Inauguriamo con questo post una serie di mini interviste con i componenti dei TaranProject. Sette domande per uno, per conoscere un po' meglio i nostri eroi, svelare qualche piccolo segreto, gettare uno sguardo dietro la quinte, nel laboratorio dove nasce la musica del gruppo.
E inizieremo con Gabriele, il pifferaio magico.
Giusto per i due o tre che non lo avessero presente, ricordiamo che Gabriele Albanese suona il sax, la pipita, l'ocarina e ogni altra sorta di strumenti a fiato; è artefice determinante della coloritura dei brani, cui conferisce di volta in volta atmosfere, spazialità, divagazioni, dando prova di grande versatilità e padronanza stilistica; è inoltre strepitoso ballerino, con Giovanna inscena duetti vorticosi ed elegantissimi. Una presenza che, in tono col suo angelico nome, richiama celestiali armonie e caleidoscopiche luminescenze.
Gabriele è originario di Cittanova, dove tra l'altro organizza e dirige ad agosto il festival Tradizionandu, ed è del segno del Toro. E' stato membro di Gozzansamble, Bassa Marea e Karakolo Fool, e tuttavia è l'ultimo arrivato nei TaranProject, di cui fa parte stabilmente solo da un anno.
Gabriele, come ti sei avvicinato alla musica? C'era qualche musicista nella tua famiglia?
Mi sono avvicinato alla musica grazie a mio padre, che, suonando il trombone in una banda di paese, ha una certa predisposizione per la musica; e - come per tutti i genitori che suonano - il suo sogno era di veder suonare i suoi figli. Mia madre invece è pittrice.
Ho iniziato studiando il pianoforte, che i miei genitori avevano comprato per mio fratello, cosa che è stata molto utile per la mia formazione. Poi all'età di 17 anni ho intrapreso lo studio del sassofono, e dopo varie peripezie al Conservatorio, che non ho mai concluso, ho continuato a studiare con un privato. I maestri dai quali ho appreso di più sono Orazio Maugeri a Messina e Dave Schnitter, col quale ho studiato per tre mesi a New York.
Che genere di musica ascolti?
Ascolto molto jazz, ma a dir la verità sono un amante un po' di tutti i generi, essendo cresciuto, grazie a mio fratello, con la musica rock degli anni 70. Il mio gruppo italiano preferito sono gli Area, e vorrei citare anche Napoli Centrale e il Balletto di Bronzo.
Quando e come è avvenuto il tuo incontro con Mimmo Cavallaro?
Lo ricordo come fosse oggi: erano i primi mesi del 2007, io avevo appena finito di suonare col mio gruppo, gli Invece, che fanno etno-reggae, e andai in un locale, il Melmoth a Siderno, dove suonavano i Gozzansamble. Avevo il sax con me, e chiesi a Mimmo di suonare con loro; lui, come puoi immaginare, mi disse subito di sì.
Da quel giorno iniziai a partecipare ai vari progetti di Mimmo, e ad introdurre via via gli strumenti tradizionali.
Oltre che come ottimo musicista, ti vediamo sul palco perfetto ballerino: è una dote innata, o frutto di studio ed esercizio?
Sono sempre stato portato sin da piccolo per il ballo, non ho mai studiato tarantella ma sono sempre stato estremamente curioso e attento nell'osservare le persone che ballano in modo molto tradizionale… uno spettacolo!
Gli strumenti della tradizione, il sax che viene dal jazz, strumenti di altre culture... con che criterio scegli quale utilizzare nei vari brani?
Questo è tutto stile TaranProject! Si definisce un brano e poi si riflette attentamente sull'arrangiamento, che ha bisogno di molta cura. Quando parlo di stile TaranProject mi riferisco ad un sound particolare, anche riguardo all'esecuzione: se dovessi descrivere il nostro genere direi che è World Music con un profumo di tarantella - la tarantella calabrese!
