Questi Hjiuri fanno rima con Amuri

Se il tour 2009, con le sue oltre cento repliche, rimarrà scolpito per sempre nella memoria e nei cuori dei fan, un ciclo di eventi su cui misurare nei tempi a venire i nostri ricordi (come gli anni in cui l'Italia vinse il mondiale di calcio, come quello in cui ci diplomammo, o nacquero i figli...) il tour 2010 ha già vissuto, nei mesi estivi seguiti all'anteprima di Locri, più di sessanta appuntamenti: merita dunque già anch'esso, a pieno titolo, lo status di classico. Soprattutto perché l'entusiasmo che l'ha accompagnato non è stato minore del precedente: diverso, forse, se al sentimento di stupore, di scoperta, di esplosione che caratterizzò il 2009 è subentrato quest'anno il senso di felice conferma, di crescita sicura, di pieno compimento.
Ben presto - dopo l'emozionante esordio di luglio - è successo quello che in cuor nostro pensavamo davvero non fosse possibile succedesse, o almeno non così presto. Avevamo atteso con trepidazione, a fine giugno, lo sbocciare dei Hjiuri di Hjiumari, i nuovi brani: li ascoltammo amorevolmente, con attenta benevolenza, e ci piacquero subito, ci compiacemmo di come i TaranProject fossero riusciti a non scendere di un millimetro dallo standard artistico di eccellenza assoluta; eppure... con ancor maggiore trepidazione avevamo spiato sera dopo sera quali, tra le canzoni amate da tutti, avrebbero dovuto farsi da parte, per lasciar spazio ai brani nuovi: bellissimi, sì, eppure in qualche modo crudeli per questo loro ruolo di giustizieri dei predecessori. E covavamo nell'animo lo strazio di non ascoltar più Figghjiu figghjiu, Jocu di la palumbella, Corvu nigru...
Invece già a metà estate, ai concerti, ci scoprivamo ad attendere con ansia ed eccitazione i brani nuovi, per ascoltarli ancora, per ballarli, per cantarli - perfino più dei vecchi classici.

Saluti bona genti simu amici, lu suli faci festa stamatina...

La voce prodigiosa di Mimmo racconta l'amore fraterno, accogliente, l'armonia con la natura e con gli altri, l'attaccamento alla terra d'origine, l'amicizia virile, e poi l'amore per i bambini nella Ninna Nanna affidata al canto di Giovanna. E di questi amori ci narra anche esitazioni, inquietudini, schermaglie, nostalgie, dilemmi, struggimenti... Una sottile vena enigmatica, che è la sua cifra stilistica distintiva, scorre in tutti i brani, schiudendoli a letture molteplici, a suggestioni armoniche ora avvolgenti, ora evocative.

Eu su comu lu lupu a passu lentu...

E' così che entra in scena Cosimo, fiero e orgoglioso, come un capobranco; e noi fiduciosi ci accodiamo, lo seguiamo nel suo portentoso trittico, dove ci racconta dell'amore passionale: dalla visione quieta e saziante della bella figghjola “chi ricama e cusi, sutt'a l'arburu di nusi”, al misurare la potenza cosmica del sentimento (la Luna “s'accrissa, e vui non v'accrissati”) fino alle riflessioni sul senso più autentico e profondo (“si poti amari.. senza stima”?), intrepido al cospetto del “Lariogiu d'amuri” che “sempre batti ...supra lu pettu meu mini li botti”
Da Cosimo ci facciamo guidare nei trasalimenti della melodia di “Citula d'Argento”, lungo volute ascendenti che, come in un immanente affresco barocco, ci conducono verso l'empireo della musica, dove risuona il ritornello del paradiso:
“La luna è janca e vui brunetta siti...”

Vorria mu sugnu l’unda di lu mari...

Giovanna si impone sempre più come una inesauribile forza generatrice per i TaranProject; le sue seconde voci sono un impeccabile sostegno per i due solisti, le sue coreografie spontanee ed espressivamente perfette accompagnano i testi, li illustrano al volgo svelandone ogni riposto significato; il suo canto affascina e travolge; inoltre balla con Gabriele, intrattiene il pubblico, si occupa affettuosamente delle dediche... Con Giovanna sul palco, davvero, la meravigliosa giostra gira all'unisono, e tutti “L’arceji cantanu ‘nta su giardinu!”
La sua “Vurria”, poi, è un canto d'amore dall'andamento vorticoso: ci carpisce con forza, ci culla, ci fa girar la testa, ci colma di emozione.

