Domenica 27 manifestazione di beneficienza per Rossano, colpita dalla terribile alluvione dello scorso 12 agosto.
Di Rossano e Corigliano, delle loro copiose messi di grano, si parla in "Sacro et Profano": avremmo preferito facessero notizia solo per quello, non per l'ennesimo disastro ambientale di cui Madre Natura non è la sola responsabile.
Ora però è il momento della solidarietà,
e i TaranProject, di ritorno da Milano, rispondono.
--- per chi ama la musica di Mimmo e pensa che tutto il mondo debba conoscerla --- per chi ha voglia di scoprire un artista eccezionale - the next Big Thing!
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Appuntamento a Pieve
per il quarto anno consecutivo!
TaranProject ormai presenza fissa, dal 2012 in poi, nel programma del Festival organizzato dall'Associazione Magna Grecia di Pieve Emanuele, periferia sud di Milano. Calendario di tutto rispetto, ma naturalmente il clou è oggi, sabato 26.
Eccoli a Linate: un bel sorriso e ...un pisolino!
TaranProject ormai presenza fissa, dal 2012 in poi, nel programma del Festival organizzato dall'Associazione Magna Grecia di Pieve Emanuele, periferia sud di Milano. Calendario di tutto rispetto, ma naturalmente il clou è oggi, sabato 26.
Eccoli a Linate: un bel sorriso e ...un pisolino!
Una notte all'Università
Ricercatori, Mimmo e Cosimo, lo sono da sempre: nell'ambito musicale, s'intende, archeologi alla riscoperta del patrimonio di canti e melodie della tradizione calabrese.
E' quindi a pieno titolo che si esibiranno stasera presso la facoltà di Architettura a Reggio Calabria, nel quadro delle iniziative che coinvolgono molti atenei d'Italia.
TaranProject in cattedra,
studenti e professori tutti insieme a fare rota!
E' quindi a pieno titolo che si esibiranno stasera presso la facoltà di Architettura a Reggio Calabria, nel quadro delle iniziative che coinvolgono molti atenei d'Italia.
TaranProject in cattedra,
studenti e professori tutti insieme a fare rota!
Mimmo a Riace
Dopo il concerto d'agosto con i TaranProject alla marina,
a settembre Mimmo Cavallaro sale a Riace superiore.
Nomina numina
dicevano gli antichi, nel nome la divinità.
Fascino dei nomi dei paesi calabresi.
I concerti di questo fine settimana ne propongono due ben singolari:
venerdì a Vadue di Carolei, dove si svolge il festival del Ninfeo, gioiello architettonico seicentesco;
sabato 19 a Ragonà di Nardodipace, comune che è entrato già nelle nostre cronache per i favolosi megaliti sull'altopiano di Ciano, la più suggestiva e arcana tra le canzoni di Mimmo.
Fascino dei nomi dei paesi calabresi.
I concerti di questo fine settimana ne propongono due ben singolari:
venerdì a Vadue di Carolei, dove si svolge il festival del Ninfeo, gioiello architettonico seicentesco;
sabato 19 a Ragonà di Nardodipace, comune che è entrato già nelle nostre cronache per i favolosi megaliti sull'altopiano di Ciano, la più suggestiva e arcana tra le canzoni di Mimmo.
Il ponte tibetano
Cosa tocca fare per un concerto...
Qualche sera fa, a Chianalea di Scilla, l'arrivo sul palco di Mimmo e Cosimo è stato a dir poco avventuroso, con tanto di sbarco notturno e l'attraversamento di un pontile sospeso!
Ma loro, rocciosi e intrepidi, hanno affrontato a piè fermo l'ardua impresa, come documenta la sequenza fotografica di Nunzio Vadalà:
accostatatisi al fortunoso approdo,
si avviano, armati solo di microfono,
e, vinta qualche momentanea titubanza,
Qualche sera fa, a Chianalea di Scilla, l'arrivo sul palco di Mimmo e Cosimo è stato a dir poco avventuroso, con tanto di sbarco notturno e l'attraversamento di un pontile sospeso!
Ma loro, rocciosi e intrepidi, hanno affrontato a piè fermo l'ardua impresa, come documenta la sequenza fotografica di Nunzio Vadalà:
accostatatisi al fortunoso approdo,
si avviano, armati solo di microfono,
ammortizzando le spaventose oscillazioni,
e, vinta qualche momentanea titubanza,
si slanciano infine in salvo!
Trittico reggino
Non ce ne son stati molti, quest'estate, di concerti dei TaranProject nella provincia di Reggio, che per anni era stata il loro regno: naturalmente è perché anche dalle altre province li vogliono, e quindi tante trasferte, fin nel cosentino, tanti chilometri da percorrere, per rispondere alla chiamata delle piazze di tutta la regione.
Ne hanno sofferto un po' i fedelissimi della prima ora, il nucleo storico dei fans della Locride, che han perso il privilegio di avere i TP ogni sera a mezz'ora da casa.
C'è l'opportunità di rifarsi con questi tre appuntamenti di fila nel Reggino: oggi a Scilla; domenica 6 a Mammola, a casa Scarfò; lunedì 7 a Gioia Tauro.
