Parte la raffica estiva del Sonu Tour,
senza una serata di respiro fino alla fine di agosto.
Si comincia giovedì 25 luglio a Cicala (CZ), e poi:
venerdì 26 a Lamezia Terme (CZ), in piazza Roma,
per il Festival Tarantabella;
sabato 27 a Roghudi,
domenica 28 a Delianuova,
lunedì 29 a Fabrizia;
martedì 30 luglio a Monte S.Giovanni Campano,
in provincia di Frosinone, per il Festival Risonanze dal Monte.
Mercoledì 31 luglio a Sinopoli
--- per chi ama la musica di Mimmo e pensa che tutto il mondo debba conoscerla --- per chi ha voglia di scoprire un artista eccezionale - the next Big Thing!
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La guerra dell'etere
Numerosi sono stati i passaggi televisivi che hanno interessato i TaranProject nelle ultime settimane, a cominciare dal più prestigioso: il 6 luglio su RaiDue a Sereno Variabile si son viste (dal minuto 31 del video) una chiacchierata di Mimmo Cavallaro con Osvaldo Bevilacqua ed una suggestiva esibizione coreutica e canora, in riva al mare, delle ragazze del gruppo Farasha, fondato e guidato da Giovanna Scarfò, intervistata a sua volta.
A giugno c'era stato lo speciale che VideoCalabria ha dedicato alla serata di presentazione del nuovo tour Sonu. Nel corso delle due ore di trasmissione, oltre ad ampi stralci del concerto, c'è una gustosissima intervista parallela con Mimmo e Cosimo.
In risposta, crediamo, a questo scoop realizzato dalla emittente crotonese, subito Telemia, la tv di Roccella Jonica da sempre attenta e vicina al fenomeno TaranProject, ha confezionato altre tre interviste – con Mimmo, con Cosimo, con Giovanna – realizzate anch'esse nel parco dell'Uliveto Principessa, stesso giorno e medesima location!
Curioso, questo fiorire in perfetta sincronia dell'interesse mediatico per le parole dette, oltre a quelle cantate, dai nostri eroi; segnale di una tutt'altro che celata rivalità tra le due emittenti, della quale peraltro noi appassionati non possiamo che rallegrarci, visti i copiosi risultati.
Tra tutti i filmati, disponbili su youtube, merita una menzione speciale l'intervista riprodotta qui sotto: contiene al minuto 9 un preziosissimo flash back, di uno o due anni fa, nel quale Pino Carella incontra per strada i genitori di Mimmo, e chiacchiera amabilmente con loro, dando vita ad una meravigliosa edizione estemporanea del suo fortunato programma “Radici”.
A giugno c'era stato lo speciale che VideoCalabria ha dedicato alla serata di presentazione del nuovo tour Sonu. Nel corso delle due ore di trasmissione, oltre ad ampi stralci del concerto, c'è una gustosissima intervista parallela con Mimmo e Cosimo.
In risposta, crediamo, a questo scoop realizzato dalla emittente crotonese, subito Telemia, la tv di Roccella Jonica da sempre attenta e vicina al fenomeno TaranProject, ha confezionato altre tre interviste – con Mimmo, con Cosimo, con Giovanna – realizzate anch'esse nel parco dell'Uliveto Principessa, stesso giorno e medesima location!
Curioso, questo fiorire in perfetta sincronia dell'interesse mediatico per le parole dette, oltre a quelle cantate, dai nostri eroi; segnale di una tutt'altro che celata rivalità tra le due emittenti, della quale peraltro noi appassionati non possiamo che rallegrarci, visti i copiosi risultati.
Tra tutti i filmati, disponbili su youtube, merita una menzione speciale l'intervista riprodotta qui sotto: contiene al minuto 9 un preziosissimo flash back, di uno o due anni fa, nel quale Pino Carella incontra per strada i genitori di Mimmo, e chiacchiera amabilmente con loro, dando vita ad una meravigliosa edizione estemporanea del suo fortunato programma “Radici”.
Alfredo e la pentola magica
Questo è il nome del nuovo strumento che Alfredo accarezza e percuote ad apertura di concerto.
In dialetto tedesco bernese significa "mano", e fu ideato e costruito per l'appunto da due svizzeri, tali Felix Rohner and Sabina Schärer, che evidentemente, scrutando le vette alpine, sognavano piuttosto gli altipiani tibetani.
Ma a noi sembra più una magica Pentola dei Ritmi, e Alfredo l'Harry Potter che vi armeggia con sapienza infusa, traendone i rintocchi ammalianti che evocano il materializzarsi dell'atmosfera leggendaria sul chjanu di Ciano.
