a Prisdarello, frazione di Gioiosa Jonica - vicinissimo a Junchi, patria di Cosimo.

E lunedì 6 ad Africo.

Di festival in festival...



Agosto comincia con due appuntamenti del Calabria Taranta Festival, manifestazione itinerante che toccherà vari centri della regione, sempre con i TaranProject fra i protagonisti.

E con la terza edizione del già affermatissimo Spadola Loves Folk, che presenta un cast di grande prestigio.


Si attende intanto da un giorno all'altro il programma del festival per antonomasia, il Kaulonia Tarantella, quest'anno dal 21 al 25...

I concerti di inizio mese dei TaranProject:

mercoledì 1 agosto a Pianopoli (CZ) - Calabria Tarantella Festival
giovedì 2 a Gagliano di Catanzaro - Calabria Tarantella Festival
venerdì 3 a Spadola (VV)
sabato 4 sera a Palmi
sabato 4 notte a Maida (CZ) - Notte Bianca

Gli ultimi concerti di luglio



Sabato 28 a Vena superiore (VV)
Domenica 29 a Limbadi (VV)
Lunedì 30 a Galatro
Martedì 31 ad Amaroni (CZ)

Cavallaro Uno e Trino


Abbiamo già scandagliato a fondo il testo di Stafanazzu, che per unanime sentenza è il più amato tra i brani nuovi del cd "Rolica".
A raffinare l'interpretazione e la traduzione delle strofe, e dei numerosi termini obsoleti o arcaici che vi compaiono, ha contribuito l'ottimo lavoro di squadra documentato nei commenti a quel post.
Ce n'era in particolare uno che merita di esser ripreso, per dargli adeguato rilievo: un Anonimo sicuramente molto vicino al gruppo ci ha rivelato che nella canzone, e precisamente nel dialogo con cui essa inizia, si sente la registrazione di una conversazione realmente avvenuta, e che le voci sono quelle di Mimmo Cavallaro, di suo padre e del nonno!
In pratica The Voice si moltiplica, tre Cavallaro in una volta.
Per la verità, il nonno è quello materno, e infatti si chiamava Pasquale Portaro: di lui, suonatore di zampogna, già sapevamo che era stato in buona misura il responsabile della vocazione musicale di Mimmo bambino, assieme alla mamma che gli cantava meravigliose ninnenanne (“Figghju figghju” prima fra tutte).
E proprio del nonno parla il testo di Stafanazzu: lo vediamo seduto sull'uscio, intento a conciare l'otre e 'mboniri la rametta, inumidire l'ancia della zampogna; nel contempo scruta all'imbrunire le creste montuose, le vallate e i pascoli, e laggiù le pecore a Stafanazzu; il suono dello strumento lu teni nta la testa, è il momento in cui la concentrazione e l'ispirazione dell'artista prendono forma. Come se riempiendosi gli occhi e l'anima di questa vasta visione sul creato si disponesse a renderla poi ai suoi compaesani poeticamente trasfigurata in canto e suono.

Il testo del brano, non riportato nel primo post, mi è stata richiesto da più di un lettore.
E dunque eccolo:

STAFANAZZU

Papà di Mimmo - Trasitivindi pe' intra! ...A sociara chi fa?
Mimmo - Ah! nu biccheri 'i vinu, jamu!
Nonno - Va' mangia!
Papà - Assettativi!
Nonno - Se non avia mangiatu... Mo' m’assettu ccà 'o suli.

Conzi e conzi l'utri si 'mbicina la festa,
lu jornu di Natali lu passu alla finestra.

Scorci e scorci l'utri e 'mboni la rametta,
lu sonu di zzampogna lu teni nta la testa.

Assettatu allu pezzolu, prima chi codava lu suli
guardavi lu castedu di Cantili,
guardavi la serra longa e guardavi la serra curta,
guardavi a Stafanazzu li pecuri e lu jazzu.

Li fassi e li palumbi, lu fucili era a bacchetta,
lu cìciaru, li favi e la fimmaneja schjetta.

Nu tiru di scupetta tra scoppula e barritta,
codata di farina e rumbu di sajitta.

Conzi e conzi l'utri si 'mbicina la festa,
lu jornu di Natali arrusti la marvizza.

E cantamu lu bon cantari, sacciu metiri e non ligari,
'on è metiri lu ligari, non è tronu, non è tronu,
non è tronu la lumia, ca la notti non fa pe' mmia,
e non fa pe' mmia la notti, ca li stidi non su' botti...


Assettatu allu pezzolu prima chi codava lu suli,
guardavi lu castedu di Cantili,
guardavi la serra longa e guardavi la serra curta,
gurdavi a Stafanazzu li pecuri e lu jazzu.

e non su' botti li stilli, a lu casali cent'e milli,
cent'e mill a lu casali, allu cumbent'on avi sali,
on avi sali allu cumbentu, lu smaragghju non pigghja abbentu,
'on pigghja abbentu lu smaragghju, lu denaru non travagghja,
e non travagghja lu denaru, ca lu vinu non custa caru,
e non custa caru lu vinu, ca la crapa non è risìna,
e non è risìna la crapa, la palumba non è lapa,
non è lapa la palumba, ciarameda non è trumba,
e non è trumba ciarameda, ca non è fimmana beda,
e li fimmini d'agustu, ca l'acitu non è mustu,
e non è mustu l'acitu, ca lu pani non è di vitru,
e non è di vitru lu pani, ca li surici non su' cani,
e non su' cani li surici, zzappaturi 'on ennu giudici,
non su' giudici zzappaturi...

