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Dalla nostra inviata speciale
Arriva il resoconto del concerto di Marina di San Lorenzo.
E' opera di Giuseppina, che – da reporter di razza qual è – non manca di arricchire la cronaca con un soffio sul fuoco della più recente querelle dibattuta sulle pagine di Facebook e con un allarmato richiamo ad una importante tematica sociale locale.
A lei la parola:
Il concerto coi botti
"Ieri sera l'Area Grecanica della Provincia di Reggio Calabria è stata felice ed onorata di accogliere, sulle rive del mar Jonio, i TaranProject.
La serata del 16 giugno ha segnato l'apertura della stagione estiva per il Lido Cala Azul, a Marina di San Lorenzo; almeno 200 persone sono accorse sulla spiaggia ad assistere al concerto estivo, con nuova scaletta, di Cosimo e Mimmo.
La location, per gli appassionati di ballo, non era delle migliori, per via del terreno ovviamente poco adatto alla danza, ma la musica trascinante ha praticamente obbligato i presenti, dovunque si trovassero, a fare la rota o eseguire qualche passo di tarantella in allegria; con buona pace di coloro che, nelle ore immediatamente precedenti il concerto, lanciavano tendenziose provocazioni - peraltro prive di logica - sulla decisione di cantare in riva al mare e di far assistere il pubblico al concerto previo acquisto di regolare biglietto d'ingresso. Anche in questa sede voglio ricordare a chiunque mi legga che la stragrande maggioranza dei concerti dei TaranProject si tiene nelle piazze pubbliche e non prevede alcun onere per chi vi assiste. Solo occasionalmente le serate vengono organizzate al coperto, e in quel caso c'è da pagare un regolare biglietto d'ingresso, ma a mio avviso ne vale la pena sino all'ultimo centesimo. Chi non si trova d'accordo, chi pensa che la musica popolare debba essere divulgata solo ed esclusivamente nelle piazze, chi tuona contro il dio denaro è liberissimo di farlo, ma deve rassegnarsi a fare i conti con una realtà fatta di numeri, di prestigio e soprattutto di consenso popolare che non ha eguali in tutta la Calabria.
Ritornando al concerto, la prima cosa che si nota è la diversa disposizione degli artisti: troviamo Andrea e Mimmo a sinistra, Cosimo a destra, al suo fianco Gabriele e dietro Carmelo, Giovanna e Alfredo ognuno sopra la sua pedana.
La scaletta di cui si è già parlato è stata completamente rispettata: parte Cosimo ed è un inizio trascinante. Nel corso dell'intera esibizione, ho notato che al cantante di Junchi è stato affidato uno spazio maggiore, e la scelta mi sembra vincente: Cosimo, infatti, merita al 100% l'appellativo di “Re della piazza”. Le sue canzoni, da Citula d'argentu a Japri ssu barcuni, a Corvu nigru, all'amatissima Pizzicarella hanno il pregio di scaldare il pubblico e renderlo partecipe fino in fondo.
Un cenno anche alla nostra Giovanna, padronissima del palco e del suo corpo: mi chiedo come faccia a roteare senza sosta per molti minuti senza perdere né l'equilibrio né il ritmo, e ricominciare poi la strofa come se...non avesse fatto altro nella vita! Stavolta si è servita di due bastoncini per far volteggiare i suoi “muccaturi bianchi”: sembrava un'acrobata! Simpatico il siparietto che ha messo su assieme a Cosimo: un'esibizione col tamburello, una sfida di concentrazione, senso del ritmo, equilibrio.
Il concerto cui abbiamo assistito ieri sera si è presentato come un perfetto mélange di canzoni vecchie e nuove: alcune tratte da “Sona Battenti”, altre da “Hjuri di hjumari”, e le ultime arrivate di “Rolica”. Sulle note di Carvunaru, che fa parte proprio di Rolica, Mimmo, da sempre attento ai temi sociali, accogliendo l'invito dei ragazzi del “No al Carbone” ad indossare le magliette che recano l'inequivocabile scritta, ha voluto spendere due parole a difesa del territorio montebellese e melitese, minacciati entrambi dal progetto – quante cose prive di senso in questa nostra Calabria! - di costruzione di una centrale a carbone, che rischierebbe di affossare definitivamente un'area già sofferente di suo.
A fine concerto, il cielo si è inaspettatamente illuminato coi colori scoppiettanti dei giochi pirotecnici: ma ciononostante il pubblico era più interessato a non perdere nemmeno una mossa del nostro Cosimo, pronto a intonare Lu Jimbusedu, che a guardare in alto..."
CONSENSO POPOLARE 200 PAGANTI?
RispondiEliminaCI TENGO APRECISARE CHE LA MIA PROVOCAZIONE NON ERA CONTRO I TP MA CON CHI ORGANIZZA CON QUESTA LOGICA.