Ne hanno sofferto un po' i fedelissimi della prima ora, il nucleo storico dei fans della Locride, che han perso il privilegio di avere i TP ogni sera a mezz'ora da casa.
C'è l'opportunità di rifarsi con questi tre appuntamenti di fila nel Reggino: oggi a Scilla; domenica 6 a Mammola, a casa Scarfò; lunedì 7 a Gioia Tauro.
L'alfa e l'omega
Un sommo compendio di storia della musica etnica calabrese, quello che si è squadernato a piazza Mese nella serata finale del Kaulonia Tarantella Festival: Re Niliu e TaranProject sullo stesso palco!
I Re Niliu furono i pionieri, sin dal lontano 1979, della riscoperta di suoni e strumenti della tradizione, illuminarono il panorama musicale calabrese come una straordinaria supernova che abbagliò il firmamento e lo occupò incontrastata per vent'anni, anticipatori di idee e stilemi divenuti poi i paradigmi della cosiddetta World Music, soprattutto con il terzo disco Pucambù, acclamato dalla critica internazionale; ma come dimenticare il fascino arcaico e incandescente dell'opera prima in vinile, Non suli e no' luna?
Uno stuolo di fedelissimi ha tenuto vivo il ricordo del Re negli anni della latenza, dal 2001 in poi, fino alla inattesa rinascita dello scorso anno, con rari e preziosi concerti e un disco, In a Cosmic Ear, che li ha riportati d'un balzo al centro dell'innovazione elettroacustica, ed ha raccolto recensioni entusiastiche in Italia e nel mondo, documentate sul loro sito.
Ne fanno parte - con Ettore Castagna, che merita un posto sui libri di storia se non altro per essere stato l'artefice della riscoperta della lira calabrese, rintracciando gli ultimi anziani suonatori che l'avevano ormai da decenni appesa al chiodo, appena in tempo prima che quel repertorio scomparisse con loro - due tra le più intense e potenti voci calabresi, Salvatore Megna e Mico Corapi: è quest'ultimo l'anello di congiunzione con l'altro capo della fune, i TaranProject.
Di Mico sappiamo che fu autore con Cosimo Papandrea di “Spagna”, e che collaborò con Francesco Loccisano, Fabio Macagnino e Mimmo Cavallaro, le eccellenze della nuova musica nella Locride.
E sono appunto i TaranProject a rappresentare l'apoteosi, baciata da travolgente passione di folle, della parabola artistica che iniziò con la monarchia del Re Niliu ed è approdata in questi anni a quella che abbiamo chiamato la Repubblica di Cavallaro.
Vedere i due gruppi sullo stesso palco è stata dunque una folgorante epitome di trent'anni di percorsi di ricerca musicale, un evento epocale di per sé.
Ai pochi scalmanati che hanno in parte rovinato l'atmosfera della serata dedichiamo una riflessione nei commenti.
I Re Niliu furono i pionieri, sin dal lontano 1979, della riscoperta di suoni e strumenti della tradizione, illuminarono il panorama musicale calabrese come una straordinaria supernova che abbagliò il firmamento e lo occupò incontrastata per vent'anni, anticipatori di idee e stilemi divenuti poi i paradigmi della cosiddetta World Music, soprattutto con il terzo disco Pucambù, acclamato dalla critica internazionale; ma come dimenticare il fascino arcaico e incandescente dell'opera prima in vinile, Non suli e no' luna?
Uno stuolo di fedelissimi ha tenuto vivo il ricordo del Re negli anni della latenza, dal 2001 in poi, fino alla inattesa rinascita dello scorso anno, con rari e preziosi concerti e un disco, In a Cosmic Ear, che li ha riportati d'un balzo al centro dell'innovazione elettroacustica, ed ha raccolto recensioni entusiastiche in Italia e nel mondo, documentate sul loro sito.
Ne fanno parte - con Ettore Castagna, che merita un posto sui libri di storia se non altro per essere stato l'artefice della riscoperta della lira calabrese, rintracciando gli ultimi anziani suonatori che l'avevano ormai da decenni appesa al chiodo, appena in tempo prima che quel repertorio scomparisse con loro - due tra le più intense e potenti voci calabresi, Salvatore Megna e Mico Corapi: è quest'ultimo l'anello di congiunzione con l'altro capo della fune, i TaranProject.
Di Mico sappiamo che fu autore con Cosimo Papandrea di “Spagna”, e che collaborò con Francesco Loccisano, Fabio Macagnino e Mimmo Cavallaro, le eccellenze della nuova musica nella Locride.
E sono appunto i TaranProject a rappresentare l'apoteosi, baciata da travolgente passione di folle, della parabola artistica che iniziò con la monarchia del Re Niliu ed è approdata in questi anni a quella che abbiamo chiamato la Repubblica di Cavallaro.
Vedere i due gruppi sullo stesso palco è stata dunque una folgorante epitome di trent'anni di percorsi di ricerca musicale, un evento epocale di per sé.
Ai pochi scalmanati che hanno in parte rovinato l'atmosfera della serata dedichiamo una riflessione nei commenti.