E che fine anno sarebbe, senza il concerto dei TaranProject?
Torna anche la bella tradizione di festeggiare con un brindisi artistico di eccelsa qualità, come fu due anni fa.
--- per chi ama la musica di Mimmo e pensa che tutto il mondo debba conoscerla --- per chi ha voglia di scoprire un artista eccezionale - the next Big Thing!
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Stelle di Natale
Fantastica accoppiata di anteprime al Teatro di Gioiosa Ionica, con i nuovi cd in uscita per due artisti che non hanno uguali al mondo:
la chitarra battente di Francesco Loccisano, con Mastrìa,
e la voce calabrese di Mimmo Cavallaro, con Sacru et Profanu.
La prima immagine di Sacru et Profanu,
con Mimmo in versione professorale...
la chitarra battente di Francesco Loccisano, con Mastrìa,
e la voce calabrese di Mimmo Cavallaro, con Sacru et Profanu.
La prima immagine di Sacru et Profanu,
con Mimmo in versione professorale...
Sabato in concerto
per gli auguri di Natale,
a Lazzaro di Motta San Giovanni.
Nei commenti qui sotto i link ad una bella serie di video della serata,
by courtesy of Domenico Meduri.
a Lazzaro di Motta San Giovanni.
Nei commenti qui sotto i link ad una bella serie di video della serata,
by courtesy of Domenico Meduri.
Briganti e mulinaru, tata meu!
Viaggio tribolato, quello per giungere a Lumezzane, avversato dalla nebbia e da una lunga coda al posto di blocco dei Forconi, ma, imboccata finalmente la Val Trompia, eccoci sul posto.
Manca Cosimo, purtroppo, rimasto a casa indisposto, e il concerto cambia un po'.
Ma il rammarico per l'assenza del maestro dell'organetto e della lira è ben presto lenito dai doni che Mimmo e Giovanna ci elargiscono: alcune canzoni che non sentivamo da tempo, e che canzoni!
Si staglia luciferino il Mulinaro, ritorna un Brigante da brividi, la Palumbella vola alta con i riff del sassofono di Gabriele, una fremente intensissima Mariola avvince tutti: bresciani e calabresi del Nord, fedelissimi giunti da Taurianova e chi arriva dal Veneto, dal Piemonte, da Aosta.
Anche la conclusione è diversa: niente tarantella finale, ci sono invece in dolcissima sequenza Stafanazzu e Li boni festi, che ci accarezzano e cullano in un arcaico sogno natalizio di lumini baluginanti nel buio, con la neve immacolata e l'incanto di un focolare, amurusamenti.
Manca Cosimo, purtroppo, rimasto a casa indisposto, e il concerto cambia un po'.
Ma il rammarico per l'assenza del maestro dell'organetto e della lira è ben presto lenito dai doni che Mimmo e Giovanna ci elargiscono: alcune canzoni che non sentivamo da tempo, e che canzoni!
Si staglia luciferino il Mulinaro, ritorna un Brigante da brividi, la Palumbella vola alta con i riff del sassofono di Gabriele, una fremente intensissima Mariola avvince tutti: bresciani e calabresi del Nord, fedelissimi giunti da Taurianova e chi arriva dal Veneto, dal Piemonte, da Aosta.
Anche la conclusione è diversa: niente tarantella finale, ci sono invece in dolcissima sequenza Stafanazzu e Li boni festi, che ci accarezzano e cullano in un arcaico sogno natalizio di lumini baluginanti nel buio, con la neve immacolata e l'incanto di un focolare, amurusamenti.
Brescia richiama...
e i TaranProject rispondono,
per la terza volta in poco più di un anno.
Dopo le due serate primaverili a Borgosatollo, ora è la volta di Lumezzane: imperdibile rendez-vous con tutti gli appassionati che stanno al Nord, per una volta fortunati destinatari di questo meraviglioso regalo di Natale.
Il concerto si svolgerà al Palazzetto dello Sport - al coperto, quindi - in via Cefalonia 53/55, in zona industriale. Uscita autostradale consigliata ad Ospitaletto, poi si prosegue per la Valtrompia.
Un numero di cellulare per informazioni: 3355449599
Eccoli, arrivano - faci friddu, neh!
per la terza volta in poco più di un anno.
