Primo Maggio con i TaranProject
Dodici mesi dopo la straordinaria apparizione romana, quando aprirono alla grande il Concertone, un'altro Primo Maggio di prestigio per i TaranProject, che chiuderanno la grande manifestazione in Piazza Duomo a Reggio Calabria.
Prima dei TP sul palco ci saranno gli Scarma, con la loro musica frizzante e saporita; è il gruppo dei fratelli Scarfò, gli altri due, Ciccio e Antonia. Ovvero: quanti talenti in questa famiglia!
24 aprile, nella Città del Sole
Val la pena di mettersi in viaggio per tempo, mercoledì, per assistere al concerto dei TaranProject: riuscire magari a percorrere verso l'imbrunire la strada che dall'antica Kaulon imbocca la vallata dello Stilaro, un angolo di mondo incantato su cui domina Stilo.
La cittadina è universalmente nota per la Cattolica, gioiello dell'architettura bizantina; ma è soprattutto percorrendo i vicoli del fiero borgo medievale che ci si ritrova immersi in un tempo antico e sospeso: potreste, chissà, incontrare Tommaso Campanella, che qui nacque e immaginò il luogo dell'utopia filosofica, designandolo con il titolo di questo post.
Non scordatevi però che alle 22 inizia il concerto!
Ed ecco la prima immagine della serata.
La cittadina è universalmente nota per la Cattolica, gioiello dell'architettura bizantina; ma è soprattutto percorrendo i vicoli del fiero borgo medievale che ci si ritrova immersi in un tempo antico e sospeso: potreste, chissà, incontrare Tommaso Campanella, che qui nacque e immaginò il luogo dell'utopia filosofica, designandolo con il titolo di questo post.
Non scordatevi però che alle 22 inizia il concerto!
Ed ecco la prima immagine della serata.
Primavera al Cilea
E' la prima splendida giornata di sole dell'anno quella che ci accompagna all'appuntamento con i TaranProject.
Una luce nuova ha risvegliato i colori, il lungomare di Reggio è un salotto incantevole: gli alberi secolari accoglienti divani, morbidi cuscini le fioriture, e sulla parete di fronte, tra acquarelli con sbaffi di nuvole, si staglia il comò importante, che ha il profilo della sponda siciliana. Una brezza vigorosa ci sospinge verso il teatro, vaso di stucchi smaglianti che si riempie in fretta; il concerto sta per iniziare.
C'è il monito severo del direttore, che in contorto burocratese intima al pubblico di “astenersi dall'esercitare qualsiasi attività di ballo”, pena l'immediata sospensione dello spettacolo.
Ci penserà Cosimo, poco dopo, a sciogliere l'ingessatura: “Questa sera abbiamo un compito difficile, dobbiamo riuscire a NON farvi ballare!”
E il pubblico accetta la sfida: nessuno si alzerà per esercitare quelle deprecabili attività, anche se si sentono gli arti fremere e le poltrone vibrare; magari sarà stata l'occasione, per molti, di sperimentare che anche nella dimensione dell'ascolto immobile la musica dei TaranProject rifulge, e si ha modo di apprezzarne sfumature e raffinatezze.
Inizia Mimmo alla chitarra con un vecchio brano dal sapore quasi mistico, Lu jornu di la 'stati, che fu dei TaranKhan; entra Cosimo, anche lui da solo in una antica canzone, quella Emigranti sentita sinora soltanto a Locri nel 2011.
Poi la scaletta - eccola qui a fianco - prende il cammino consueto, con quasi tutti i grandi classici.
Ma altri intarsi preziosi arrivano più avanti: la struggente Primavera spampinata, frutto di stagione ad hoc, Ninna nanna e Occhji di mari che ci riportano alle emozioni dell'estate 2010, e infine una Aquila bella assorta e suggestiva, con Mimmo e Cosimo affiancati, voci e chitarra.