La scelta degli strumenti è fatta con molta attenzione, devono dare il colore appropriato al brano; strumenti come duduk, flauto armonico, o zumpettara, ocarina, pipite e marranzani hanno tutti un suono ammaliante, almeno per me, e fanno sì che la musica diventi un tutt'uno con il ballo... Proprio questo è TaranProject, musica, ballo e voglia di vivere!
Quali nuovi strumenti stai studiando? Pensi di inserirli nel concerto?
Sì, sto studiando un altro strumento che presto introdurrò , ma ancora non lo sveleremo… sarà una sorpresa!
A quale canzone dei TP sei particolarmente legato e perché?
Del nuovo cd la canzone alla quale sono particolarmente legato è proprio “Hjuri di Hjumari”: mi sono innamorato di questo brano perché la parte della pipita mi fa pensare ad un treno che sfreccia ad alta velocità in mezzo ad una foresta… Un pensiero un po' strano, no?
E' un brano che ancora non eseguiamo nei concerti, ma è una bomba di canzone! Farà parte del nuovo spettacolo, nei prossimi mesi.
Grazie, Gabriele!
Nessun dubbio che le splendide voci di Mimmo, Cosimo e Giovanna siano magnificamente supportate dalla validità dei musicisti. Il tratto distintivo dei Tp secondo me è la qualità. La qualità del timbro di voce dei cantanti, dei testi sempre affascinanti, della varietà dei temi affrontati, della base musicale che i musicisti offrono. Gli assolo di Gabriele ne sono buon esempio. Emozionante, almeno per me, l'ouverture che apre i concerti. Quel suono lungo che si accompagna al ritmo incessante del tamburello, non so, dà proprio nel sangue il ritmo della nostra terra... dei balli aspromontani...delle danze greche...
RispondiEliminaComplimenti a Gabriele,per il modo in cui riesce a fondere il suono prodotto dagli strumenti a fiato con la voce ( Rinnina, Japri ssu barcuni, Santu Roccu, Jhuri di Hjumari, ... )ciao ragazzi
Un paio di annotazioni a margine:
RispondiEliminaSignificativo mi sembra il riferimento alla madre pittrice: ecco da dove deriva la speciale qualità artistica di Gabriele! che ha evidente relazione con la sensibilità coloristica e di composizione di spazi e volumi.
Piacevolmente sorprendente è il richiamo ad un gruppo storico del Progessivo Italiano anni 70, gli Area, alfieri di una ardita commistione di rock, jazz, avanguardia, e consapevolezza politica, in cui militò lo straordinario cantante Demetrio Stratos; forse meno familiari ai più giovani sono i nomi di Napoli Centrale, il gruppo del sassofonista James Senese che propose un originalissimo jazzrock alla napoletana, anticipando il successo che avrà Pino Daniele in un ambito più pop; e del Balletto di Bronzo, il cui lp YS è universalmente considerato un classico assoluto del Prog internazionale, accanto ai bei nomi di Pink Floyd, Yes, Genesis... un ottimo suggerimento per andare alla riscoperta di un favoloso passato delle musica italiana, che il mondo ci invidia, e del quale sovente siamo inconsapevoli.
A proposito degli Invece, di cui Gabriele fece parte attorno al 2006, si tratta di uno storico gruppo originario di Bovalino, nato nel 1986 e con vari cd all'attivo; in “Viva Cuballah” suona anche Gabriele. Gli Invece di Salvatore Scoleri e Peppe De Luca sono tuttora sulla breccia e vitalissimi, ed hanno riscosso grande successo all'ultima edizione del Kaulonia Tarantella Festival.
RispondiEliminaciao sto cercando la base musicale della canzone cioparella qualcuno mi sapra dire dove posso trovarla grazie
RispondiEliminaSalve ragazzi io sono siciliano ma appassionai da sempre di musica! Pensate che ad un concerto dei taran project mi sono innamorato della vostra tarantella .. Rimanendo stregato e adesso sto cercando di acquistare una pipita per imparare a suonarla!credo che le basi siano le stesse del flauto o no? Comunque complimenti per la vostra e poi nostra musica ..
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