(ecco l'incipit in un video di Luigi Malavenda)
I concerti della settimana
Giovedì 18 a Rossano Calabro (CS)
Venerdì 19 a Oleandro Motta San Giovanni
Sabato 20 a Laureana di Borrello
Domenica 21 a Isca sullo Ionio (CZ) - Isca World festival
(nei commenti ci sono i link a cinque filmati,
girati da Domenico Meduri a Oleandro Motta San Giovanni)
Venerdì 19 a Oleandro Motta San Giovanni
Sabato 20 a Laureana di Borrello
Domenica 21 a Isca sullo Ionio (CZ) - Isca World festival
L'evento di Isca è dedicato
al ricordo di Walter Guido
al ricordo di Walter Guido
(nei commenti ci sono i link a cinque filmati,
girati da Domenico Meduri a Oleandro Motta San Giovanni)
Sotto il portico
Ci si è messo d'impegno, il Maltempo, l'altro giorno a Udine, nel mettere i bastoni tra le ruote ai TaranProject!
Considerato che gli organizzatori del Folkest avevano previdentemente indicato una sede alternativa al coperto in caso di pioggia, non sarebbe bastata un'ordinaria giornata di piovaschi a intralciare il programma, e così Giove Dispettoso ha pensato di regalare dapprima una bel pomeriggio assorto e soleggiato, durante il quale il palco è stato tranquillamente allestito nella centralissima piazza Matteotti, tra le più belle di Udine; il soundcheck era previsto per le 19, ma il primo a presentarsi, al posto dei musicisti, è un improvviso furibondo nubifragio; rombi e saette, cielo cupissimo e acqua a secchiate, fuggi fuggi generale, e patatrac: ormai non c'è più il tempo di trasferire tutto al Palamostre, e si profila il serio rischio che il concerto non si possa svolgere affatto.
Non resta che attendere, ora sotto una pioggerellina beffarda che sembra pronta a riscatenarsi alla prima mossa degli organizzatori; i TP, all'hotel, aspettano comunicazioni, in preda allo scoramento, finché alle dieci si risolvono a venire comunque sul posto; vista la situazione si offrono di suonare in ogni caso, posizionandosi sotto il porticato che circondano la piazza, improvvisandosi artisti di strada. Come a Chivasso, maggio 2010.
Detto fatto: amplificazione di fortuna, come quinta la vetrina di un negozio di abbigliamento, tutti stretti nei pochi metri quadri rubati al passeggio serale, e via, con un programma concentrato che non manca di scatenare entusiasmo balli e rote tra le due centinaia di intrepidi fortunati rimasti in piazza, fino al gran duetto finale di Mimmo e Cosimo.
Lo abbiamo sottolineato altre volte, è proprio nelle situazioni imprevedibili che i TaranProject sanno dare il meglio di sé, ed è perché il loro spettacolo non è un format preconfezionato buono per tutte le occasioni, ma invece un accadimento artistico che si nutre della relazione che ogni volta si stabilisce con il contesto e con il pubblico. Ora anche a Udine lo sanno!
Considerato che gli organizzatori del Folkest avevano previdentemente indicato una sede alternativa al coperto in caso di pioggia, non sarebbe bastata un'ordinaria giornata di piovaschi a intralciare il programma, e così Giove Dispettoso ha pensato di regalare dapprima una bel pomeriggio assorto e soleggiato, durante il quale il palco è stato tranquillamente allestito nella centralissima piazza Matteotti, tra le più belle di Udine; il soundcheck era previsto per le 19, ma il primo a presentarsi, al posto dei musicisti, è un improvviso furibondo nubifragio; rombi e saette, cielo cupissimo e acqua a secchiate, fuggi fuggi generale, e patatrac: ormai non c'è più il tempo di trasferire tutto al Palamostre, e si profila il serio rischio che il concerto non si possa svolgere affatto.
Non resta che attendere, ora sotto una pioggerellina beffarda che sembra pronta a riscatenarsi alla prima mossa degli organizzatori; i TP, all'hotel, aspettano comunicazioni, in preda allo scoramento, finché alle dieci si risolvono a venire comunque sul posto; vista la situazione si offrono di suonare in ogni caso, posizionandosi sotto il porticato che circondano la piazza, improvvisandosi artisti di strada. Come a Chivasso, maggio 2010.
Detto fatto: amplificazione di fortuna, come quinta la vetrina di un negozio di abbigliamento, tutti stretti nei pochi metri quadri rubati al passeggio serale, e via, con un programma concentrato che non manca di scatenare entusiasmo balli e rote tra le due centinaia di intrepidi fortunati rimasti in piazza, fino al gran duetto finale di Mimmo e Cosimo.