Il finale è Santu Roccu, con i musicisti che scendono in platea a raccogliere l'abbraccio caloroso che il pubblico entusiasta ha trattenuto per due ore, ed ora può finalmente tributare. Successo immancabile, ma non è più una sorpresa: ormai al Cilea i TaranProject sono a casa loro.
Domenico Meduri ci ha regalato questo bel video di Massaru; nei commenti c'è anche il link a Stilla Chjara.
Una luce nuova ha risvegliato i colori, il lungomare di Reggio è un salotto incantevole: gli alberi secolari accoglienti divani, morbidi cuscini le fioriture, e sulla parete di fronte, tra acquarelli con sbaffi di nuvole, si staglia il comò importante, che ha il profilo della sponda siciliana. Una brezza vigorosa ci sospinge verso il teatro, vaso di stucchi smaglianti che si riempie in fretta; il concerto sta per iniziare.
C'è il monito severo del direttore, che in contorto burocratese intima al pubblico di “astenersi dall'esercitare qualsiasi attività di ballo”, pena l'immediata sospensione dello spettacolo.
Ci penserà Cosimo, poco dopo, a sciogliere l'ingessatura: “Questa sera abbiamo un compito difficile, dobbiamo riuscire a NON farvi ballare!”
E il pubblico accetta la sfida: nessuno si alzerà per esercitare quelle deprecabili attività, anche se si sentono gli arti fremere e le poltrone vibrare; magari sarà stata l'occasione, per molti, di sperimentare che anche nella dimensione dell'ascolto immobile la musica dei TaranProject rifulge, e si ha modo di apprezzarne sfumature e raffinatezze.
Inizia Mimmo alla chitarra con un vecchio brano dal sapore quasi mistico, Lu jornu di la 'stati, che fu dei TaranKhan; entra Cosimo, anche lui da solo in una antica canzone, quella Emigranti sentita sinora soltanto a Locri nel 2011.
Poi la scaletta - eccola qui a fianco - prende il cammino consueto, con quasi tutti i grandi classici.
Ma altri intarsi preziosi arrivano più avanti: la struggente Primavera spampinata, frutto di stagione ad hoc, Ninna nanna e Occhji di mari che ci riportano alle emozioni dell'estate 2010, e infine una Aquila bella assorta e suggestiva, con Mimmo e Cosimo affiancati, voci e chitarra.
Il finale è Santu Roccu, con i musicisti che scendono in platea a raccogliere l'abbraccio caloroso che il pubblico entusiasta ha trattenuto per due ore, ed ora può finalmente tributare. Successo immancabile, ma non è più una sorpresa: ormai al Cilea i TaranProject sono a casa loro.
Domenico Meduri ci ha regalato questo bel video di Massaru; nei commenti c'è anche il link a Stilla Chjara.
Sabato 13 a Reggio Calabria
Lo stallo istituzionale paralizza l'Italia, ma qualcosa di decisivo finalmente si muove:
tornano a suonare i TaranProject!
E domenica 14 a Vibo c'è un altro appuntamento
non meno importante.
tornano a suonare i TaranProject!
E domenica 14 a Vibo c'è un altro appuntamento
non meno importante.
Cosimo guest star
La pausa invernale volge finalmente al termine, la stagione dei TaranProject partirà alla grande tra una settimana.
Immaginiamo i nostri beniamini impegnati negli ultimi allenamenti di rifinitura, mentre la trafila delle amichevoli pre-campionato ha visto in campo soprattutto Cosimo: lui appartiene a quella genìa di top player che vuol giocare sempre, e così, dopo i TaranQuartet, eccolo protagonista di un'altra ospitata sabato 6, con gli EtnoSound alla birreria Antica Traccia a Taurianova.
Immaginiamo i nostri beniamini impegnati negli ultimi allenamenti di rifinitura, mentre la trafila delle amichevoli pre-campionato ha visto in campo soprattutto Cosimo: lui appartiene a quella genìa di top player che vuol giocare sempre, e così, dopo i TaranQuartet, eccolo protagonista di un'altra ospitata sabato 6, con gli EtnoSound alla birreria Antica Traccia a Taurianova.
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