Di festival in festival...



Agosto comincia con due appuntamenti del Calabria Taranta Festival, manifestazione itinerante che toccherà vari centri della regione, sempre con i TaranProject fra i protagonisti.

E con la terza edizione del già affermatissimo Spadola Loves Folk, che presenta un cast di grande prestigio.


Si attende intanto da un giorno all'altro il programma del festival per antonomasia, il Kaulonia Tarantella, quest'anno dal 21 al 25...

I concerti di inizio mese dei TaranProject:

mercoledì 1 agosto a Pianopoli (CZ) - Calabria Tarantella Festival
giovedì 2 a Gagliano di Catanzaro - Calabria Tarantella Festival
venerdì 3 a Spadola (VV)
sabato 4 sera a Palmi
sabato 4 notte a Maida (CZ) - Notte Bianca

Gli ultimi concerti di luglio



Sabato 28 a Vena superiore (VV)
Domenica 29 a Limbadi (VV)
Lunedì 30 a Galatro
Martedì 31 ad Amaroni (CZ)

Cavallaro Uno e Trino


Abbiamo già scandagliato a fondo il testo di Stafanazzu, che per unanime sentenza è il più amato tra i brani nuovi del cd "Rolica".
A raffinare l'interpretazione e la traduzione delle strofe, e dei numerosi termini obsoleti o arcaici che vi compaiono, ha contribuito l'ottimo lavoro di squadra documentato nei commenti a quel post.
Ce n'era in particolare uno che merita di esser ripreso, per dargli adeguato rilievo: un Anonimo sicuramente molto vicino al gruppo ci ha rivelato che nella canzone, e precisamente nel dialogo con cui essa inizia, si sente la registrazione di una conversazione realmente avvenuta, e che le voci sono quelle di Mimmo Cavallaro, di suo padre e del nonno!
In pratica The Voice si moltiplica, tre Cavallaro in una volta.
Per la verità, il nonno è quello materno, e infatti si chiamava Pasquale Portaro: di lui, suonatore di zampogna, già sapevamo che era stato in buona misura il responsabile della vocazione musicale di Mimmo bambino, assieme alla mamma che gli cantava meravigliose ninnenanne (“Figghju figghju” prima fra tutte).
E proprio del nonno parla il testo di Stafanazzu: lo vediamo seduto sull'uscio, intento a conciare l'otre e 'mboniri la rametta, inumidire l'ancia della zampogna; nel contempo scruta all'imbrunire le creste montuose, le vallate e i pascoli, e laggiù le pecore a Stafanazzu; il suono dello strumento lu teni nta la testa, è il momento in cui la concentrazione e l'ispirazione dell'artista prendono forma. Come se riempiendosi gli occhi e l'anima di questa vasta visione sul creato si disponesse a renderla poi ai suoi compaesani poeticamente trasfigurata in canto e suono.

Il testo del brano, non riportato nel primo post, mi è stata richiesto da più di un lettore.
E dunque eccolo:

STAFANAZZU

Papà di Mimmo - Trasitivindi pe' intra! ...A sociara chi fa?
Mimmo - Ah! nu biccheri 'i vinu, jamu!
Nonno - Va' mangia!
Papà - Assettativi!
Nonno - Se non avia mangiatu... Mo' m’assettu ccà 'o suli.

Conzi e conzi l'utri si 'mbicina la festa,
lu jornu di Natali lu passu alla finestra.

Scorci e scorci l'utri e 'mboni la rametta,
lu sonu di zzampogna lu teni nta la testa.

Assettatu allu pezzolu, prima chi codava lu suli
guardavi lu castedu di Cantili,
guardavi la serra longa e guardavi la serra curta,
guardavi a Stafanazzu li pecuri e lu jazzu.

Li fassi e li palumbi, lu fucili era a bacchetta,
lu cìciaru, li favi e la fimmaneja schjetta.