Lo abbiamo sottolineato altre volte, è proprio nelle situazioni imprevedibili che i TaranProject sanno dare il meglio di sé, ed è perché il loro spettacolo non è un format preconfezionato buono per tutte le occasioni, ma invece un accadimento artistico che si nutre della relazione che ogni volta si stabilisce con il contesto e con il pubblico. Ora anche a Udine lo sanno!
TaranProject a Udine giovedì 11
Rotta sul Nord-est, e prima volta in Friuli.
Nel cartellone del prestigioso Folkest, che ogni anno tocca varie località della regione gravitando attorno a Spilimbergo, vi sono tre serate nel capoluogo, in piazza Matteotti, e la prima di queste è tutta per i TaranProject: un'altra nuova platea da conquistare!
Appuntamento alle 21.30
(in caso di maltempo il concerto si svolgerà al Palamostre)
Nel cartellone del prestigioso Folkest, che ogni anno tocca varie località della regione gravitando attorno a Spilimbergo, vi sono tre serate nel capoluogo, in piazza Matteotti, e la prima di queste è tutta per i TaranProject: un'altra nuova platea da conquistare!
Appuntamento alle 21.30
(in caso di maltempo il concerto si svolgerà al Palamostre)
Concerto alla Luna
E' con questa suggestiva dedica che Mimmo ha presentato l'esibizione dei TaranProject al Roma Tarantella Festival, un paio di settimane fa.
Era la sera, ci suggeriscono gli astronomi, in cui il nostro satellite raggiungeva la massima vicinanza alla Terra; pur sempre oltre 350 mila chilometri, ma – forse solo suggestione, o chissà che – chi c'era ha raccontato di una luna meravigliosamente piena e rosea, come volesse partecipare anche lei alla festa.
E da ospite d'onore, sicuro.
Basti pensare a quante sono le canzoni dei TP in cui lei ha un ruolo di primo piano: a partire dal triangulu di luna che balena all'inizio in Ciano, eccola poi tunda tunda nel Cantu di lu marinaru, pronuba nei corteggiamenti in Tarantella della seduzione e Jocu di la palumbella, invocata a sublime termine di paragone in Citula d'argentu, a lucente musa d'amore in Massaru...
fino a sottrarsi e scomparire nella nuova “E' festa è festa”, dove
la luna s'ammuccia e mancu la vidi.
Le belle foto scattate da Piero Positivo quella sera a Roma sembrano carpire i gesti di strane coreografie:
forse un esoterico rituale in onore dell'astro notturno?
Era la sera, ci suggeriscono gli astronomi, in cui il nostro satellite raggiungeva la massima vicinanza alla Terra; pur sempre oltre 350 mila chilometri, ma – forse solo suggestione, o chissà che – chi c'era ha raccontato di una luna meravigliosamente piena e rosea, come volesse partecipare anche lei alla festa.
E da ospite d'onore, sicuro.
Basti pensare a quante sono le canzoni dei TP in cui lei ha un ruolo di primo piano: a partire dal triangulu di luna che balena all'inizio in Ciano, eccola poi tunda tunda nel Cantu di lu marinaru, pronuba nei corteggiamenti in Tarantella della seduzione e Jocu di la palumbella, invocata a sublime termine di paragone in Citula d'argentu, a lucente musa d'amore in Massaru...
fino a sottrarsi e scomparire nella nuova “E' festa è festa”, dove
la luna s'ammuccia e mancu la vidi.
Le belle foto scattate da Piero Positivo quella sera a Roma sembrano carpire i gesti di strane coreografie:
forse un esoterico rituale in onore dell'astro notturno?
ricordo di Walter
dedicandogli "Aquila bella".
Walter era voce e anima dei Lisarusa, e una dolcissima persona.
(video di Pino Carella da Youtube)
Ho avuto la fortuna di conoscere Walter nel settembre del 2010 proprio qui nel Veneto, a pochi chilometri da casa mia, dove per una serie di singolari circostanze i Lisarusa si trovarono a esibirsi per un concerto, al CSC di Schio.
Non c'era molto pubblico, quella sera, e ovviamente nessuno che sapesse qualcosa di loro, ma Walter e i suoi offrirono una performance appassionata e vigorosa, trascinando tutti all'entusiasmo.
A fine serata lo avvicinai, parlammo di strumenti, di suoni e luoghi della cultura jonica calabrese; ci riconoscemmo citando qualche amico comune, e gli brillavano gli occhi nel parlarne; fu un breve scambio di battute, ma – complice la musica così intensa dei Lisarusa – fu un incontro che resta vivo nella mia memoria, come credo sia per tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Questo è il link al brano più bello dei Lisarusa.