I TaranProject fanno 31, e anche 32


Ci hanno abituati da tempo, ai miracoli; ma questo ci mancava.
Si sa che chi fa trenta può fare anche trentuno, e infatti dal 19 luglio al 18 agosto son giusto 31 giorni di concerti, senza una serata di requie.
Ma se si scorre l'elenco degli appuntamenti e si conta, i concerti risultano essere 32!
Com'è possibile, trentadue concerti in trentun giorni?
Occhio alla data del 4 agosto, quando alle 21,30 i TaranProject si esibiranno a Palmi, piazza dove ormai sono di casa, e sempre accolti da entusiaste moltitudini; dopo due ore di musica e festa, oltre la mezzanotte, tutti in macchina per raggiungere Maida, in provincia di Catanzaro: un centinaio di kilometri di distanza, un'oretta abbondante di viaggio... e all'arrivo subito sul palco per la Notte Bianca!
Alla fine di nuovo in macchina per tornare a casa, ben oltre l'alba.
Loro terranno botta brillantemente, sono supereroi; ma tra i fans quanti ce la faranno a seguirli?
E la sera del 5, naturalmente, tutti a raccontarsi l'avventura a Prisdarello, quasi a casa di Cosimo, perché il tour va al ritmo incalzante della sua Tarantella finale, e chi si ferma è perduto...

Ecco tutte le date dell'estate.

Gli appuntamenti della settimana

Martedì 17 a Filandari (VV)
Giovedì 19 a Reggio Calabria, al HinterReggio Village
Venerdì 20 a Gioia Tauro
Sabato 21 a Varapodio
Domenica 22 ad Amato di Taurianova

Cullati dall'unda di lu mari...

Delle emozioni speciali che suscita Stilla Chjara abbiamo già detto da gran tempo... Eppure ad ogni ascolto, e soprattutto dal vivo, il miracolo si rinnova.
Ecco la versione dolcissima eseguita al Teatro Cilea di Reggio lo scorso 31 marzo, nella quale per la prima volta furono inserite le presentazioni dei musicisti: col risultato di prolungare, approfondendolo, il piacere di farsi cullare dalla magica melodia, e di avvolgere idealmente nella coccola, uno per volta, ciascuno dei sette magnifici.
Immergercisi è una panacea per tutti i mali.

(Un ringraziamento a jurim89, autore del video da Youtube)

La Voce Narrante e l'Eroe


Abbiamo scherzato, di recente, sulle peripezie notturne di Cosimo, come se davvero nelle sue canzoni lui parlasse di se stesso.
Non è così, ovviamente, ma è pur vero che ascoltandolo cantarle viene quasi naturale crederlo.
Questo dipende dallo straordinario pathos con cui Cosimo le interpreta, dal modo in cui riesce a far vibrare le emozioni e a contagiarne il pubblico, come chi stia vivendo in prima persona intense vicende - perlopiù amorose - e accoratamente le racconti.

Tutt'altro è lo stile di Mimmo, i cui brani non di rado sono narrazioni in terza persona, accompagnate da note ambientali e riflessioni che aprono l'orizzonte espressivo verso tematiche sociali, etiche, o addirittura spirituali.
Spesso le storie individuali sono tratteggiate entro affreschi di più vaste proporzioni: si pensi a Passa lu mari, a Santu Roccu, a Patruni meu, per non dire di quella portentosa Genesi in tre strofe con cui inizia il Cantu di lu marinaru.


E' come se Cosimo incarnasse, con tutto se stesso, le avventure mirabolanti dell'Eroe; e lui ne possiede la fondamentale qualità, il coraggio intrepido: “eu so comu allu lupu a passu lentu, e nun mi spagnu si baiunu i cani”, in Citula, o in Pe'ttia “vorria attaccari lu suli!”
Mimmo è invece un'illuminata e saggia Voce Narrante, e suole porre tra sè e le scene descritte un diaframma di razionale consapevolezza; in qualche altro caso, la distanza è misurata dalla memoria, che immerge in un'atmosfera evocativa brani come Cugnu di trona, Ciano, Stafanazzu.

Come ormai abbiamo capito tutti da tempo, sta proprio nella molteplicità dei motori creativi uno dei segreti dell'arte dei TaranProject, e i diversi approcci di Cosimo e Mimmo si arricchiscono e risaltano l'un l'altro nell'alternarsi. Nei rimandi tra voce narrante ed eroe noi ci perdiamo, incantati da un dialogo in musica in cui le più forti emozioni si intrecciano a riflessioni sapienti, così che queste acquistano incisività, e quelle profondità di significati.
E a far da spezie saporite vi sono poi le incursioni vitalizzanti di Giovanna, che - da seconda voce o da protagonista - impreziosisce i brani con un'incredibile varietà di fiori e colori.