ILO MOVIMENTE NASCE DALLE PIAZZE E SECONDO IL MIO MODESTO PUNTO DI VISTA LI DOVREBBE RESTARE.IMBORGHESIRE LA TARANTALLA CON LUSTRINI PALME E PELLICCIOTTI SIGNIFICA DECRETARNE PIAN PIANO LA FINE. PINO CARELLA
Il giorno in cui il signor P. C. troverà un'altra band, diversa dai TP, che totalizzi in Calabria anche soltanto 199 paganti, che riesca ad aprire il concerto del Primo Maggio, che canti in tv, che venga premiata dalla Regione stessa, ne riparleremo...Intanto, ci tengo a precisare che stiamo parlando di un concerto di musica popolare ben fatto e serio, e "lustrini, palme e pellicciotti.".....non del circo itinerante di Moira Orfei.
RispondiEliminaGiuseppina
l'unico concerto dei TP con lustrini, palme e pellicciotti fino ad oggi è quello tenuto al teatro Cilea di Reggio con biglietto di ingresso a 12 euro. in quella occasione (3 mesi fa) Pino Carella fu entusiasta dell'evento, che nella circostanza era davvero fuori contesto (io stesso ebbi seri dubbi in fase organizzativa) eppure l'episodio fu considerato quasi plebiscitariamente un apprezzato tentativo di portare il movimento in luoghi diversi e davanti ad un pubblico nuovo. Da quel giorno evidentemente qualcosa è cambiato visto che ora si è passati ad un concetto integralista per il quale un concerto di tarantella non può avvenire se non in una piazza con certe specifiche caratteristiche e che se al concerto partecipano meno di 5000 persone allora è un fallimento.
RispondiEliminaDevo dire che Pino, correttamente, ieri è venuto in chat per chiarire direttamente con me il suo punto di vista a riguardo. Io gli ho spiegato come la vedo e con la nostra consueta dialettica tra il serio ed il faceto abbiamo ovviamente sdrammaticizzato l'episodio, per quanto resto convinto che questo sia un momento molto delicato per il movimento tarantella calabrese e per i TP, entrambi giunti quasi all'apice di una parabola che, senza evoluzioni coraggiose e nuove soluzioni, inevitabilmente prima o poi inizierà la sua fase discendente. In un momento così importante credo che il nostro tipico masochismo/autolesionismo tutto meridionale vada ridimensionato e contenuto il più possibile. Io ci sto provando seriamente a farlo e spero che comincino a farlo un pò tutti.
ringrazio Filippo per lo spazio concessomi su questo blog. ciao a tutti
Massimo Bonelli
ho visto il concerto poco giorni fa' a Cessaniti (VV) ed è stato veramente uno spettacolo!!!!!!Complimenti ai TARANPROJECT.........Siete semplicemente GRANDI.......
RispondiEliminaero presente ... ho assistito con molta attenzione allo spettacolo e devo dire che sinceramente non sono per nulla rimasto entusiasmato da un repertorio ripetitivo e a tratti noioso che cavallaro e company propongono...
RispondiEliminaHo notato una straordinaria ripetitività di ritmi e melodie. Infondo gli accordi sono sempre quelli...
Spero non vi accaniate contro me, ma credo che questo sia un progetto molto pubblicizzato e il suo successo sia dovuto sopratutto a questo e non al suo contenuto... Ciao a tutti
ma di che state parlando,di lustrini, palme e pellicciotte?
RispondiEliminaquesto gruppo suona nelle piazze ad un prezzo che varia dai 7 ai 9 mila euro a serata... E' un delitto.... Ma come si fa?
caro Anonimo 1,
RispondiEliminanaturalmente qui c'è spazio e rispetto per tutte le opinioni; però che il successo dei TP sia dovuto soprattutto alla pubblicità non risponde proprio a verità: chiunque li abbia seguiti negli anni sa bene che la loro affermazione è avvenuta a furor di piazze e di entusiasmo popolare, senza alcun sostegno pubblicitario.
Ora sono accompagnati dalla CNI di Massimo Bonelli, che con budget minuscolo ma grande sagacia li sostiene nella loro ultriore crescita.
I soli investimenti massicci in gioco qui sono il talento e la passione.
caro Anonimo 2,
le cifre che riferisci mi paiono un tantino gonfiate.
In ogni caso non ci vedo nulla di scandaloso, se pensiamo non solo alla qualità artistica dello spettacolo, ma anche all'alta professionalità dell'apparato organizzativo.
Che la musica possa, o debba, essere gratis per chi vi assiste lo si diceva già negli anni Settanta, e risponde ad una visione sociale che ha le sue buone ragioni; ma ciò non significa affatto che il lavoro dei musicisti non vada retribuito per quanto realmente vale!
fildiferro
RispondiEliminala cifra non è affatto gonfiata ma è quella .. la qualità delle muttette per quanto bravi siano i musicisti non valgono quei soldi... non prendiamoci in giro ragazzi sono semplicemente delle muttette e concordo con chi ha scritto che lo spettacolo è ripetitivo e noioso..fildiferro rispetta la mia opinione come io ho massimo rispetto per la tua..