Nu tiru di scupetta tra scoppula e barritta,
codata di farina e rumbu di sajitta.

Conzi e conzi l'utri si 'mbicina la festa,
lu jornu di Natali arrusti la marvizza.

E cantamu lu bon cantari, sacciu metiri e non ligari,
'on è metiri lu ligari, non è tronu, non è tronu,
non è tronu la lumia, ca la notti non fa pe' mmia,
e non fa pe' mmia la notti, ca li stidi non su' botti...


Assettatu allu pezzolu prima chi codava lu suli,
guardavi lu castedu di Cantili,
guardavi la serra longa e guardavi la serra curta,
gurdavi a Stafanazzu li pecuri e lu jazzu.

e non su' botti li stilli, a lu casali cent'e milli,
cent'e mill a lu casali, allu cumbent'on avi sali,
on avi sali allu cumbentu, lu smaragghju non pigghja abbentu,
'on pigghja abbentu lu smaragghju, lu denaru non travagghja,
e non travagghja lu denaru, ca lu vinu non custa caru,
e non custa caru lu vinu, ca la crapa non è risìna,
e non è risìna la crapa, la palumba non è lapa,
non è lapa la palumba, ciarameda non è trumba,
e non è trumba ciarameda, ca non è fimmana beda,
e li fimmini d'agustu, ca l'acitu non è mustu,
e non è mustu l'acitu, ca lu pani non è di vitru,
e non è di vitru lu pani, ca li surici non su' cani,
e non su' cani li surici, zzappaturi 'on ennu giudici,
non su' giudici zzappaturi...

I TaranProject fanno 31, e anche 32


Ci hanno abituati da tempo, ai miracoli; ma questo ci mancava.
Si sa che chi fa trenta può fare anche trentuno, e infatti dal 19 luglio al 18 agosto son giusto 31 giorni di concerti, senza una serata di requie.
Ma se si scorre l'elenco degli appuntamenti e si conta, i concerti risultano essere 32!
Com'è possibile, trentadue concerti in trentun giorni?
Occhio alla data del 4 agosto, quando alle 21,30 i TaranProject si esibiranno a Palmi, piazza dove ormai sono di casa, e sempre accolti da entusiaste moltitudini; dopo due ore di musica e festa, oltre la mezzanotte, tutti in macchina per raggiungere Maida, in provincia di Catanzaro: un centinaio di kilometri di distanza, un'oretta abbondante di viaggio... e all'arrivo subito sul palco per la Notte Bianca!
Alla fine di nuovo in macchina per tornare a casa, ben oltre l'alba.
Loro terranno botta brillantemente, sono supereroi; ma tra i fans quanti ce la faranno a seguirli?
E la sera del 5, naturalmente, tutti a raccontarsi l'avventura a Prisdarello, quasi a casa di Cosimo, perché il tour va al ritmo incalzante della sua Tarantella finale, e chi si ferma è perduto...

Ecco tutte le date dell'estate.

Gli appuntamenti della settimana

Martedì 17 a Filandari (VV)
Giovedì 19 a Reggio Calabria, al HinterReggio Village
Venerdì 20 a Gioia Tauro
Sabato 21 a Varapodio
Domenica 22 ad Amato di Taurianova

Cullati dall'unda di lu mari...

Delle emozioni speciali che suscita Stilla Chjara abbiamo già detto da gran tempo... Eppure ad ogni ascolto, e soprattutto dal vivo, il miracolo si rinnova.
Ecco la versione dolcissima eseguita al Teatro Cilea di Reggio lo scorso 31 marzo, nella quale per la prima volta furono inserite le presentazioni dei musicisti: col risultato di prolungare, approfondendolo, il piacere di farsi cullare dalla magica melodia, e di avvolgere idealmente nella coccola, uno per volta, ciascuno dei sette magnifici.
Immergercisi è una panacea per tutti i mali.

(Un ringraziamento a jurim89, autore del video da Youtube)