Dopo le due serate primaverili a Borgosatollo, ora è la volta di Lumezzane: imperdibile rendez-vous con tutti gli appassionati che stanno al Nord, per una volta fortunati destinatari di questo meraviglioso regalo di Natale.
Il concerto si svolgerà al Palazzetto dello Sport - al coperto, quindi - in via Cefalonia 53/55, in zona industriale. Uscita autostradale consigliata ad Ospitaletto, poi si prosegue per la Valtrompia.
Un numero di cellulare per informazioni: 3355449599
Eccoli, arrivano - faci friddu, neh!
Sacru et Profanu
Le O sono diventate U, e ora c'è anche un'immagine, che potrebbe verosimilmente essere la copertina del doppio cd di imminente uscita.
Dopo l'appuntamento mancato a Palizzi, stasera a Rende finalmente la presentazione dell'attesissimo progetto solista di Mimmo Cavallaro, con Francesco Loccisano e Andrea Simonetta.
Dopo l'appuntamento mancato a Palizzi, stasera a Rende finalmente la presentazione dell'attesissimo progetto solista di Mimmo Cavallaro, con Francesco Loccisano e Andrea Simonetta.
La repubblica di Cavallaro
Il cammino del Sonu tour ha da tempo doppiato la boa del suo spumeggiante clou estivo, e prosegue in acque placide la navigazione invernale.
E' il momento di qualche riflessione su uno spettacolo che già era stato magistralmente descritto e interpretato nel momento del suo nascere, ma che poi è andato naturalmente acquisendo la sua forma compiuta e perfetta.
Vive di tre momenti distinti, a scandire una narrazione appassionante che si dipana come un romanzo dal respiro storico.
All'inizio c'è il Mito.
Giovanna è la vestale che avanza tra i fumi di scena, mentre sul ribollire primordiale dei suoni di hang e fujara si alza la sua ieratica invocazione, ed è la Genesi del suono:
"Sonu di mari, sonu di munti. Sona lu ventu, canta la terra..."
Parte con un arpeggio favoloso la canzone che con termine dotto definiremo mitopoietica, generatrice di un'epopea, è quella dei Lestrigoni fecondatori della costa jonica e immaginari artefici di una primigenia tarantella: la leggenda di Ciano, già raccontata qui, immancabilmente ci rapisce e ci proietta in un universo di epiche visioni.
E per rimanere nelle alate sfere dello spirito, cosa meglio di Citula d'argento, insuperabile archetipo musicale?
Anche Cioparella, che come una fenice si rigenera diversa ad ogni estate, è nobilitata da inedite ricercatezze nell'arrangiamento, e l'impetuosa Pe'ttia ha una maestà rusticana.
E' festa è festa dipinge un mirabile affresco di paesaggi pastorali, culminando nella chiama emozionante dei mulini (Gozza, Crochi, Rubbinu, Tumba...) che disegna i confini di un microcosmo toponomastico e sociale, vero protagonista della vicenda che il concerto va svolgendo.
Dopo Passeggera, gemma arcaica e moderna al tempo stesso, arriva un trittico di delizie d'amor cortese: Mulinarella, Tarantella nova, e poi...
Ma si approssima il momento cruciale dello spettacolo, che si rivelerà in un brano di grande spessore: Castrum Vetus scorre i secoli tra altre vicende mitiche, di pirati e briganti, fino alle concitate scene di massa, fino al grido che risuona con forza inesorabile:
"Rivoluzioni, rivoluzioni!"
Poco prima, era stato Cosimo a innescarla, la Rivoluzione, con il suo tango tarantato Gira la testa mia, in cui i moti (di rivoluzione, appunto) della Luna e degli Astri precipitano nel vorticare della gonna, proprio al centro della rota nella piazza, che fa tremare la terra e ribalta il mondo. Altro che semplice canzone d'amore! Cosimo pone la donna nel fulcro gravitazionale dell'universo contadino calabrese, riconoscimento copernicano di una radice matriarcale che da sempre è forte e vivifica.
Il riferimento della canzone di Mimmo invece è alla Repubblica Rossa di Caulonia, 1945, di cui fu artefice e leader il sindaco di allora. Che si chiamava - guarda un po' - Cavallaro.
