In un lembo remoto d'Italia, la costa jonica calabrese attorno a Locri, è esploso nel 2009 un fenomeno musicale e culturale straordinario. Mimmo Cavallaro con i TaranProject ha tenuto in sei mesi oltre settanta concerti, conoscendo un successo via via sempre più travolgente, fino a suscitare un'autentica passione collettiva.
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L'attesa

La neve ammanta e ipnotizza l'Italia, che in questi giorni attende di conoscere chi governerà nei prossimi anni le cose terrene, e chi le spirituali.
Il senso di sospensione pervade anche noi, nel nostro piccolo, che aspettiamo la prossima mossa dei TaranProject.
Conviene accoccolarsi al calduccio attorno al camino, a raccontarci le vecchie storie. Quelle di cui furono attori Fabio Macagnino (ne abbiamo appena parlato; c'è da aggiungere che domenica 24 presenterà i brani del nuovo cd al Blue Dahlia di Gioiosa Ionica!) ed altri due artisti preziosi: Francesco Loccisano e Stefano Simonetta, alias Mujura.

Sabato 23, vigilia di elezioni, in una Roma attonita che si appresta a nuovi parlamenti e conclavi, fa la sua sintomatica ricomparsa un cantautore che ha molto da dirci, non solo sulla Calabria e i suoi inestricabili grovigli, ma su temi che più che mai ci concernono: la consapevolezza; l'identità; la libertà e la volontà di scegliere.
Sto parlando di Mujura, del suo straordinario cd, e di un concerto in cui avrà per partner la chitarra battente sopraffina di Francesco Loccisano.
I concerti di Stefano sono eventi rari, e ciascuno a suo modo unico: chi è a portata di viaggio farà bene a non perdere l'occasione.
Appuntamento all'Asino che vola, in via Coppi, zona Furio Camillo; ingresso gratuito.

Cosmopolitana Mama

Su queste pagine abbiamo sempre seguito con grande attenzione gli artisti coinvolti nelle vicende musicali da cui sono germinati i TaranProject. E tra costoro un posto di riguardo spetta a Fabio Macagnino, che fu il primo compagno di cammino di Mimmo, quando decisero assieme di resuscitare a nuova vita la musica popolare della Locride, e fu artefice di TaranKhan e Karakolo Fool, fino alla primavera del 2009.
Le sue scelte stilistiche lo condussero poi verso altre vie, e così nacque Scialaruga, strana creatura proteiforme e cangiante, che attraverso varie metamorfosi incise dapprima la colonna sonora “Liberarsi”, e poi nel 2011 il riuscitissimo cd eponimo.

Ora è in arrivo un nuovo disco di Fabio, ed è stavolta un progetto solista, che fin dal titolo dichiara la propria genesi multiculturale e un'indole volutamente meticcia.
Musica e parole, tutto è inedito e composto da Fabio Macagnino, e siamo impazienti di ascoltarlo.

Ma quel che già fin d'ora ci colpisce è la concezione del manufatto, documentata in questo video, sulle note frizzanti del brano di apertura.



Le copertine sono disegnate una ad una, tutte diverse, e come potete vedere sono bellissime!
La distribuzione avviene, come usa dire oggi, a kilometri zero: per avere il cd si può inviare un'email a Fabio (fabiomacagnino@gmail.com), o meglio ancora, come lui stesso suggerisce, fermarlo per la strada, a Roccella; si avrà così l'occasione di scambiare due chiacchiere, e aggiungere una dimensione personale in più al pezzo unico che ci porteremo a casa.

In tempi di crisi profonda dei meccanismi del mercato discografico, questa opzione autoctona rappresenta un'alternativa originale e plausibile.
E' anche un modo per azzerare la distanza tra musicista e ascoltatore, suscitare quel coinvolgimento vero tra artefice e destinatario della comunicazione che in fondo è l'intento che anima Fabio Macagnino da sempre.
Un invito, il suo, che di sicuro val la pena raccogliere.