Meriterebbe, qualche volta, seguire per tutto il concerto soltanto Carmelo, per apprezzare come ricama i ritmi sulla tastiera del suo basso elettrico, divertendosi ad inventare ogni sera nuove variazioni, con le dita a picchiettare e strappettare le corde, stuzzicando Alfredo a seguirlo nelle sue escursioni sonore.
E Alfredo - visto a Benestare con in testa il berretto da folletto (courtesy by Giupi) - incarna più che mai lo spiritello delle foreste, rappresentate qui dalle mille diavolerie percussive di cui si circonda, alternando virtuose delicatezze con perentori scoppi di cassa e di tamburo.
Gabriele vola qua e là coi suoi fiati e balli, creatura leggiadra che accarezza, seduce, si eclissa, e ricompare in sempre nuove fogge, avvicendando la pipita col sax, il duduk con la zumpettara, adornando le musiche di coloriture cangianti e mirabili.
Andrea persevera nella sua opera paziente di sottrazione di sé – continua a svicolare al momento della processione di San Rocco! - e al tempo stesso di moltiplicazione del ruolo cardine della sua chitarra nel caratterizzare il corpo vibrante del suono TaranProject, talvolta imprimendo, con misurate mutazioni di poche note, vertiginose varianti ai brani.

Il tema del concerto, specie per quanto concerne le nuove canzoni, è dunque con tutta evidenza l'Amore, declinato nelle sue sfaccettature: da quello ecumenico, paterno di Mimmo, a quello ardente, tempestoso di Cosimo, a quello lirico, notturno di Giovanna.
E nel finale, con la presentazione dei musicisti, si celebra l'amore che lega i sette TaranProject al loro pubblico, sulle note di una “Pizzicarella” che già si conosceva dai tempi dei SonuDivinu: ma com'è cambiata, ora! E' bastato l'arpeggio magico di Andrea a renderla sognante e ipnotica, sono bastati le sferzate al basso di Carmelo e il tuonare alla cassa di Alfredo a imprimerle un ritmo micidiale, che scardina i piedi da terra a chiunque.
E tuttavia danze e rote si fermano per incanto sulle note della lira calabrese (ne abbiamo sentiti, in questi mesi, di suonatori di questo strumento peculiare della Locride: ma nessuno ha il tocco ammaliatore di Cosimo!), gli sguardi di tutti si volgono verso il palco, dove si compie la celebrazione dei musicisti, presentati uno ad uno: ciascuno destinatario di scherzi e coccole speciali da parte dei compagni, e di un plaudente abbraccio personale da parte del pubblico. Fino al fatidico annuncio:
“al cuore dei TaranProject... Mimmo Cavallaro!”,
ideale suggello al rituale d'amore che ogni sera si rinnova.

Questa la scaletta del tour 2010

Cantu di lu marinaru
Citula d'Argento (canta Cosimo)
Passa lu mari
U salutu
Japri ssu barcuni (Cosimo)
Cioparella
Parrami di lu suli
Tarantella della seduzione
Santu Roccu
Ninna nanna (Giovanna)
Spagna (Cosimo)
Laroggiu d'amuri (Cosimo)
Vurrìa (Giovanna)
Cugnu di li trona
Occhi di mari (Cosimo)
Tarantella nova
Mulinarella (Cosimo)
Stilla chjara (Cosimo)
Brigante se more (Giovanna)
Mariola
Pizzicarella - Tarantella finale (Cosimo)
bis - U jimbusedu (Cosimo e Mimmo)

Seguendo questo link è possibile vedere l'intero concerto dei TaranProject al Kaulonia Tarantella Festival!

Link al Concerto 2014

Link al Concerto 2013

Link al Concerto 2012

Link al Concerto 2011

Link al Concerto 2009

8 commenti:

  1. filippo,sei un affabulatore...bellissimo e commovente commento.Leggendolo,rinasce dentro l'emozione provata tante volte (mai abbastanza) sotto il palco..

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  2. Ti Amooooo Mimmo e tutta la band.. *__*

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  3. ciao, non trovo più la scaletta del tour 2011.
    grazie da giuseppe

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  4. ciao Giuseppe, ecco il link:
    http://mimmocavallarofanclub.blogspot.com/2011/08/comu-ballanu-beni-ssi-figghjoli.html

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  5. Mimmoo Sei semplicemente MERAVIGLIOSO! Sono la tua Fan Numero 1 <3 By, A.B

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  6. cercomimmocavallarocomeamico

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  7. Volevo chiedere informazioni sul concerto di Mimmo che si terrà a Gallico,la data è stata cambiata dal giorno 9 novembre al giorno 11 novembre 2014;c'è stato un cambiamento di data del concerto o un si era fatto un errore nello scrivere la data inserita prima?Vorrei sapere se è stato confermato per l'ultimo aggiornamento,grazie

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  8. Sì, c'è stato un cambio di data, e il concerto è confermato per il giorno 11.

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