E' la prima splendida giornata di sole dell'anno quella che ci accompagna all'appuntamento con i TaranProject.
Una luce nuova ha risvegliato i colori, il lungomare di Reggio è un salotto incantevole: gli alberi secolari accoglienti divani, morbidi cuscini le fioriture, e sulla parete di fronte, tra acquarelli con sbaffi di nuvole, si staglia il comò importante, che ha il profilo della sponda siciliana. Una brezza vigorosa ci sospinge verso il teatro, vaso di stucchi smaglianti che si riempie in fretta; il concerto sta per iniziare.
C'è il monito severo del direttore, che in contorto burocratese intima al pubblico di “astenersi dall'esercitare qualsiasi attività di ballo”, pena l'immediata sospensione dello spettacolo.
Ci penserà Cosimo, poco dopo, a sciogliere l'ingessatura: “Questa sera abbiamo un compito difficile, dobbiamo riuscire a NON farvi ballare!”
E il pubblico accetta la sfida: nessuno si alzerà per esercitare quelle deprecabili attività, anche se si sentono gli arti fremere e le poltrone vibrare; magari sarà stata l'occasione, per molti, di sperimentare che anche nella dimensione dell'ascolto immobile la musica dei TaranProject rifulge, e si ha modo di apprezzarne sfumature e raffinatezze.
Inizia Mimmo alla chitarra con un vecchio brano dal sapore quasi mistico, Lu jornu di la 'stati, che fu dei TaranKhan; entra Cosimo, anche lui da solo in una antica canzone, quella Emigranti sentita sinora soltanto a Locri nel 2011.
Poi la scaletta - eccola qui a fianco - prende il cammino consueto, con quasi tutti i grandi classici.
Ma altri intarsi preziosi arrivano più avanti: la struggente Primavera spampinata, frutto di stagione ad hoc, Ninna nanna e Occhji di mari che ci riportano alle emozioni dell'estate 2010, e infine una Aquila bella assorta e suggestiva, con Mimmo e Cosimo affiancati, voci e chitarra.
Il finale è Santu Roccu, con i musicisti che scendono in platea a raccogliere l'abbraccio caloroso che il pubblico entusiasta ha trattenuto per due ore, ed ora può finalmente tributare. Successo immancabile, ma non è più una sorpresa: ormai al Cilea i TaranProject sono a casa loro.
Domenico Meduri ci ha regalato questo bel video di Massaru; nei commenti c'è anche il link a Stilla Chjara.
Da Youtube il video di Stilla chjara, sempre di Domenico Meduri:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=GpRtQqXM46s