Ed è proprio la Repubblica di Cavallaro quella che viene figurativamente proclamata a questo punto del concerto, trasparente metafora di quel che è successo davvero in fondo alla Calabria in questi anni, dall'esplosione dei TaranProject in poi.
Come ogni repubblica che si rispetti, anche la loro s'ispira a principi costituzionali, a valori che vengono richiamati e stabiliti con solenne chiarezza: ecco il medley che cita alcuni tra i consolidati successi degli anni scorsi, cominciando da quel manifesto sublime di fratellanza che è U salutu:
"Saluti, bona genti, simu amici..."
e concludendo con uno dei ritornelli più travolgenti, quello di Massaru, rilanciato con grande effetto scenografico al riaccendersi dei fari sul palco dopo l'intermezzo semiacustico, intimo e affettuoso.
Fatta la rivoluzione, instaurato un nuovo modo di vivere nella condivisione le piazze dei paesi, è l'ora del Buon Governo, che viene amministrato con consumata sapienza, consentendoci di goderci i grandi classici, gli irresistibili: Virrinedda, Spagna, Passa lu mari, Santu Roccu... e poi Vurria, Stilla chjara; unico brano relativamente recente, tra questi, è quel formidabile Stafanazzu che l'habitus della classicità l'ha indossato fin dalla sua prima esecuzione.
I titoli di coda sono ancora e sempre per il gobbetto che va alla fiera, u Jimbusedu, e per la Tarantella guappa che raduna i cuori e scatena i corpi, nell'apoteosi festosa che da cinque anni, e cinquecento concerti, si rinnova.
Siamo tutti cittadini felici nella Repubblica dei TaranProject.
La scaletta del concerto 2013
Sonu - Cianu
Citula d'argentu
Cioparella
Pe'ttia
Sona ssu tamburu
E' festa è festa
Passeggera
Mulinarella
Tarantella nova
Gira la testa mia
Castrum vetus
Medley:
- U salutu
- Corvu nigru
- Peppinella
- Malarazza
- Massaru
Virrinedda
Patruni meu
Hjuri di hjumari
Spagna
Passa lu mari
Santu Roccu
Vurrìa
Stafanazzu
Stilla chjara
Tarantella guappa - U jimbusedu
Difendiamo la musica
Lo scorso 3 novembre un terribile incendio doloso ha colpito e quasi distrutto il Museo dello Strumento Musicale a Reggio Calabria.
Un gesto vile e incivile, che riecheggia nefasti precedenti contro la cultura, come i roghi di libri che la Storia ricorda.
Immediata è stata la mobilitazione di associazioni e singoli musicisti con iniziative a sostegno della ricostruzione del Museo; stasera, lunedì 2, ci sarà il concerto dei Tamburi del Sud con alcuni ospiti illustri sul palco, e tra questi ci sono Mimmo Cavallaro e Francesco Loccisano.
Sarà la volta buona per ascoltare finalmente qualcuno dei brani che non si son potuti sentire a Palizzi sabato scorso!
Al Teatro Politeama Siracusa, corso Garbaldi 165 a Reggio.
Ecco una bella immagine dei musicisti a fine serata: con Mimmo e Francesco ci sono anche Andrea Simonetta e Alfredo Verdini, che dei Tamburi del Sud è una delle colonne, e poi Luca Scorziello, leader del gruppo, e Mimmo Martino dei Mattanza...
Un gesto vile e incivile, che riecheggia nefasti precedenti contro la cultura, come i roghi di libri che la Storia ricorda.
Immediata è stata la mobilitazione di associazioni e singoli musicisti con iniziative a sostegno della ricostruzione del Museo; stasera, lunedì 2, ci sarà il concerto dei Tamburi del Sud con alcuni ospiti illustri sul palco, e tra questi ci sono Mimmo Cavallaro e Francesco Loccisano.
Sarà la volta buona per ascoltare finalmente qualcuno dei brani che non si son potuti sentire a Palizzi sabato scorso!
Al Teatro Politeama Siracusa, corso Garbaldi 165 a Reggio.
Ecco una bella immagine dei musicisti a fine serata: con Mimmo e Francesco ci sono anche Andrea Simonetta e Alfredo Verdini, che dei Tamburi del Sud è una delle colonne, e poi Luca Scorziello, leader del gruppo, e Mimmo Martino dei Mattanza...